venerdì 22 marzo 2019

grazie jacinda

Dopo la strage nella moschea del 15 marzo, il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern per prima cosa ha ascoltato le lamentele degli elettori e poi ha dichiarato che avrebbe introdotto dei cambiamenti nel giro di pochi giorni. Ha tenuto fede alla sua parola, infatti oggi stesso, meno di una settimana dopo, ha annunciato il divieto delle armi automatiche e semiautomatiche. Si è rivolta poi alle varie piattaforme social affermando che non possono più lavarsene le mani: devono assumersi la responsabilità dei messaggi che veicolano. Ha rifiutato di pronunciare il nome del terrorista dichiarando "Forse cercava la notorietà, ma noi in Nuova Zelanda non gli daremo niente, nemmeno il suo nome". Invece delle solite trite condoglianze, ha visitato la scuola frequentata da alcune delle vittime e ha parlato a braccio coprendosi il capo in segno di solidarietà e rispetto.
"Non possiamo conoscere fino in fondo il vostro lutto, ma possiamo camminare accanto a voi in ogni sua fase".
Ha pagato tutte le spese dei funerali e ha promesso di dare un aiuto economico alle famiglie delle vittime.
Per noi che guardiamo tutto questo dagli Stati Uniti, è una specie di sogno.
"In New Zealand, it took one mass shooting to awaken the government. In the United States, even a string of mass killings — 26 dead in a school in Newtown, Conn.; 49 in a nightclub in Orlando; 58 at a concert in Las Vegas; 17 in a school in Parkland, Fla. — has not been enough. Nor has the fact that 73 percent of Americans say that more needs to be done to curb gun violence, according to recent polling."
Però...forse sono pazza, a me dà comunque speranza il comportamento di Jacinda Ardern. Adesso c'è un esempio da seguire almeno. Sappiamo che tutto questo è possibile volendo. Appena passerà questa ondata di razzismo e corruzione e al potere tornerà qualcuno con una coscienza, potremmo cominciare a prendere la stessa direzione anche qui. Io ci credo.

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