venerdì 17 novembre 2017

il test dell'invidia

Mi ha scritto oggi qualcuno nei commenti che gli italiani sono invidiosi, ma a me sembra che l'invidia invece, sia solo un sentimento come gli altri e che come tale appartenga a tutti gli esseri umani in qualche misura. Forse gli italiani ogni tanto tendono a essere meno bravi a nasconderla, diciamo così. Recentemente ho trovato il modo di scoprire se una persona é invidiosa: andare alle Hawaii. Lo so, non é un sistema molto pratico, ma andare alle Hawaii, soprattutto fuori stagione mentre gli altri lavorano, é la cartina di tornasole dell'invidia, ho potuto constatare. C'é questa mamma fuori da scuola -un classico- che l'altro giorno mi chiede con quel minimo di apprensione:
- Da quanto tempo! Come va, tutto bene? - Sì, siamo stati in vacanza... Cerco di tagliare corto perché se non spieghi bene tutta la situazione (questa), la gente si fa strane idee. A domanda precisa sulla destinazione rispondo, ma senza entrare nei dettagli per questioni di tempo e la reazione è questa: - Ommioddio che meraviglia le Hawaii! E com'è andata? Vi sono piaciute? Ma come avete fatto con Joe? La maestra lo sapeva che perdeva tutti quei giorni di scuola? L'avete avvertito il preside, no?Come farà a recuperare due settimane? Ha perso tantissime cose, c'è anche la recita, come farà avendo saltato tutte le prove? Con lei ho abbozzato, che pensi quello che le pare, ma diamine. Non poteva banalmente essere contenta per noi senza cercare problemi che non esistono? La recita poi è andata bene e la maestra era d'accordissimo sul viaggio. Dopo due mesi di scuola, mi ha detto:
- Guarda, Joe, ha quasi raggiunto gli obiettivi a cui deve arrivare alla fine dell'anno, andate e divertitevi.
Sono convinta che abbia imparato molto di più durante questo viaggio che a scuola. Adesso, per dire, dopo aver conosciuto a Pearl Harbor un superstite di Pearl Harbor, la sera invece delle favole, vuole leggere un libro sulla seconda guerra mondiale. E' in prima elementare, sono abbastanza sicura che non avrebbe maturato questo spiccato interesse per la storia altrimenti.
Per lui, dopo questo viaggio, la storia è improvvisamente materia viva. Ha parlato con una persona che c'era, ha visto. E' per questo che viaggiare è cruciale, trasforma le nozioni in immagini, suoni, sapori, odori. Quando siamo tornati, ho pensato a tutti quelli che mi avevano detto che le Hawaii non erano un granché e mi sono resa conto che, combinazione, non c'erano mai stati. Perché erano così negativi allora?
Una volta, un'amica non italiana -c'eravamo trasferite entrambe qui da poco- mi disse: - Non capisco. Quando sono partita erano tutti tristi e preoccupati. Quando mi sentivo sola e sperduta, all'inizio, mi sono stati vicino. Adesso che le cose mi vanno bene, nessuno si fa più vivo. Non capisco nemmeno io, ma a volte succede così e se ne possono trarre diverse conclusioni.
Di solito le persone sono incapaci di gioire per gli altri quando gli manca qualcosa e in un certo senso, capire questo e capire cosa gli manca, può migliorare la conoscenza reciproca, però l'invidia è causa di grande sofferenza da entrambe le parti, sia per chi la prova che per chi la riceve.
Forse con un po' di distacco e con tanta buona volontà, con persone davvero importanti per noi, la si può affrontare, razionalizzare, e la si può trasformare in qualcosa di meno tossico. Ma al momento la mia è solo una supposizione.

10 commenti:

Solare ha detto...

E io che pensavo che le Hawaii per chi sta in US fossero come per noi la Grecia o la Spagna e cioè mete a portata e quindi non " degne" di suscitare invidie. Forse più che invidia è totale e completa incapacità di visualizzare un orizzonte diverso dalla solita vita quotidiana e allora si immaginano catastrofi e disagi di ogni genere...poveretti, un po' infelici questi soggetti.

Nonsisamai ha detto...

Dallas - Honolulu sono 9 ore di volo ;)

Bean far away ha detto...

Cara, viaggiare è assolutamente cruciale!

Io alle Hawaii ci sono stata due volte, una arrivandoci da est con mio figlio e una da ovest con anche mia figlia, e la seconda volta mi sono resa conto che avevamo fatto il giro del mondo e sulla spiaggia con le foche mi sono commossa.
Era pure Natale: una fontana.
Comunque adesso con quest'ottima scusa del test per l'invidia mi sa che ci torno...
Ciao!

Bean far away ha detto...

no aspetta... ho invertito i punti cardinali, prima ovest e poi est, ecco.

Betty ha detto...

Si può dichiararlo apertamente? TI INVIDIO!!!!
Vale anche così?
Ahhhh, le Hawaii...

Ciao

Betty

nonsisamai ha detto...

Bean far away: ma sì dai, io direi che ogni occasione è buona per tornare! Ma dove le hai viste le foche esattamente?

Betty: lo so che la tua è una battuta, ma proprio no questa non è invidia!! Per me l'invidia è quella degli esempi del post, quel cercare in modo molto sottile di abbattere gli entusiasmi, di fare venire dubbi e sminuire. E' un atteggiamento che un danno, piccolo che sia, a me in questo caso, lo ha creato, mi ha creato o avvallato un bel po' di ansia che avrei potuto risparmiarmi.

La perfezione stanca ha detto...

Sai che mi trovi spiazzata? Pensandoci attentamente l'invidia è un sentimento che mi rendo conto di non aver mai provato. Si, teoricamente lo conosco, capita di dire ah come vorrei avere i soldi di quello lì, oppure le cose che ha quella là. Ma poi magari penso che quello lì che ha tanti soldi non se li gode neppure, sempre a lavorare per mantenere un tenore di vita impossibile, con una moglie esecrabile. No no, sto meglio io, con amici sinceri e pochi soldi. E le cose che ha quell’altra persona, quanti compromessi e quante schifezze ingoiate le sono costate? No no, sto meglio io, ho quello che mi sono guadagnata pezzetto per pezzetto.
E mio nipote che va in Australia, che bello per lui! E ora studia a Manchester, mi manca tanto, ma lui è felice. Insomma, mi rendo conto di vedere sempre e solo il lato buono per gli altri. Sono cieca all'invidia. E tutto sommato mi reputo fortunata per questa cecità selettiva.

Bean far away ha detto...

Le foche sonnecchiavano beate al sole di dicembre su una spiaggia di Kauai.

Anonimo ha detto...

L'invidia è universale, altroché, magari fosse solo italiana. Quello che varia può essere il motivo,l'oggetto, in quanto anche legato a motivi culturali. Per intenderci, in Italia uno può invidiare i vestiti e le borse firmate, in nord Europa dove vivo io si dà molta meno importanza all'abbigliamento, e se dovessi presentarmi al lavoro vestita, chessò, in total Gucci magari non se ne accorgerebbero nemmeno. L'invidia è sintomo di insicurezza e insoddisfazione, per cui il male degli altri diventa motivo di benessere personale. E cmq nonostante la mamma-cassandra abbia cercato di rovinarvi la festa predicendo "sventure" dopo un'esperienza che invece è stata solo positiva per Joe e voi tutti, è andato tutto benissimo, tiè :-) io troverei il modo di farglielo sapere ;-)
Carla

Anonimo ha detto...

è un sentimeno frequente ovunque.Io stessa , che normalmente non sono invidiosa, ho avuto invidia un paio di volte, soprattutto di chi, secondo me ,non meritava la sua "fortuna".E, nonostante non sia nè ricca nè bella nè fidanzata con un adone , ho spesso sulla mia pelle sperimentato l'invidia.Siamo persone, siamo umani, abbiamo tutti momenti "bui" o insicurezze che ci fanno invidiare gli altri.Non si dice mal comune mezzo gaudio?
Io ho provato una forte rabbia quando una mia amica rimase incinta del secondo figlio, mentre anche io cercavo di diventare mamma.Per varie ragioni non la ritenevo degna di questa fortuna.Mentre io ,nella mia testa, ero più meritevole.Non lo sapevo ma era invidia.
Poi , purtroppo, poche settimane dopo quando io scoprii di aspettare mio figlio lei perse il bimbo.E io mi sono davvero sentita un grandissima stron**.
simona

P.s dei miei amcii soo stati alle hawhai nel 2012.Era il loro sogno da sempre..e uno di loro mi ha detto che è rimasto deluso, aveva visitato posto più belli.Ognuno ha la sua idea.