sabato 30 dicembre 2017

contraddizioni da cowboy

In questi giorni siamo ospiti del cugino di Mr Johnson, l'unico vero cow boy che abbia mai conosciuto. In realtà, di lavoro fa il giudice, ma la sua passione sono i cavalli selvaggi così ha deciso di partecipare a un programma governativo che si occupa di spostarli dalle zone in cui ce ne sono troppi e fanno danni, a quelle in cui ce ne sono meno per evitare di sopprimerli. Al momento C. ha circa 150 cavalli, tutte femmine così non si riproducono. Secondo gli accordi dovrebbe semplicemente lasciarli pascolare sui suoi terreni, ma lui gli dà da mangiare e li cura quando stanno male. Oggi lo abbiamo accompagnato mentre gli dava la cena. Ogni cavallo mangia circa 5 kg di fieno o erba al giorno, potrebbero sopravvivere da soli, ma lui integra la loro dieta con delle proteine per rafforzarli. Ci ha raccontato che fino a due anni fa non riusciva a farli mangiare perché non si avvicinavano, ora invece la maggior parte di loro si fida di lui, ma possono essere comunque molto aggressivi, non sono come i cavalli a cui siamo abituati. Qui vivono bene, hanno cibo, acqua e nessun nemico naturale. C. ti racconta storie stupende su ognuno di loro. Li adora quanto io adoro i miei cani.


È vero C. dedica tutta la sua vita a questi cavalli. Li conosce uno per uno e ti racconta mille storie su di loro, ma ha anche molti altri interessi. Ama viaggiare soprattutto. Ha una madre ultraottantenne appena tornata dall'Ecuador e già in partenza per l'Europa e figli giovani sempre in giro per il mondo. Si tratta di una famiglia che vive in un luogo che più isolato e provinciale è difficile immaginare, ma che è anche aperta all'esterno, curiosa del diverso, sempre in cerca di stimoli e desiderosa di incontrare nuove culture. C. ci ha raccontato anche di viaggi che ha fatto per cacciare in vari posti. Ho ascoltato in silenzio, senza fare domande, non mi andava di tradire la delusione. Le pareti del ranch sono coperte di teste di animali imbalsamati. Oltre ai cavalli il ranch ospita delle antilopi e altri animali africani che in passato chi pagava poteva venire a cacciare. Sì, C. organizzava dei veri e propri safari sui suoi terreni. È una cosa a cui faccio una fatica enorme a pensare. Non riesco a conciliare l'immagine di un uomo che salva animali destinati alla morte (non solo cavalli, ma anche cani, gatti, ecc) con quella di qualcuno che uccide per divertimento. Eppure è così, la natura umana è perversa e complicata, imperscrutabile. Forse quando cresci con l'idea che sia giusto uccidere, ti ci abitui. Pare che negli ultimi anni abbia smesso sia di cacciare che di organizzare questi orribili safari, ma non sono sicura delle motivazioni. Non so, non capisco come uno possa essere disposto a donare la vita per alcuni animali e divertirsi a ucciderne altri. 

2 commenti:

Bulut ha detto...

Premetto che io non lo farei.

Comunque, può essere che non lo intenda come un "divertimento" ma un semplice modo di fare affari (intendo, quando organizzava i Safari nei suoi terreni).

La caccia in sè, potrebbe essere vista come caccia, lotta contro l'animale, piuttosto che come hobby.

Mi raccontava il marito che conosceva un tipo, rumeno, che mangiava solo la carne che lui stesso cacciava nei boschi. Altrimenti, non mangiava carne, mangiava altro.

È vero che al giorno d'oggi non serve cacciare ma, anche, gli animali d'allevamento versano spesso in condizioni così aberranti che, da una parte, penso che si debba fare qualcosa. A costo di dover mangiare meno carne in genere.

Un abbraccio e un augurio di buon anno! Salute, prosperità, affetto, e anche benessere economico...

Nonsisamai ha detto...

Già, ci ho pensato anch'io a questa cosa. Per capire meglio avrei dovuto chiedergli spiegazioni. È che in un certo senso non volevo sapere di più. È infantile,ma mi sarebbe piaciuto pensarlo semplicemente come un eroe che salva gli animali. Purtroppo quello è davvero "il far west", è ancora oggi una vita dura, dove sono in vigore valori antichi. E poi forse gli eroi non esistono. C. probabilmente è una persona che fa del bene e vive seguendo degli ideali che gli sono stati insegnati e che non sono necessariamente i miei.
Grazie per gli auguri, Bulut. Ricambio con affetto!