domenica 17 novembre 2019

quello che conta

Quando, qualche anno fa, la nonna Johnson decise di trasferirsi dalla figlia, fu costretta a disfarsi della maggior parte delle sue cose. Ironia della sorte ha voluto che il suo unico grande tesoro, i suoi adorati libri di arte e materiali per dipingere, non fossero apprezzati da nessuno dei suoi eredi, così decise di regalare tutto alla sottoscritta. Mi sentii incredibilmente onorata da questo gesto e credo anche che aver trovato qualcuno che in qualche modo capisse e soprattutto apprezzasse le stesse cose le fu di un qualche conforto nel separarsi da quello che di più caro aveva posseduto.
Ad ogni modo, ti tocca sempre fare i conti con la realtà nella vita. Lo spazio per tenere tutta quella roba non ce lo avevamo. Pennelli, tele, colori a olio, ecc. li potevo usare e se non li potevo usare tutti personalmente li poteva usare un carissimo amico artista, ma dei libri proprio non sapevo che farne. A me interessa la storia dell'arte, la critica, le monografie, cose così, quelli invece erano tutti libri tecnici, specificamente legati al genere di quadri che dipingeva la nonna. Libri su come dipingere i fiori di campo texani o le piume degli uccelli locali, cataloghi di oscuri paesaggisti texani degli anni Settanta e Ottanta...tanti, tantissimi libri. Così, dopo infinite riflessioni, decidemmo di tenere i più significativi e vendere il resto dei libri a un bellissimo negozio vintage della zona.
L'altro giorno appena arrivata alla conferenza, ho notato un bel cartello con la foto di un'anziana insegnante di arte deceduta, suppongo: avevano organizzato la vendita dei suoi disegni e soprattutto libri, libri molto simili per gusto a quelli della nonna Johnson.
Questa cosa mi ha un po' rattristato in questi giorni. Mi spiace molto non aver avuto un'idea simile per onorare il lascito della nonna.
Ieri però mentre stavano smontando la conferenza, ripassando di lì ho notato che non avevano venduto granché. Avevano cominciato a regalare tutto, ma nemmeno così riuscivano a disfarsi di quei libri obsoleti e di quei disegni amatoriali.
Continuo a pensare a questa cosa e al suo significato.
Cioè più che altro mi chiedo...che significato ha?
Passi una vita a inseguire un sogno o una passione e non rimane assolutamente nulla.
L'unica cosa che mi è venuta in mente è solo che forse non importa.
Tendiamo a dare agli oggetti un valore che non hanno. Quei libri, così vissuti e così amati, erano il tesoro di una persona, una sola, e quella persona non c'è più. Vedere quei libri in qualche modo rivivere in altre mani, è una sorta di consolazione a cui ci piace aggrapparci, ma in fondo... non conta, no? Conta il ricordo, solo questo.

Nessun commento: