lunedì 28 aprile 2008

vite parallele

Saluto un amico quando sento una voce alle mie spalle Are you from Europe?
Mi volto e vedo una ragazza con un bellissimo sorriso, capelli lunghi e occhi scuri, incinta, molto incinta penso io stupidamente. E' Maya, mi racconta che e' arrivata a Dallas dall'Israele un anno fa. Che il mio accento le ha ricordato qualcuno che conosceva per questo mi ha chiesto e cominciamo a chiaccherare. Fitto fitto. Una conversazione piacevolissima e rara, di quelle in cui ci si sente subito in sintonia, in cui davvero ci si specchia nelle parole dell'altro pur senza conoscerlo. Mi dice le sue impressioni su questo paese, che poi sono piuttosto simili alle mie. Mi dice che il bambino nascera' fra due settimane e che in un anno la sua vita e' cambiata completamente, che non era mai stata qui prima di trasferircisi con Adi e che e' capitata l'occasione e l'hanno presa al volo. Abbassa lo sguardo Sai purtroppo nel mio paese non e' semplice. Dice che le manca la famiglia, ma a me sembra felice. Ripete che ci sono stati tanti cambiamenti, ma tutti positivi e sembra soprattutto grata per tutto quello che le sta succedendo. Un po' come mi sento io, che non scappo da un paese in guerra e non ho deciso di venire qui dall'oggi all'indomani, ma in un certo senso sono grata come lei di avere l'opportunita' di provare uno stile di vita diverso. Di essere tornata finalmente a pensare al futuro perche' davvero cominciavo a non riuscirci piu' sovrastata dalle contingenze della mia vita italiana. Da quando sono qui mi e' capitato di conoscere diverse persone in situazioni simili alla mia e ogni volta mi e' piaciuto confrontarmi, chiedere, rispondere, ma solo raramente ho sentito questa connessione, questa sensazione profonda di sapere davvero di cosa sta parlando l'altra persona.
E' bello pensare che chissa' dove nel mondo oppure proprio accanto a te, c'e' qualcuno che sta vivendo una vita diversissima, ma che scorre parallela alla tua, che si sente piu' o meno come te, che in quel momento anche senza conoscerti ti puo' capire meglio di chiunque altro. E' una cosa che aiuta, che fa sentire meno soli.
Adi mi ha spiegato l'origine del mio nome in ebraico, una bellissima spiegazione. Qui nessuno sa nemmeno pronunciarlo il mio nome. Poi mi ha raccontato che ha imparato a fare una pizza fenomenale e Maya l'ha guardato di traverso she's Italian e io gli ho spiegato che non tutti gli italiani sanno fare la pizza, che pero' sappiamo sempre come mangiarla.
Spero di rivederli.

17 commenti:

Signor Ponza ha detto...

Ah sì guarda, se c'è una cosa che so far bene da italiano è mangiare la pizza fatta bene da altri!

The False Ulysses ha detto...

E' bello pensare che chissa' dove nel mondo oppure proprio accanto a te, c'e' qualcuno che sta vivendo una vita diversissima, ma che scorre parallela alla tua, che si sente piu' o meno come te, che in quel momento anche senza conoscerti ti puo' capire meglio di chiunque altro. E' una cosa che aiuta, che fa sentire meno soli.


Solidarieta'.
Grazie.

Silvia - Magnolia Wedding Planner ha detto...

Uhmm..per quanto riguarda la pizza hai perfettamente ragione, non è che l'abbiamo nel dna l'abilità di fare la pizza, magari :-P
Per il resto, come dico spesso, io mi riconosco sempre meno in questo paese e se ancora riesco ad essere serena e continuare a vivere "tranquillamente" ma sempre con l'acqua alla gola è perchè ho continui contatti con l'estero per il mio lavoro e quindi mi..che ti posso dire...estraneo quasi e mi immergo in altre situazioni..tutte le mie idee o spunti li prendo dall'america, tutte le mie amiche sono sparse nel mondo chi in australia e chi come di nuove in spagna..forse un giorno il coraggio di abbattere anche l'ultima barriera la troverò :-) fino ad allora tengo duro. Certo che fa riflettere il fatto che ci siano persono che hanno situazioni ben più gravi della mia , come le guerre che per noi sono addirittura innimaginabili..pensiamo alla spesa e all'assicurazione dell'auto e vicino a noi si ammazzano come fossero moscerini. Che triste..grazie per la riflessione che mi hai fatto fare
Un bacio
Silvia

nonsisamai ha detto...

ulysses: grazie per aver capito.

silvia: e' bello che ti sia trovata il tuo equilibrio e che abbia sempre un occhio critico sulle cose...

Anonimo ha detto...

nina

molto molto bello...

Anonimo ha detto...

leggere i tuoi post mi mette sempre un sacco di allegria! dev'essere una sensazione molto bella...buona settimana!! =)

Anonimo ha detto...

ok, lo so, esco un pochino dal seminato, ma il titolo del post mi fa pensare alla mia, di vita parallela. nel senso di quella che vorrei avere lontano da qui. qui sta per roma, e i risultati del ballottaggio mi faranno decidere presto per una fuga. in un altrove parallelo.
scusa l'off topic, ma sono sconcertata.
manu

nonsisamai ha detto...

manu: non sono poi cosi' sicura che sia completamente off topic...

fabio r. ha detto...

è proprio vero: no man is an island! ogni tanto è bello incontrare persone come quelle che hai descritto e per un po' scambiarsi le porte, sliding doors.

Anonimo ha detto...

più che di una vita parallela, in questa terra remota che si allunga nel mediterraneo, in molti scivoleremmo volentieri in una vita sospesa e inconsapevole, nutriti da una canula, addormentati in un dolce sonno sordo.
scendiamo nel sottosuolo, dai, e lasciamo che lassù il nuovo potere faccia il suo corso e che i suoi sudditi ne colgano i frutti.

uff, ci vorrebbe la fantasia di h.j. wells, per trovare una via d'uscita a tutto questo :-(

nonsisamai ha detto...

nathan: mi costa ammetterlo, ma a volte la fantasia non aiuta per niente...

Alice Nicolotti Perotti ha detto...

:)
La cosa bella, dell'essere straniero negli Stati Uniti, è che i due terzi della popolazione vive o ha vissuto la tua stessa esperienza. E c'è una sorta di odore, o di sguardo o di che ne so che accomuna chi è un po' naufrago.
Qui ho trovato amicizie improbabili, con gente che è cresciuta dall'altra parte del mondo, che mi conosce da nemmeno un anno e che però sembra "leggermi" meglio di chi mi ha cresciuta!
Alice

nonsisamai ha detto...

alice: benvenuta acciughina ;)

Fabrizio Cariani ha detto...

c'e' un tipo di israeliano/a che io assolutamente adoro, se ne conoscessi di piu', sarebbero sempre invitati a cena a casa mia! mi sa che quelli che hai appena conosciuto sono membri della categoria :) ciao

nonsisamai ha detto...

fabrizio: mi sa di si'. certo che quando mi raccontavano di quanto i loro connazionali li stiano aiutando ad ambientarsi, mi e' venuta una certa tristezza. non so in california, ma qui non ho avuto una buonissima impressione dei nostri connazionali. anzi devo dire che purtroppo ho avuto diverse esperienze negative. di contro alcuni dei miei nuovi migliori amici sono italiani, ma mi sembrano tutto sommato eccezioni... :(

Anonimo ha detto...

qui in germania ho una collega che capisce e della quale capisco perfettamente le difficoltá quotidiane di vivere in un paese con una cultura differente.
sebbene io sia cresciuta a milano e lei a teheran.

la tua affermazione "...non ho deciso di venire qui dall'oggi all'indomani, ma in un certo senso sono grata come lei di avere l'opportunita' di provare uno stile di vita diverso. Di essere tornata finalmente a pensare al futuro perche' davvero cominciavo a non riuscirci piu' sovrastata dalle contingenze della mia vita italiana."

é quanto mai vicina alla mia esperienza: in italia mi sentivo intrappolata, senza speranze né futuro.

nonsisamai ha detto...

cowdog: mi fa piacere che tu abbia colto il mio stato d'animo cosi' bene. e' stato molto difficile per me scrivere questa cosa, e' una verita' che fa male