sabato 18 agosto 2018

gli invisibili

La mattina del 15 agosto mi sono svegliata all'alba con le martellate. Un paio di mesi fa la grandine ci ha distrutto il tetto e finalmente sono venuti ad aggiustarcelo. Appena ho acceso il computer ho realizzato che era anche Ferragosto. 
Oltretutto. 
E' che qui il Ferragosto non si festeggia e rischia di essere una giornata un po' malinconica. Magari non è proprio così, ma da expat spesso la percezione in questi casi è quella di essere dall'altra parte del mondo da soli, mentre tutti gli altri sono insieme a festeggiare in qualche bel posto. Sentirsi, in qualche modo infantile, esclusi, è un attimo. Però come dicono gli americani? Quando la vita ti dà i limoni, fatti una limonata.
A noi ha dato una bella giornata d'estate al posto dei limoni e allora abbiamo puntato su quella. Mentre sembrava che la casa ci crollasse addosso, ho preparato i pupi in fretta e furia e siamo fuggiti in piscina. 
Dato che nessuno qui sapeva che era o che cos'era Ferragosto -tra l'altro una di quelle ricorrenze a cui in Italia non ho mai dato nessun peso, misteri dell'emigrazione e della famosa nostalgia canaglia- la piscina era semi deserta e siamo stati molto, molto bene. 
Tornati a casa nel tardo pomeriggio, stanchissimi e affamati, un'amara scoperta: gli operai erano ancora sul tetto a martellare. Nel frattempo anche Mr. J è tornato a casa e abbiamo deciso di concederci una cenetta fuori per avere un po' di riparo dal baccano. Finiamo la cena e incredibilmente gli operai sono ancora lì. La vicina mi chiama per un consiglio. La settimana prossima tocca a lei riparare il tetto e mi chiede come se la sono cavata gli acchiappaconiglietti. E' molto preoccupata che il martellamento sia uno stress eccessivo per il suo boxer. Sarà il caso di mandarlo un paio di giorni in pensione?
Mentre ragionavamo su questa questione, all'improvviso mi sono resa conto dell'assurdità. Tutte queste cautele per i nostri cani mentre ci sono degli esseri umani da 13 ore su un tetto, senza casco e senza un'imbragatura di sicurezza in una temperatura vicina ai quaranta gradi. 
E io che mi autocommiseravo per il mio Ferragosto in piscina, egocentrismo à gogo.  
La mia vicina di casa condivide il mio pensiero sugli operai, ma mi dice anche che non si sentirà mai in colpa per preoccuparsi del suo cane. E' una sua responsabilità ed è giusto che se ne occupi al meglio. Sacrosanto. Io i miei cani in pensione ce li ho mandati anche solo per una semplice festa di compleanno le volte in cui ho avuto paura che la Ragazzina si spaventasse della confusione e avesse qualche crisi delle sue. 
Però cavolo. Non è giusto. 
Una cosa non esclude l'altra in teoria eppure sì, alla fine è sempre cosí, ci ricordiamo del cane che è lí che dorme tutto il giorno al fresco dell'aria condizionata e diamo per scontato che l'operaio messicano magari illegale e senza assicurazione sanitaria debba lavorare in quelle condizioni. 
Non lo vediamo. E' completamente invisibile ai nostri occhi. Come i coyote che qui girano anche in città in grandi numeri, ma nessuno se ne accorge.
Tra l'altro, tutta la zona ha subito lo stesso danno dalla grandine e ci sono tantissimi lavoratori sui tetti in questo periodo in particolare. Ho cominciato a notare che in effetti nessuno indossa il casco o è attaccato a una fune. Mi dicono sì, ma questi tetti non sono ripidi, ci si cammina benissimo. 
Bah. Io inciampo anche sui miei piedi, non posso immaginare di stare tutto il giorno là sopra e non avere nemmeno un giramento di testa.
Brividi.
Questi poveretti devono essere l'equivalente texano dei raccoglitori di pomodori nel sud Italia, eppure qui nessuno dice niente. E' tragico, ma non siamo nemmeno arrivati a quel becero livello di consapevolezza qui. I diritti dei lavoratori sono abbastanza pochi in generale, poi se questi lavoratori sono anche stranieri e magari clandestini, non c'è niente da fare.
Mi sono chiesta se fosse tutto legale e quello che ho capito è che non è esattamente legale, ma è tollerato al punto da essere la norma. Infatti abbiamo richiesto diversi preventivi per il lavoro e non abbiamo notato differenze fra le varie ditte. Mi hanno spiegato che funziona così: c'è il proprietario che appalta il lavoro a qualcuno che parla spagnolo, gli americani non vogliono farli questi lavori. Questa persona trova la manovalanza. A quel punto, ogni lavoro viene pagato una determinata cifra e quella cifra va divisa fra gli operai. Agli operai conviene essere in pochi e finire presto così possono guadagnare di piú e passare al lavoro successivo.    
Il primo giorno mi sono sentita in imbarazzo a offrirgli dell'acqua fresca. Mi sembrava ovvio che avessero una scorta. Il secondo giorno, per scrupolo, gli ho fatto trovare un frigo da campeggio pieno di acqua, gatorade e altre bevande fresche, lo hanno svuotato. Credo che stessero bevendo l'acqua del rubinetto che usiamo per annaffiare il giardino.  
Ma il tetto è finito. Mi sento ripetere sei contenta? E' bellissimo. Non l'ho nemmeno guardato. Mi fa piacere che nessuno si sia fatto male, quello sì.
A volte me lo dicono quelli che mi sono vicini e me lo dico anche da sola...rilassati, è tutto a posto, non puoi farti carico di ogni ingiustizia, però la verità è che per rilassarsi, ci vogliono i paraocchi e io i paraocchi non li voglio. 

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