martedì 6 marzo 2018

i bambini hanno paura

Ultimamente, dopo la sparatoria del liceo della Florida, mi è tornata in mente una cosa. I miei insegnanti ci spiegavano le notizie.
Mi ricordo perfettamente che ad esempio, parlammo moltissimo della tragedia dello Shuttle. Io ero in seconda o in terza elementare e mi ricordo i disegni, forse un cartellone, qualcosa del genere. A bordo c'era una maestra di nome Christa, che morì nell'esplosione. Mi fece moltissima impressione. La guerra del Golfo, un po' più avanti, fu l'altra cosa che seguimmo molto a scuola. Avevamo una radio in classe per seguire gli aggiornamenti, leggevamo i quotidiani.
Insomma, mi chiedevo cosa sia più giusto fare in questi casi. Mi piacerebbe davvero tanto poter evitare ai bambini certe notizie, ma la verità è che le sentono lo stesso, ne parlano fra loro.
In tutte le scuole americane si fanno le prove anti-incendio, anti-tornato/ terremoto ecc. e anche i lockdown dove si simula cosa fare se entra un intruso armato, ma non si danno spiegazioni, non è inquietante da morire?
Una sera, tornavamo a casa in macchina e la radio era accesa e anche le antenne di Joe evidentemente:
- Cosa? Hanno sparato a degli studenti in una scuola?
Proprio in quel momento, siamo arrivati a casa, siamo stati distratti da qualcosa e Joe non ha più tirato fuori l'argomento. Non so cosa pensare, suppongo che se ne sia dimenticato o forse lo spero. Da quel giorno mi sono limitata a far finta di niente aspettando una sua mossa.
Non lo so se faccio bene o male, seguo l'istinto. Non ho davvero nessun tipo di certezza. Cosa dovrebbero fare i genitori? E cosa gli insegnanti? Da un lato mi piacerebbe che la scuola si occupasse un minimo di attualità in casi eccezionali come questo che ci toccano così da vicino, dall'altro...francamente non so se mi fido. E se l'insegnante è a favore delle armi? Ho mille dubbi.
Voi cosa ne pensate?
La paura è uno dei sentimenti più intrinsecamente legati all'infanzia e tutti sappiamo che quello che fa più paura è quello che non si conosce. D'altra parte però queste sono situazioni che forse fanno eccezione: non so a voi, ma per quanto mi riguarda più conosco il problema delle armi e più ho paura. Mi fa paura sia che qualcuno possa anche solo pensare di fare una cosa del genere sia che non esista nessuna legge che ci protegga dal ripetersi di una cosa del genere. E sono una persona adulta, non un bambino indifeso.
Mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista, se per caso ne avete uno.

5 commenti:

Napee ha detto...

Fino a quando sono andata a scuola io in classe si sono sempre affrontati i temi d'attualità (ricordo le torri gemelle, la primavera araba, le immigrazioni, lo spread). Ritengo che soprattutto per i temi così importanti la scuola debba spiegare. Non abito in un territorio sismico, ma quando andavo alle elementari ci fu un terremoto e hanno evacuato la scuola, la maestra di scienze affrontò l'argomento e rispose alle domande. Quello delle armi però è un tema più complesso perché non riguarda la natura, ma è una precisa scelta politica. Molto probabilmente gli insegnanti ritengo che sia giusto possedere un'arma, fa parte della loro cultura. Io affronterei con i bambini l'argomento rispondendo alle domande e se lo farà anche la scuola avranno due opinioni diverse e gli insegnerai a rispettare l'opinione altrui e a farsi una loro idea.

La perfezione stanca ha detto...

Credo che ne parlerei con joe. Spesso i bambini non tirano più fuori gli argomenti perché percepiscono l'imbarazzo e la difficoltà degli adulti e pensano di aver fatto qualcosa di sbagliato. L'immaginario dei bambini è sempre molto peggiore della realtà, anche una così brutta come un ragazzo che spara a scuola. Parlagliene, ascolta le sue riflessioni, esprimi le tue opinioni e chiedigli le sue. Sarà tutto sotto la luce, il bene e il male, e penso sarà meglio.
Per dire, alla sorellina piccola di mio nipote è stato nascosto per molto tempo, fino ai 5 anni, che lei e il fratello erano figli di due mamme diverse. Ebbene, da alcune cose che la bimba diceva, si è capito che il suo immaginario era che la mamma di entrambi era morta e quindi era normale che questa nuova mamma li ignorasse un po’. Quando finalmente le hanno detto come stavano le cose, forzati dalle battutine della bimba, questa si è arrabbiata moltissimo ed ora fa pagare a caro prezzo questa cosa alla mamma, la ricatta, le dice tu mi hai fatto e ora devi giocare e altre amenità. Meglio sempre parlare subito. I bimbi sanno, i bimbi capiscono molto più di quello che pensiamo.

Anonimo ha detto...

non so, avrei le stesse perplessita' che esprimi tu, mi chiederei se aspettare che tiri fuori il discorso lui,di nuovo, molto dipende dal carattere. fin'ora ho scelto ora ho scelto di parlare e spiegare i fatti di cronaca spaventosi, per lo meno da quando vanno a scuola, perche' altrimenti li sentirebbero comunque, non solo dagli insegnanti ma dai compagni, e in modi molto teatrali. qui quella di cui parli si tratta di una paura enorme e molto lontana, per ora, per fortuna, da noi, e non so consigliare qualcosa, apre discussioni infinite su cosa sia la liberta', l'etica, la legalita', il rispetto...comunque se pensi che altri bambini ne possano parlare credo sia meglio che joe senta ed assimili prima la notizia da voi, e non da un altro bambino.
anna

Anonimo ha detto...

Non so...io ricordo benissimo la tragedia di chernobyl, la guerra del golfo, gli attentati di falcone e Borsellino.Certo, ero più grande di tuo figlio, ma non di tanto.A scuola ne abbiamo sempre parlato pochissimo, ma le orecchie le ho sempre avute perciò le notizie della Tv mi arrivavano.E riocrdo che la guerra del Golfo mi spaventò parecchio (ho l'immagine di Cocciolone ancora viva), perchè ero già grandina, forse facevo la prima media e avevo già coscienza di cosa è una guerra e avevo paura arrivasse in Italia.Non credo che ai bambini si debba nascondere alcunchè..prima o poi le brutture del mondo le scoprono da soli, meglio parlarne direttamente.
simona

Slicing Potatoes ha detto...

Io non ho dubbi e ne parlo con il Sig. Tenace. Quando c'era stata l'attacco terroristico alla moschea di Quebec City per mano di un suprematista bianco, avevamo portato il Sig. Tenace alla veglia in memoria delle vittime e in supporto alla popolazione islamica. Aveva 4 anni all'epoca e ricordo che gli spiegammo con un linguaggio che spero fosse adeguato all'età per quale motivo fossimo li'. Sono neuropsichiatra infantile di formazione, anche se non esercito come "psi" ma solo come "neuro", e so bene che il non detto, i fantasmi che si creano i bambini, sono molto peggiori e fanno molta più paura delle spiegazioni aperte. Se un adulto ha paura ad affrontare un argomento, vuol dire che quella cosa e' davvero terribile. Dobbiamo dare gli strumenti al bambino per parlare anche di cose spaventose e irrazionali.

(ti metto il link al post che avevo scritto all'epoca solo perché l'avevo detto molto meglio: http://slicing-potatoes.blogspot.ca/2017/02/vegliare.html)