martedì 28 aprile 2020

tutto il diritto

Dato che accennavo alla sensazione mai provata prima di non riuscire a immaginare il futuro, tutti (quelli che tengono a me) hanno cominciato a dirmi cose edificanti tipo 'e allora vivi la vita giorno per giorno, invece di preoccuparti per il futuro, assapora il momento'.
Carpe diem, bello, ci sta sempre.
Ieri però mentre parlavamo del volo cancellato, il mio papà mi ha detto una cosa.
"Peccato, dovevo insegnare a Woody a andare in bicicletta quest'estate.
Voglio chiarire questo: il mio papà, alla sua età, in Lombardia, sta bene. Nella scala delle priorità, è la cosa più importante, forse è l'unica che conta sul serio. Però quel momento lí, quel rito di passaggio su cui fantastichiamo da tanto tempo dell'insegnare al nipotino che vive dall'altra parte del mondo ad andare in bicicletta, non lo assaporerà mai più.
Insieme al senso di riconoscenza immenso che ci prende ogni volta che ci fermiamo a pensare al fatto che in questo delirio siamo vivi e vegeti, abbiamo anche tutto il diritto di essere profondamente tristi e dispiaciuti per quello che stiamo perdendo e per il senso di solitudine che comincia a poco a poco a schiacciare alcuni di noi.

4 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

Lo capisco bene tuo padre...

Un abbraccio :)

nonsisamai ha detto...

Grazie Bulut, anche a te.

Anonimo ha detto...

io abito a Milano, ringrazio Dio ogni giorno perché sto bene e perché nessuno dei miei famigliari e amici si è ammalato. Domani finalmente andrò a trovare per la prima volta il mio nipotino che è nato, sempre a Milano, il 12 marzo ma che vive in un altro comune, a 20 km da me. Per me domani sarà un altro Natale, ma mi sono persa i suoi primi due mesi di vita, accontentandomi di vederlo crescere con le foto e le videochiamate. Ognuno di noi, in questi giorni, ha perso qualcosa per sempre però se siamo stati sempre bene, se abbiamo ancora un po' di equilibrio, se non abbiamo sbattuto la testa contro il muro, se non ci siamo sentiti soli nonostante tutto, credo che la nostra autostima sia un po' cresciuta come la fiducia in noi stessi. Capisco comunque tuo padre, specialmente a una certa età ogni momento che crediamo perso non torna più.

nonsisamai ha detto...

Anonimo: poni tanti "se". "Se non ci siamo sentiti soli nonostante tutto". Sinceramente la solitudine dopo due mesi senza vedere nessuno fuori dal nucleo familiare è tanta e non fa aumentare perchè non se ne intuisce la fine. Le videochiamate, tante, certo, ma non è lo stesso. Arrivano spesso brutte notizie in questo periodo ed è dura ancora di più sapendo di non poter tornare per almeno un altro anno o più. Sono felice che tu abbia avuto una bella notizia invece. Un nipotino è un'emozione immensa. Goditi questo momento indimenticabile.