venerdì 26 ottobre 2007

la scatola nera

Stavo pensando che la maggior parte delle conversazioni durante la giornata riguardano cose superficiali e inutili. Credo che tutti, anche quelli che sembrano piu' seri e razionali, apparentemente noiosi, abbiano dentro di se' qualcosa di brillante ed intenso, ma mi fa un po' di tristezza che poi quando questo qualcosa si manifesta in qualche modo siamo sempre pronti a sminuirlo o a riderci sopra. Sembra che esprimere le proprie idee piu' profonde faccia paura, che indebolisca, tanto che c'e' qualcuno che addirittura cerca di chiudere questo qualcosa di prezioso in una scatola nera, insieme a tutte le sue emozioni piu' controverse e difficili da spiegare solo perche' se le tirasse fuori rischierebbe di uscire dai contorni di quel disegnino che gli altri hanno catalogato in testa e che corrisponde al suo nome. Forse e' per questo che spesso fingiamo con gli altri, fingiamo di stare sempre bene, di avere un mucchio di certezze. Perche' la realta' e' complessa, ma bisogna sempre dare l'idea di avere tutto sotto controllo.
C'e' perfino chi si giustifica quando si lascia un po' andare: si ma ora non pensare che sia triste o che sia matto. Perche' mai? Non siamo tutti anche un po' tristi e matti a volte? Anzi no, continuiamo sempre a sbandierare questa idea di efficienza che rassicura noi e gli altri.
Pero' e' anche bello ogni tanto uscire allo scoperto, farsi cogliere impreparati ma sinceri.
Non si puo' essere nella stessa giornata disperati e poi scoppiare di felicita', annoiati e subito dopo pieni di progetti e impazienti?

E' bello a volte lanciare un sassolino sulla superficie delle cose e vedere cosa capita, vedere se qualcosa si smuove.

45 commenti:

Grissino ha detto...

Però sarebbe carino sapere da quali episodi reali hai tratto questo ragionamento...

tracina ha detto...

Quei(pochi)americani che ho conosciuto mi hanno sempre dato questa idea,parapara come l'hai descritta:uno di questi ha da non molto rotto un fidanzamento che durava da quattro anni e più che dirmi "è un periodo un po' così ma mi riprenderò" non ha fatto altro. e questo perchè credo che gli americani siano degli ottimisti nati. perchè lui SA che si riprenderà. Certo, poi è salito da solo in cima al monte Fuji, ma questa è un'altra storia...La loro superficialità forse nasce spontanea dai modelli culturali con cui sono abituati a confrontarsi ogni giorno. Per questo poi nel momento in cui si lasciano andare sminuiscono tutto con una risata:forse hanno paura di essere giudicati deboli.

Anonimo ha detto...

Guarda, sarei stato d'accordo sempre, ma oggi lo sono particolarmente!!! Voglio tornare ad essere un libero pensatore, non è bello darsi un tono, trattenere certe emozioni per poi impazzire (e qui seriamente e pericolosamente...) tutto di colpo!
Saluto!

Anonimo ha detto...

ps: ho ricommentato nel post precedente... :)

Sick Girl ha detto...

eh sì anche io sono particolarmente d'accordo oggi.
ogni tanto vorrei poter poggiare la mia maschera da donna super efficiente razionale ragionevole e pestare i piedi per terra e fare i capricci. Invece niente perchè si sa sono in un certo modo e con tutto il tempo che c'è voluto a costruire questa maschera vogliamo mica giocarcela così in due minuti :-)

Mary ha detto...

grazie del commento!beh in effetti hai perfettamente ragione. buon weekend!

Galloz ha detto...

veramente ispirato, chissà se anche uno quando scrive tiene tutto nella scatola nera come diceva il buon de Gregori..Comunque mi da l'idea chei tupoi sassolini farebberò un sacco di rimbalzi nell acqua...
http://traumfabrick.splinder.com/
Galloz

nonsisamai ha detto...

grissino: vabbe' ma non si puo' mica raccontare tutto :)

tracina: quante cose che vorrei risponderti! vediamo. sull'ottimismo concordo in pieno. in questo blog c'e' una categoria di post intera dedicata appunto a questo. un'altra cosa importante e' pero' che non credo questa sia superficialita', e' solo una delle piu' grandi differenze culturali che ho notato. come quando ti chiedono 'come stai?' ma non vogliono saperlo. io ne ho sposato uno di americano e ci ho messo mesi a sapere qualcosa di lui, e' come se avessero paura di fidarsi, ma quando lo fanno, lo fanno davvero. cmq non e' detto, conosco americani che non sono cosi', soprattutto le donne. ti devo dire un'ultima cosa pero': il post non era dedicato agli americani, ma alle persone in generale, infatti pensavo piu' che altro a una mia cara amica italiana quando l'ho scritto. a presto!

maestrobuitre: pensavo lo fossi gia'. un libero pensatore dico...

ginevra: tieniti in serbo per chi si merita di conoscerti davvero per come sei. un bacio

arte: mmm...su cosa? :) tornero' a vedere cosa ho scritto, a presto!

galloz: benvenuto, commento un po' criptico, ma interessante...

enzorasi ha detto...

Buongiorno, o dovrei dire buonanotte visto che a Dallas son le 3 del mattino? Va beh, quando leggerai sarà mattina, no?
Le tue considerazioni sulla banalità di gran parte delle conversazioni giornaliere nascono da esperienze "americane" recenti o da qualcosa di più datato nella tua vita? Per quanto mi riguarda è stata una scoperta precoce, adolescenziale...e non è stato un bel momento. Io credo che abbiamo tutti bisogno di essere riconosciuti e accettati perchè vivere fuori dal branco è scomodo, non fa parte delle nostre pulsioni di fondo. In un modo o nell'altro, come allegroni o come pessimisti antelitteram "dobbiamo" far parte di un gruppo altrimenti ci vengono dubbi esistenziali irrisolvibili. A volte mi sento particolarmente stanco e ho bisogno solo di me stesso ma a chi raccontarlo? A te ora, forse perchè non ti conosco e sei lontana, forse perchè mi è sembrato di scorgere un guizzo...forse perchè amo far saltare i ciotoli piatti sull'acqua, non so. Anche il blog vive le stesse paure, i medesimi finti splendori ma credimi nessuno ha un mucchio di certezze.
Hai uno spazio interessante e non dogmatico, tornerò a trovarti. Buon risveglio.

Mary ha detto...

:D se nessuno ti ha chiesto di scambiare i link allora te lo chiedo io!

nonsisamai ha detto...

enzorasi: che bel commento, grazie e si' mi sono appena svegliata... questa considerazione non ha nulla a che vedere con lo shock culturale. in realta' si tratta di qualcosa che scrissi moltissimo tempo fa e che ho voluto ritirare fuori ora perche' per quanto mi riguarda e' sempre attuale. e i dubbi esistenziali irrisolvivili sono il mio pane quotidiano insomma...a presto spero

arte: quindi praticamente tu mi linki e io ti linko...va bene, tanto l'avrei fatto comunque :)
ti spiego come faccio io di solito, non so se e' la prassi corretta: io linko e slinko di continuo. non so come facciano gli altri, ma io se trovo un blog che mi sembra interessante lo linko subito per non dimenticarmi di tornarci, poi se ci torno, leggo meglio e non mi piace lo slinko subito, ma credo che la maggior parte delle volte loro non lo sappiano neanche che li ho linkati...insomma non so...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ti "lamentavi" far away from here, elsewhere, :-))) che nessuno ti linka... veramente da me ci sei :-)))

Daniele

Anonimo ha detto...

daniele: no, no, mi lamentavo perche' non ho capito ancora un cavolo di come funziona la blogosfera (vedi risposta ad arte) :)

fabdo ha detto...

Di questi tempi, è già qualcosa trovare in una persona quelle "scintille" di cui parli...
L'approfondimento verrà, se quella persona la si vuole conoscere davvero...fa parte del gioco, no?!
Molto spesso, quell'indietreggiare quasi pudico, è un tentativo di vedere le reazioni suscitate nell'altro...e paradossalmente un modo di avvicinarsi...

kusje ^.^

Anonimo ha detto...

fabdo: forse e' cosi'... kusje :*

Baol ha detto...

Il problema è che ormai puoi essere te stesso solo con un ristretto gruppo di persone :(

ciao texana!

Anonimo ha detto...

baol: he gia'...

giuy ha detto...

Sì che si può :) quindi mi tocca rimanere con il dubbio, sul perchè di questa riflessione? :)

abo ha detto...

Infatti mi sembrava di averlo già letto più giù. :)..
In un libro di recente lettura l'autore spiegava bene come ogni diversità possa diventare pretesto per sghignazzi e anche molestie..
Senza andare tanto lontano, trovo fin troppo diffusa questa cosa, tanto che il primo requisito per 'stare in società' è il 'sapersi controllare', il 'sapersi reprimere'.:)

Anonimo ha detto...

giuy: ma no guarda, tanto il punto non e' quello, sono cose che capitano spesso credo.un bacio

snuppe: benvenuta!! ma ci conosciamo!? se ti sei accorta che l'avevo piu' o meno gia' pubblicato, e' fantastico perche' credo che tua sia davvero l'unica! a presto e in bocca al lupo per il blog (di cui mi vantero' sempre di essere la prima commentatrice) :)

Anna Maria ha detto...

E' che quando quel che si sente è molto intenso esternarlo è quasi sminuirlo. Non tutti capiscono. Eppure hai ragione, se lo si facesse si starebbe molto meglio dopo.
Buon sabato :)

nonsisamai ha detto...

inenarrabile: anche a te!

abo ha detto...

Grazie per il primissimo commento! :) Buona domenica

Anonimo ha detto...

Sai non lo so. Io penso che sinceramente, e senza per forza pensare che una cosa sia meglio o più dell'altra, c'è chi sente di più e chi sente di meno le cose. E che portarle fuori sia una cosa diversa, per le due tipologie di persone. ma non sono sicura sicura di aver capito il punto di questo post un po' criptico...
un abbraccio

rob ha detto...

Il fatto è che siamo abituati a non ascoltare più chi ci sta davanti e a non immedesimarci nei suoi panni.
Manca l'empatia e quando abbiamo qualche momento di sconforto o di gioia temiamo ad esternarlo per paura di non essere capiti, no ?

Anonimo ha detto...

anja: no invece mi sa proprio che hai capito :)

rob: esattamente e poi anche il fatto che anche in buona fede si tende sempre a semplificare. ti dico che ho un problema e mi etichetti come triste, non ti racconto il mio problema e allora sono sempre la persona a cui non chiedi nemmeno come va perche' sembro sempre allegra...insomma volevo solo dire che siamo tutti tante cose insieme e non e' per niente sbagliato.

Mary ha detto...

ciao! beh sì anche io faccio come te, anche se in realtà non slinko quasi mai nessuno :)
adesso ti aggiungo ai miei collegamenti!!
buona giornata

nonsisamai ha detto...

arte: buona giornata a te perche' io vado a dormire ;)

Anonimo ha detto...

Nina

...mi viene (solo) in mente che bisognerebbe anche imparare ad "ascoltare"...che questo è forse un problema anche più grosso, che magari provoca quella chiusura e "superficialità" di apparenza.

Anonimo ha detto...

(ps. lo avevi già scritto un post del genere, o sbaglio?)

sempre nina

Anonimo ha detto...

...si, hai ragione, mi sono espresso decisamente male... diciamo "ad avere un più libero comportamento, seguire di più l'istinto, lasciarsi andare ad un veloce dribbling all'ulcera.... insomma...

Saluto! :)))

nonsisamai ha detto...

nina: fantastico, te ne sei accorta! lo avevo scritto tantissimo tempo fa, mi sono trovata a rileggerlo, l'ho un po' cambiato e l'ho ripubblicato perche' era una cosa su cui volevo ritornare e sapere cosa ne pensavate anche voi. magari ricapitera'.
un bacio grande!

maestrobuitre: chiarissimo! ;)

Anonimo ha detto...

forse a volte il problema non sono gli altri ma noi; a volte crediamo che gli altri abbiano idee preconcette su noi ma credo che spesso siamo proprio noi ad avergliele fornite...e magari in parte ci fa anche comodo così, perchè credo comunque nella nostra forza di autodeterminazione...volere è potere...

desaparecida ha detto...

Buonasera mia mia cara,proprio ieri ho scritto 1 post che in 1 certo qual modo parla ciò che dici tu!
Penso che molte volte la superficialità sia data dai differenti linguaggi che si utilizzano x arrivare alle stesse cose,ma che spesso,in realtà ci allontanano inconsapevolmente.
un abbaccio e buongiorno-buonanotte

Anonimo ha detto...

tredollari: che bel nome, suona familiare... non avevo considerato tanto questo punto di vista, pero' i preconcetti non sono mai una bella cosa. le persone possono anche cambiare, crescere...un bacio

desaparecida: passo a leggerlo allora! a presto! :)

Alessia ha detto...

Mi faccio un po' viva :)
Questo post mi coinvolge particolarmente perchè io le persone che fingono di stare sempre al top anche qiando sono sull'orlo del precipizio non le capisco molto.
Sarà che non ho paura di sembrare pazza, perchè in effetti so di esserlo ;) e quindi esterno sempre quello che provo in quel dato momento, mi sono accorta però di dovermi trattenere con alcune persone, non lo faccio per me, lo faccio per loro perchè vedo che la mia totale onestà le mette a disagio.
Per fortuna sono circondata da amici che la pensano come me e si comportano allo stesso modo, anche se forse non sono così lunatici...
Cmq parlando di America: qualcuno mi dica se gli viene sempre automatico rispondere che sta bene ogni volta che insieme al saluto gli si propina la solita domanda!
Bah...

enzorasi ha detto...

Ti ho legato ad un giochetto che si chiama meme, se ti va puoi partecipare. Bye

Anonimo ha detto...

L'idea del sassolino che smuova le cose la trovo perfetta. Ultimamente ragionavo anche io su questa cosa.. credo che le cose si smuovano sempre, anche al di là delle nostre previsioni.

Anonimo ha detto...

è che fa paura..
solo questo..
cavar fuori da sé ciò che sta in fondo, e fa ancor più paura vederlo riflesso in un moto di fuga negli occhi degli altri..
:)

tizi ha detto...

mi sono appena svegliata....sto recuperando alla grande i sei mesi d'insonnia...tu dirai e chi se ne frega?????????
ma passiamo al post...
io sono vittima spesso delle insicurezze altrui , delle lamentele giornaliere , nel senso che molte volte le persone si confidano con me perche' do' ascolto, e poiche' cerco sempre di avere il sorriso anche nelle mie giornate no , ecco passare per quella sempre ottimista , che ha tutto sotto controllo . Insomma mi hanno ritagliato un ruolo che molto spesso non accetto ...rob ha ragione , spesso si finge di avere tutto sotto controllo perche' si ha paura di non essere capiti , ascoltati e a me cara nonsisamai e' successso moltissime volte...forse adesso e' meglio che mi faccia un caffe'!
ciao amica del blog!!!

LauBel ha detto...

hai ragione, però è così difficile "scoprirsi" con gli altri, sembra troppo una questione di debolezza; peccato...

caterinapin ha detto...

E' colpa di questa nostra società che mette da parte quelli che non sono sempre attivi, sorridenti e in piena forma. Alla fine ci si deve quasi vergognare o scusare di un commento serio o profondo in mezzo all'appiattimento e alla superficialità...
La giusta cosa starebbe nel mezzo...
Un bacione
Cate ;)
http://www.lateoriadeigorghi.splinder.com/

nonsisamai ha detto...

alessia: mi sa che questa cosa rientra nel caso che hai citato delle persone che se fossi troppo sincera si sentirebbero tremendamente a disagio... un bacio, a presto

enzo: grazie per aver pensato a me, ma questo qui mi e' gia' stato passato (post 25 sett.) e ho combinato un mezzo disastro perche' la persona che me lo ha passato si e' dimenticata di scrivere il regolamento...passero' a leggere il tuo!! :)

amoilmare: si e' vero...ma sara' un bene o sara' un male?

gap: he gia', soprattutto questa seconda cosa poi...

tizi: ma certo che me ne frega! spero di seguire il tuo esempio quando tornero' a casa, anche se ci sono talmente tante persone che voglio vedere che non so quanto dormiro'...e soprattutto grazie per considerarmi un'amica di blog, e' una cosa molto bella, per come sto vivendo io questa esperienza

laubel: benvenuta :)
si, e' vero pero' vale la pena provare, no?

caterinapin: si, infatti, poi non bisogna nemmeno prendersi troppo sul serio, pero' nemmo sentirsi in dovere di sorridere sempre. a presto!

TheLegs ha detto...

Dannazione, quanto hai ragione.
Conosco un mio collega da quattro anni... simpatico, un ragazzo tranquillo, ma finora abbiamo parlato solo di cavolate e vicendevoli sfottò.

Un giorno me ne esco con una cosa seria... e lui mi guarda stranito, quasi lo stessi sfottendo con una nuova tecnica... ci son rimasto un po' così, ma d'altronde me l'aspettavo :)

nonsisamai ha detto...

the legs: si capita spesso purtroppo...chissa' perche'...