domenica 1 luglio 2018

gli addetti al check-in

L'altra sera a una festa ho parlato con una coppia di addetti al check-in da vent'anni cioè da quando avevano vent'anni. Sono quelli che all'aeroporto vi pesano le valige. Mi raccontavano che questo lavoro non è certo quello che sognavano da bambini, ma che il contratto a tempo indeterminato non si può rischiare per nulla al mondo. Dicevano di essere piuttosto stanchi dell'ambiente e di tutto. Io però gli ho fatto notare che anche se può sembrare ripetitivo, il loro è un lavoro importante, cruciale in alcune situazioni. E lo penso molto seriamente. 

Avrei mille esempi. Mi viene in mente l'anno scorso a Dallas. Era appena stato comunicato un ritardo notevole su un volo intercontinentale. Tutti erano visibilmente nervosi. Ricordo un addetto sorridente e rilassato che perse giusto un minuto a scherzare con Joe e a farlo andare dietro al bancone ad "aiutarlo". Cambiò in un attimo l'atmosfera e l'umore di tutta la fila. 

Un sorriso e si scioglie il gelo, una battuta e siamo di nuovo esseri umani. 

Loro erano così sorpresi, pensavano che nessuno facesse caso a loro. 

- Sai una volta un passeggero è stato gentilissimo, mi ha detto "buona giornata" ed è scappato via. Sono rimasta lì così, non ho nemmeno avuto il tempo di rispondere...

Mi raccontavano questa cosa. Insomma, per loro era un piccolo evento, una piccola storia, mi ha fatto un po' tristezza. Gli ho spiegato che io, e non penso di essere  l'unica, se qualcuno fa bene il suo lavoro durante i miei viaggi, soprattutto quelli che faccio da sola con i bimbi, spesso non solo lo dico a voce, ma se è qualcosa di particolarmente bello, scrivo anche un'email. L'ho fatto proprio per l'ultimo viaggio, la settimana scorsa. Il sistema di intrattenimento era rotto per otto ore e nonostante ciò, è stato uno dei voli migliori che abbiamo mai fatto. Vuoi non dirlo? Almeno un grazie.

Loro erano allibiti, non avevano mai chiesto a un passeggero cosa succede dall'altra parte. Danno tante indicazioni, ma di fatto non sanno come funzionano i vari servizi, così gli ho spiegato un po' di cose, anche questioni tecniche, e credo che domani torneranno al lavoro con uno spirito leggermente diverso. Anche loro hanno ammesso che vedendo passare tutta quella gente ogni santo giorno, è facile dimenticare l'aspetto umano in aeroporto. 

Io, dal canto mio, penso sempre che se ognuno facesse bene il suo pezzettino vivremmo tutti molto meglio.

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