domenica 14 ottobre 2018

gli impacchettatori

Oramai con gli impacchettatori si è istaurata una certa simpatia, anche perché é stato chiaro fin dall'inizio che abbiamo un nemico comune: stiamo tutti quanti subendo l'inettitudine del loro capo.
Gli impacchettatori sono due e vengono dal Guatemala. Uno avrà una ventina d'anni ed è chiaramente innamorato. Ascolta la cover spagnola di Piano Man di Billy Joel diverse volte al giorno e sorride sempre, con le fossette, mi fa molta tenerezza.
L'altro ha la faccia più dura e un incisivo d'argento che gli dà tutta l'aria del malvivente. In un raro momento di espansività mi ha raccontato che è già stato deportato una volta e che nel suo paese ha due bambine di tre e cinque anni.
Ho commentato che è molto meglio che stiano lì visto che questo presidente...E' molto bravo! Finisce lui.
Sono spaesata. Bravo? Tutto è possibile, ma che uno nella sua situazione apprezzi Trump, mi sembra davvero assurdo.
Rimango senza parole. Appena si gira, mi fiondo su Wordrefence. Bravo in spagnolo significa "feroce, indomito". Tutto chiarito. Anche che il mio spagnolo ormai è bello arrugginito.

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