mercoledì 5 gennaio 2022

quando apri le braccia

Quando gli acchiappaconiglietti sono morti anziani nel giro di pochi mesi l'una dall'altro, è stato difficile ovviamente, ma il peggio in realtà è venuto dopo. 
Il peggio, come tutti quelli che ci sono passati sanno, è ricordarli ogni giorno con un sorriso -sempre con il sorriso- ma rendendosi anche conto che ti mancano e ti mancheranno per il resto della tua vita.
Appena il ricordo ha allentato un po' la presa, ho avvertito un vuoto enorme. Ho sentito con chiarezza che avevo bisogno -bisogno- di avere vicino un altro cane. Il fatto è che non riuscivo più nemmeno a guardarli i cani. Avevo inavvertitamente sviluppato una corazza, un guscio, insomma un sistema per evitare di soffrire un'altra volta.

Qualcuno senza giri di parole, mi ha detto 'vuoi un cane? Vai in canile e prenditi un cane'. Che bella cosa la logica, ma ve li ricordate i biglietti nei cioccolatini, no? 
Il cuore ha la sua ragione che la ragione non conosce. 
Avevo cominciato ad accarezzare l'idea che sarebbe stato il cane in qualche modo a venire da me. L'ho detto diverse volte e ci credo sul serio: mettiamo anche che vai in canile (ma io non ero pronta per andarci), sono convinta che a dispetto delle apparenze sia il cane, o quanto meno le circostanze, a scegliere. 

Stavolta l'universo mi ha ascoltato, anzi mi ha preso alla lettera.

Quella mattina avevo deciso di prendermela comoda. Poi, non so esattamente cosa mi sia successo, ho aperto gli occhi, ho visto l'alba con i suoi colori e ho avuto un'insolita esplosione di energia. Mi sono vestita in fretta e furia (mai successo prima) e sono corsa a raggiungere il resto della famiglia che stava andando a scuola a piedi. Una bellissima mattina. Pensavo a tutto quello che avrei voluto fare quel giorno, ma come al solito, meglio non fare troppi piani nella vita.

Arriva un grosso cane. Sta correndo, sembra in panico. Istintivamente, per paura di spaventarlo, mi siedo per terra e apro le braccia.

Apro le braccia.

E lui, viene da me.
Rimaniamo così per un po' mentre cerco di capire cosa fare, chi chiamare. Ha un collare con dei numeri di telefono, ma nessuno risponde. Non posso lasciarlo andare, potrebbe essere investito. Allora mi viene un'idea disperata. Mi tolgo la sciarpa e improvviso un guinzaglio. Lui mi segue senza opporre resistenza anche se sembra molto agitato e spaventato.

Lo porto a casa e continuiamo a chiamare. 
Spero con tutte le mie forze che nessuno risponda, ma penso anche che sia impossibile che qualcuno da qualche parte non stia cercando questo cane dolcissimo.

Potete immaginare la sorpresa quando è venuto fuori che il cane era scappato dal giardino della famiglia che lo teneva in affido in attesa che venisse adottato. 

Se lo volete, è vostro, dice.

Lo vogliamo? 

Attenta a quello che desideri, potrebbe avverarsi.

Per quale motivo un cane così stupendo è stato abbandonato?
 
Mischka, questo è il suo nome, è un pastore australiano che viveva con due suoi fratelli. Un giorno sono scappati e uno dei tre è stato investito. Il loro umano non ha retto al dolore e li ha affidati a questa associazione di volontariato. Non so cosa sia successo all'altro fratello sopravvissuto, ma su Mischka non aveva torto: non ha fatto altro che continuare a scappare da tutti quelli che lo hanno accolto.

Non ci ho nemmeno pensato tanto. La risposta è no.

Non voglio questo cane e soprattutto non voglio che mi spezzi il cuore quando finirà come il fratello.

Dopo aver guardato Mischka andare via, ho pensato molto a lui. Ho guardato e riguardato le foto che gli avevo scattato.
Può mancarti un cane con cui hai passato un paio d'ore?
Cerco sempre di astrarre quando mi capita qualcosa che mi tocca profondamente.
Ho pensato al significato che diamo alle cose che ci succedono.
Mi sono detta che di sicuro Mischka era entrato nella mia vita per un motivo preciso, ma questo motivo forse non era così ovvio. Forse il suo compito era semplicemente spezzare quel guscio che non mi serviva a niente perchè un cane come lui, mi dicevo, doveva vivere in una fattoria o in un ranch, ecco. Ce ne sono tanti qui intorno e lui è un cane pastore, ha bisogno di lavorare, radunare mucche, cavalli, correre tutto il giorno all'aria aperta. 
Sono passate diverse settimane, ma il pensiero di Mischka non passava. Un giorno che ero in Florida e avevo visto delle tartarughe sguazzare nell'oceano, mi sono fatta coraggio e ho chiesto notizie di lui. Non potevo sopportare l'idea che fosse tornato in canile. Volevo solo che mi dicessero che aveva trovato una casa da qualche parte.

E invece Mischka era ancora lì. 
Se lo volete, è tutto vostro.

Vogliamo un cane di taglia grande, decisamente adulto, molto vivace e con una innata tendenza alla fuga?

Stavolta ci penso molto più seriamente, studio e faccio incetta di video. 
Ci sono vari video sul perchè *non* si dovrebbe scegliere un pastore australiano. 
Mi scoraggio, ma poi penso anche che sia un attimo razzista giudicare un cane in base al pregiudizio sulla sua cosiddetta razza, no? 
Valutando tutto concludo che sì, questa volta sì, voglio almeno provare. Non dovrei, ma mi sento responsabile per Mischka: quel giorno lui è venuto da me.

Mischka è con noi solo da pochi giorni. In teoria sarebbe una prova, ma nessuno di noi potrebbe immaginare di restituirlo. 

La prima notte non riusciva a trovare pace. Era confuso, ansioso. Joe ha scoperto che si calma quando qualcuno legge ad alta voce, ma alle due di notte voleva andare in giardino a giocare: temperatura - 4. E andiamo a giocare. Non c'è un limite alla quantità di palline e bastoni che Mischka possa correre a recuperare.

Facciamo lunghissime passeggiate, gli insegnamo trucchetti che lo fanno rilassare e che lui è entusiasta di imparare, giochiamo tanto. Nonostante la stazza, è delicato nei suoi gesti. Va d'accordo con grandi e piccoli, non abbaia, non sale sul divano, non ruba il cibo (non ho mai avuto un cane che non ruba il cibo, pensavo non esistessero!). L'unica cosa che proprio non gli riesce è camminare al guinzaglio, bisognerà insegnarglielo. Mi sta sempre vicino, ma mai troppo, proprio come faceva La Ragazzina. 

La cosa più sorprendente visti i suoi trascorsi è che quando apriamo la porta di casa non cerca di scappare. 
In effetti, è sempre scappato dai giardini delle case non dall'interno, ma si rifiuta di andare nel nostro giardino da solo. Che sia stato lasciato da solo in giardino troppo a lungo? Che si annoiasse e da qui le fughe? Che sia un tale genio della fuga da aspettare che abbassiamo la guardia? Non lo so. Capiremo meglio con l'andare del tempo o forse no, in questi casi rimane sempre un certo mistero.
Non sembra un cane sereno, è sempre sul chi va là. Non mi perde di vista un secondo.
Ha subito tanti cambiamenti e traumi, ma mi consola vederlo almeno più sereno di un paio di giorni fa. 
La notte preferisce dormire invece che inseguire palline, vedo dei passi avanti.
Fino a pochi giorni fa 'Mischka' era un termine sconosciuto e ostico per me e invece questo nome che tra l'altro porta con sè l'ennesima bellissima coincidenza di questa storia, ora mi piace tanto.
Niente, non si decide il cane e nemmeno il nome, ma va bene così. 
Ho letto che Mischka significa orsetto in russo, il nostro orsetto.

5 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

Io non so nulla di cani e non ho mai avuto cani, solo gatti.

I miei suoceri hanno un cane, che hanno preso dal canile tanti anni fa. È un vizsla, razza ungherese a pelo corto, non grandissimo, non piccolo, direi taglia media.

Direi che quel cane è il cane più buono dell'universo. Non abbaia quasi, è docile, obbediente. Ora è anziano e non ci vede bene, ha problemi a camminare. Quando era più giovane e mio figlio aveva 1 anno e stava imparando a camminare questo cane era di una pazienza e attenzione uniche. Una volta voleva passare e mio figlio era in piedi sulla via, un po' barcollante. Ecco il cane ha aspettato che si spostasse e con grazia gli è passato accanto, facendo attenzione a non urtarlo e non farlo cadere.

Io non prenderei mai un cane, non li so trattare, non li so "tenere", ma devo ammettere che la delicatezza e l'intelligenza di quel cane mi ha sempre stupito. Non pensavo...

Sono sicura che saprete prendervene cura, e che i cani che (purtroppo) hanno subito il trauma dell'abbandono spesso sono i cani più fedeli e più riconoscenti.

Sempre un animale è, per cui vigilate, ma credo che se lo trattate bene, lui lo percepirà.

Un abbraccio, buon anno!

Chicca ha detto...

Mischka è il nome di Orso nel cartone originale Masha e Orso! Che è proprio carino

camu ha detto...

Se hai desiderato un cano e l'universo ti ha mandato un cane, come fare a dire di no? Noi abbiamo iniziato a tenere gatti in affidamento temporaneo per un'associazione di volontariato locale, e so bene cosa si prova quando non sono più con te perché vengono adottati dopo che li hai svezzati ed hai visto crescerli così in fretta. Non c'è dubbio che ci si affeziona a queste piccole pesti, ma siamo contenti che possano trovare la loro casa definitiva. PS: Anch'io ho subito pensato a Masha e Orso quando ho letto il nome.

Antonella ha detto...

Sono corsa ad abbracciare il mio cane quando ancora non avevo finito di leggere il primo paragrafo! Sono felice per Mischka. Non avrebbe potuto trovare una compagna di vita migliore!

Nonsisamai ha detto...

Bulut: Mischka è con noi da due settimane, è un cane gentilissimo con grandi e bambini. È meraviglioso averlo intorno :)

Chicca: non lo sapevo!

Camu: desiderato intensamente in particolare il giorno in cui è arrivato. Sarò sempre riconoscente verso la famiglia che lo ha tenuto in affido per un mese o forse più. Avrebbe potuto essere molto più traumatizzato, invece è stato viziato e coccolato già da loro che tra l'altro vivono vicino a noi e quindi ogni tanto ci vediamo ancora. Come dici tu, erano contenti che avesse trovato casa ma anche un po' tristi. Date un aiuto enorme voi volontari, grazie!!!
Antonella: aww grazie!