lunedì 30 luglio 2018

vivo nella bible belt

Vivo nella Bible Belt. Per un attimo l'avevo dimenticato di ritorno dal mese italiano. 
Cosa significa vivere nella Bible Belt?
Tante cose. Ad esempio che incontri una conoscente che ha avuto un incidente stradale spaventoso e non si è fatta nemmeno un graffio e per prima cosa ti dice che mentre la macchina roteava per aria, sentiva le Sue braccia -di Dio? Ma ce le ha le braccia Dio? Forse Gesù? Chissà- abbracciarla e proteggerla. 
Ma com'è successo questo terribile incidente che è finito con almeno tre macchine da buttare via? 
Lo ha causato lei questo incidente.
Mi racconta che non sa cosa le sia passato per la testa. Ha attraversato una strada a doppio senso, a scorrimento veloce, così senza guardare, si è buttata e la sua macchina è stata investita. Per puro caso sua figlia piccola non era con lei e anche questo lei lo attribuisce a Dio.
Non ci piace ammetterlo, ma queste cose purtroppo possono succedere a tutti. A tutti può capitare un momento di distrazione fatale. Non la condanno, è una bravissima persona, è stato solo un terribile incidente. 
Quello che non capisco è la sua fede. Secondo lei Dio l'avrebbe protetta. Certo è un pensiero consolatorio che viene quasi spontaneo in una situazione simile, ma che Dio è questo che come Superman fa da scudo con le sue ipotetiche braccia a lei che ha causato l'incidente, ma abbandona al proprio destino altre due persone che non hanno fatto nulla di male tranne passare di là al momento sbagliato?
Le chiedo notizie dei feriti. Tra l'altro, quel giorno, poco prima di andare in Italia, passavo di là anch'io, giusto un paio di minuti dopo l'incidente. Ho visto con i miei occhi la distruzione e ho tremato pensando che fosse morto qualcuno. Due macchine, tra cui quella di questa mia conoscente (ma al momento non lo sapevo ancora) ribaltate e un'altra accartocciata, ridotta a un agglomerato di lamiere. Mi informa frettolosamente che c'è una ragazza che è rimasta ferita in maniera grave e che ha già subito diverse operazioni, ma se ne sta occupando l'assicurazione e lei di più non sa (o non ha chiesto). Per favore, prega anche tu per lei, mi chiede.
In realtà, vorrei chiedere io a lei cosa se ne dovrebbe fare questa povera ragazza delle nostre preghiere? Non sarebbe più umano e giusto almeno provare a farle una visita? Scusarsi? Vedere se c'è qualche modo di alleviare il suo dramma? Anche solo portarle dei fiori o un bicchiere d'acqua.

Vivere nella Bible Belt significa questo per me, per quello che è stata la mia esperienza in tutti questi anni. Dio che entra in tutti gli aspetti della vita, ma spesso non in modo positivo. Questo Dio qui sembra ti dia sempre una scusa per non fare nulla per gli altri. Questo Dio ti chiede soldi e preghiere, ma non gesti semplici di umanità. 
Se inciampi, tutti ti diranno pregherò per te, è sicuro, ma non so se alla fine arriverà qualcuno a darti una mano a rialzarti.
E poi questo Dio sceglie. Una delle prime cose che ti chiedono i cristiani che incontri qui è in quale chiesa vai? Perché dalla chiesa che uno frequenta, o non frequenta, si capiscono tante cose. 
Se fai parte della mia chiesa ti tratto in un modo, altrimenti...pregherò per te. 

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