giovedì 2 giugno 2022

una questione di volontà

 Ieri Joe ha cominciato il campo estivo di robotica. È molto contento, è una delle poche cose che ci abbia mai chiesto. L'entusiasmo di tutti i ragazzini e anche dei genitori era palpabile.

Quando l'ho accompagnato, davanti alla scuola che è una struttura molto grande con tanti campi estivi per studenti di tutte le età, c'era una macchina della polizia. L'agente era dentro, suppongo. Non l'ho visto.
Un sacco di gente, porte aperte.
Nessun controllo.
Questo dettaglio che in passato magari non avrei nemmeno registrato, in questo caso mi ha irritato.
Se una settimana dopo una strage, c'è questa indifferenza, significa che hanno mollato il colpo in tutti i sensi con la prevenzione.
Ne parlo con una mia amica e lei non si scompone per niente invece.
Mi racconta che alla scuola di sua figlia ci sono mille controlli invece e nonostante tutto un ragazzino quest'anno è riuscito a portare dentro una pistola.
A Uvalde le forze dell'ordine erano presenti in gran numero durante l'ultimo mass shooting, eppure sono rimaste fuori dall'edificio per circa un'ora. In questi giorni i media non parlano d'altro. Sembra quasi che aspettassero che finisse tutto per intervenire. È uno scandalo: erano lì e non hanno fatto nulla. Alcuni bambini dall'interno della scuola chiamavano il 911, il numero delle emergenze, per chiedere aiuto alla polizia e la polizia se ne stava là fuori ponderando non si sa bene cosa.
L'ipotesi è che anche loro, armati fino ai denti e addestrati, avessero paura.
C'è stata una mamma che gli ha chiesto di entrare. È andata in escandescenze e loro l'hanno ammanettata.
Pare abbiano usato violenza contro diversi genitori che gli chiedevano di agire.
Lei, la mamma, appena si è liberata è corsa dentro la scuola e ha liberato i suoi due figli.
È tutta una questione di volontà.
Però ragioniamo. Cosa sarebbe successo se i poliziotti fossero entrati prima? Avrebbero salvato delle vite? Forse sì, ma forse no.
Dato il tipo di arma usato per compiere il massacro, il tutto è avvenuto nei primissimi secondi. Giustamente ci indignamo di fronte al comportamento della polizia, ma è verosimile che se avessero agito diversamente ben poco sarebbe cambiato.
Torniamo sempre lì.
Non distraiamoci.
C'è una sola cosa da fare per prevenire queste situazioni: regolare il mercato delle armi.

2 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

C'è una sola cosa da fare per prevenire queste situazioni: regolare il mercato delle armi.

Sono d'accordo!

In realtà, i controlli nelle scuole (come quelli negli aeroporti) non servono davvero a prevenire, ma più a tranquillizzare le persone, a dare un senso di sicurezza.

nonsisamai ha detto...

Bulut/Nuvola: esatto. Mi sarei sentita più sicura, ma è una falsa sicurezza. Nessuno può proteggerci da un AR15.