lunedì 20 aprile 2015

qualcosa di sbagliato

Vi descrivo una scena che ho visto oggi e che mi ha lasciato molto perplessa.

Stavo entrando in un parco con Joe. E' un parco che si trova in un ottimo quartiere, tranquillissimo, dove abbiamo sempre lasciato la bici e i giochi incustoditi senza mai aver avuto problemi. Appena fuori, sul marciapiede, c'erano due bambini di colore sui dieci-dodici anni con una poliziotta che li interrogava con un taccuino in mano. Lo noto perche' e' stranissimo in generale, ma soprattutto in quel posto. Un po' grandini per essersi persi in un posto del genere, cosa avranno fatto? Istintivamente avverto un senso di sollievo pensando che almeno l'agente e' una donna, come se mi aspettassi che li trattasse meglio di un poliziotto uomo. Invece, guardo ancora e vedo che gli sta parlando con un tono che non mi piace neanche un po'. Non li tocca, ma gesticola e sembra sgridarli, avvertirli e minacciarli.
Continuo a controllare quello che succede a distanza perche' ovviamente devo anche evitare di perdere Joe, ma in qualche modo, visto tutto quello che ci e' toccato sentire negli ultimi tempi su come la polizia bianca tratta i cittadini di colore in questo paese, mi sento responsabile per quei bambini, sono pronta a intervenire. E non devo essere l'unica a sentirsi cosi' perche' sempre a distanza, vedo che altre mamme non perdono d'occhio la situazione con aria preoccupata.

Proprio pochissimi mesi fa, fra le altre cose, un bambino nero di dodici anni e' stato ucciso in un parco a Cleveland da un poliziotto che era arrivato sul posto da due secondi cronometrati (CNN).

A un certo punto, pero', i bambini si alzano in piedi e gridano 'ecco la mamma!'. Un nuovo momento di sollievo, ma la poliziotta li azzittisce subito e li fa risedere dicendo che devono aspettarla li'. Allora arriva questa donna trafelata, abbastanza giovane, forse africana e musulmana dato che portava un foulard sui capelli, con un terzo bambino piu' piccolo sui quattro anni, per mano.
Mi aspetto che sia tutto risolto e invece la poliziotta intima ai bambini di non muoversi, raggiunge la madre a un paio di metri di distanza e comincia a parlarle con lo stesso tono minatorio che aveva usato in precedenza. Non sento quello che si dicono, ma la donna sembra disperarsi. Si porta le mani agli occhi e piange, poi anche il bambino piccolo piange e lei lo prende in braccio. I figli piu' grandi cercano di avvicinarsi di nuovo e la poliziotta li caccia via un'altra volta e li obbliga a risedersi. Dopo una decina di minuti, la madre va via con i figli.

Ecco, io non ho mai visto una scena del genere e non so cosa sia successo, non ne ho idea, ma non riesco a trovare un'ipotesi che giustifichi un trattamento simile. Cosa mai avranno potuto fare due bambini come quelli per essere trattati come dei criminali? E perche' mai una madre non puo' riprenderseli finche' la poliziotta non ha finito di dire quello che ha da dire? Se non sei sotto arresto, nessuno ha il diritto di trattenerti dall'andartene via o dal ricongiungerti con i tuoi figli minori.

Ho la sensazione che i problemi che spesso poi sfociano in tragedia fra polizia e cittadini di colore, nascano proprio da episodi come questo. Immagino l'impressione profonda che un avento del genere abbia potuto suscitare in quei bambini. La polizia non solo trattiene e rimprovera loro, ma fa anche piangere la madre. Di nuovo, non ho idea del perche' fossero li',  ma se avessero fatto qualcosa di grave li avrebbero arrestati, i bambini o la madre. La sensazione, purtroppo, e' di aver assistito a qualcosa di molto sbagliato.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Terribile! Se saprai qualcosa in più ti prego di farcelo sapere. Anche gli altri genitori sono rimasti all'erta fino alla fine?
Mila

nonsisamai ha detto...

non penso che sapro' mai nulla di piu' non conoscendo quelle persone. ho avuto l'impressione che anche altri genitori li' vicino controllassero in modo sospettoso come me. e' un quartiere famoso perche' tradizionalmente ci vivono i piloti e gli assistenti di volo. e' pienissimo di stranieri e molto spesso, noi stranieri siamo piu' sensibili a queste tematiche rispetto agli americani, almeno quaggiu' in Texas.

Anonimo ha detto...

Grazie per la gentile risposta.
Mila

Anonimo ha detto...

che cosa tristissima
poveri bimbi
povera mamma


valescrive