lunedì 20 settembre 2021

nuove consapevolezze

L'adesivo a forma di mascherina era grande quanto la parte superiore della porta del negozio di ottica. Il messaggio 'mask required' inequivocabile, ma all'interno gli unici a indossare la mascherina erano un paio di clienti, o pazienti, dato che li ci vai per vedere l'oculista o per comprarti gli occhiali da sole.

L'infermiera a volto scoperto mi ha portato in uno studio piccolissimo e mi ha detto di aspettare l'oculista. Avrei giurato che il medico avrebbe avuto la mascherina, per questo forse quando una bella donna in camice bianco è entrata a volto scoperto, non ho avuto la prontezza di reagire. Ha cominciato a parlare e io così, imbambolata. Si sa che se non dici qualcosa subito, il treno è perso. Mezz'ora in quella stanzetta, mi è sembrata lunghissima. Guardavo la porta chiusa. Lei mi parlava a 15 cm dal naso e io pensavo alla parola 'microaggressione'.

Normalmente non ho nessun problema a esprimere le mie idee, ma questo è un ambito a sé stante. Quando si tratta di covid può bastare uno sguardo perchè finisca male. Un mio commento sulla mancanza della mascherina avrebbe in qualche modo modificato quella visita? Spero di no, ma non lo so.

Dopo tante estenuanti ricerche, la settimana scorsa è arrivata la proposta di lavoro giusta. Un lavoro che sarebbe stato un deciso avanzamento nel mio percorso professionale (dal punto di vista economico di sicuro), e all'improvviso mi sono resa conto che non avevo capito minimamente la situazione, la mia situazione. 

Vi è mai capitato? A volte siamo così dentro ai nostri problemi da non vederli più con chiarezza.

Il mio problema non era, come avevo sempre pensato negli ultimi mesi, trovare un buon lavoro, ma cambiare lavoro.

E' stato un brusco risveglio. Forse mi rifiutavo di accettare la realtà. Adoro il mio lavoro. E' l'unica cosa che so fare bene e che ho tutti i titoli per fare. 

Il fatto è che le scuole in Texas in questo momento, sono veri e propri campi di battaglia. Avrei visto le solite centinaia e centinaia di studenti come è normale per chi insegna la mia materia senza la minima tutela per la mia salute o per la loro che sono piccoli e non sono ancora nemmeno vaccinati. A giudicare dal colloquio, sarebbe stato come dall'oculista, ma senza essere la cliente. Prova a lamentarti in un ambiente di lavoro del genere, se hai il coraggio.

E poi per quale motivo? Lo vedo già nelle discussioni fra genitori quali sono le risposte. Ti dicono "nessuno ti impedisce di far mettere la mascherina a tuo figlio" oppure "nessuno ti impedisce di tenertelo a casa" oppure ultimamente  anche "il problema non è il covid è che non ci sono abbastanza ospedali, costruiscano più ospedali!".   

Non sono capace. Non riesco a lavorare in un luogo in cui non mi sento sicura e rispettata.

Forse è per questo che l'altro giorno quando ho appreso dai giornali che un'insegnante alla mia vecchia scuola, una che aveva fatto tutto, proprio tutto quello che poteva per tutelarsi, è morta di covid, per un attimo ho avuto una reazione di disperazione incontrollabile. Normalmente la morte di uno sconosciuto non mi suscita questo tipo di sentimento, ma in questo caso forse è scattata l'immedesimazione e anche dell'altro. E' vero, avrei potuto esserci io al suo posto, ma non c'ero io perché sono così fortunata da potermi prendere del tempo per "reinventarmi", come dicono le persone dinamiche.

A questo punto della storia, se fossi una persona dinamica appunto, dovrebbe venirmi un'idea geniale. E' passata una settimana e di questa ipotetica idea geniale non c'è traccia. La verità è che sono sottosopra. Da febbraio le cose non hanno fatto altro che migliorare qui dal punto di vista della pandemia.

In questo momento è un ricordo surreale, ma è successo davvero: all'inizio dell'estate siamo andati al cinema e a teatro e a vedere dei concerti. C'era questa illusione meravigliosa che stesse ricominciando tutto. Ero convinta al 100% che sarei tornata al mio lavoro, alla mia vecchia vita e invece ancora non ci siamo. 

In un mese di scuola, il numero di casi riportati fra gli studenti texani (e ricordiamo che non è per niente semplice segnalare i casi positivi, quindi il conto non può che essere errato per difetto), è simile al totale dell'intero anno scolastico precedente (dal Texas Tribune, qui). L'American Academy of Pediatrics (qui) dice che da luglio c'è stato un aumento del 240% fra i bambini statunitensi. Per questo motivo, Cook Children's l'organizzazione pediatrica più prestigiosa della nostra zona, questa settimana ha sospeso tutte le operazioni non urgenti. 

Mi ritrovo alla mia età, a dover mettere da parte la mia professionalità e ricominciare qualcosa di nuovo da zero. 

Non essendo una persona particolarmente avvezza ad abbandonare la propria comfort zone, vedo anche delle possibilità in una situazione come questa. L'unico neo è che le mie risorse, soprattutto la mia creatività, vengono fuori quando mi sento serena, entusiasta, come quando mi sono trasferita qui ad esempio e ho dovuto ripensare a cosa volevo fare. Se l'incertezza e la preoccupazione superano un certo livello di guardia, mi incarto.

E' tutto così complicato, continuo a pensare solo che mi piacerebbe fare qualcosa di semplice. Ripartirò da qui.

2 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

Sì, non è sempre facile "combattere" per vedere rispettati i nostri diritti/confini.

Neanche per me è troppo facile, ma credo che serva solamente allenamento. Ma anche, serve che chi riceve la "critica" abbia abbastanza cervello da capire il punto... non è raro trovare individui che capiscono solo la forza/gerarchia/...

In bocca al lupo per trovare un'alternativa, anche se è un peccato che non puoi fare il tuo mestiere, ma capisco bene che non è un'opzione alle condizioni che racconti.

Qui i vaccinati sono più della metà della popolazione e si vede. Comunque, negli studi medici le maschere sono d'obbligo e i medici nemmeno si sognano di togliersele.

alinipe ha detto...

Deve essere durissima... Stai facendo una scelta difficile, e coraggiosa!
Lo so che non chiedi consigli, ma... quel che ti piace e che ami, lo puoi fare anche fuori da una struttura scolastica, dettando tu le regole, scegliendo tu gli spazi, il materiale e i tempi... prendendoti tutta la libertà di cui hai bisogno.

Atelier e percorsi d'arte per bambini e adulti, magari in collaborazione con musei o associazioni, o in piena libertà, all'aperto ;)
Proporre percorsi di formazione per insegnanti, regalarsi una riqualificazione in art therapy; acchiappare l'esplosione di corsi online per una formazione che ti porti in un campo "vicino" (arte ma per anziani? Forest schools?...).

Un grandissimo in bocca al lupo per questo ulteriore salto nel nuovo, e per una nuova semplicità!

Alice ammiratrice