giovedì 5 ottobre 2017

qualcosa ma cosa?

Ho portato Joe a scuola stamattina e ho incontrato come sempre la mamma dell'utero, quella di qualche post fa. Anche questa volta mentre i bambini ci facevano ciao ciao con la manina mi ha raccontato una cosa molto grave: che sua figlia è capitata in classe con delle bambine che non la fanno giocare perché é nera e le dicono un sacco di brutte cose al punto che si è rivolta alla psicologa della scuola.
La psicologa ha fatto scrivere alla bambina più razzista del gruppo una lettera di scuse, ma poi le ha separate. Adesso non siedono allo stesso tavolo.
Vorrei sapere che senso ha dal momento che di solito la gente è razzista perché non conosce gli altri. Come fanno a diventare amiche? Se sono state separate penseranno che sia meglio che si evitino, no? La psicologa dice che è una misura temporanea, ma non capisco.
La mamma era così demoralizzata, sta considerando perfino di cambiare città. Vorrei fare qualcosa, ma non so cosa.
Credo fermamente che questo sia un problema di tutta la classe (la scuola e la società), non solo della bambina di colore o di quella che si è comportata male.
La prima cosa che farò di sicuro sarà parlarne con Joe. Voglio sapere se ha mai assistito a scene simili, cosa ne pensa e come si comporterebbe.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

non credo sia facile per gli insegnanti...da un lato devono proteggere la bambina bullizzata (e da qui l'allontanamneto delle bambine) dall'altra far camniare mentalità alla "bullizzante" che si comporta così perchè dietro c'è una famiglia che fomenta questi comportamenti.In prima elementare io ho subito delle piccole angherie da parte di una mia coetanea.Ricordo molto la sofferenza che provavo (a quell'età è tutto amplificato, ma erano piccoli dispetti tipo chiudermi in bagno e darmi spintoni), ma non ricordo perchè, per liberarmene, dovettero intervenire insegnanti e genitori.Ma anche lì si risolse tutto separandoci, spostandoci di banco.Io non imparai a farmi rispettare da chi si approfittava del mio buon carattere, lei, probabilmente, non imparò a rispettare gli altri.Con il senno del poi si trattò di un errore pedagogico.
Certo, questo caso è decisamente più serio.
C'è razzismo già a 6 anni..
simona

Slicing Potatoes ha detto...

Una domanda: quanto diversificata e' la scuola (intendo, racially diverse)? Di sicuro anch'io penserei a spostarci, se non di città, almeno di scuola. Per esperienza nostra, che come forse ricordi abbiamo un figlio asiatico, più una scuola e' diversificata, meno questi episodi si verificano, proprio per i motivi che dici tu, perche' se non ci sono minoranze visibili, almeno non in una proporzione 8:1, esiste meno il fenomeno dell'"othering" e da li' la discriminazione.
Mi fanno paura queste cose.

Nonsisamai ha detto...

Slicing potatoes: grazie per la domanda. È interessante perché a me sembra che ci sia molto differenziata (i miei metri di giudizio sono l'Italia e la scuola dove ho lavorato per 10 anni) invece la mamma della bambina nera mi diceva che secondo lei c'è molta poca diversità culturale. È l'unica risposta che possiamo darti per ora.

Nonsisamai ha detto...

Simona: mi spiace che ti sia successa questa cosa, sono piccoli drammi che ci si porta dietro. Sì c'è razzismo a sei anni, l'ho visto anche come insegnante diverse volte però in tutti i casi ho avuto il sospetto che partisse dagli adulti. In questo caso non ho idea, non conosco né la bambina né i genitori.

Anonimo ha detto...

Guarda, io me ne ero proprio dimenticata,forse lo avevo rimosso, mi è venuto un flash leggendo il tuo post, perchè mi sono immedesimata nell'episodio che hai raccontato.
Per me si è trattato di un caso isolato , mai più ripetutosi , ci ho sofferto all'epoca, ma non so dirti se sia durato tutto l'anno o una sola settimana.Ricordo solo che ci soffrivo, era "cattiveria" gratuita.E io, per educazione e timidezza non so perchè non ho reagito.Ma non ho più sofferto di nulla perchè non mi è mai più successo, tra l'altro l'estate dopo i miei genitori si trasferirono, cambiai scuola andai a vivere in Abruzzo e diventai subito una delle bimbe più "popolari" in classe, la mia piccola vessatrice non l'ho più vista.
Un episodio di razzimso ti segna, perchè non si tratterà mai di caso isolato.Alla bambina succederà di nuovo, capisco sua madre.
simona