lunedì 2 marzo 2015

tutte le sfumature contano

Nel lato materno della mia famiglia, tanti hanno tratti somatici e colori che a uno straniero, magari americano, possono sembrare non europei o caucasici, come si suol dire. All'inizio me ne sono stupita, ma poi ho conosciuto diversi afroamericani dalla carnagione piu' chiara di quella di alcuni miei parenti. E' una questione bizzarra e interessante, quasi paradossale, ma non e' il colore della pelle a determinare che uno sia di colore, e' piu' un fatto culturale, un discorso di appartenenza. Infatti, ci sono anche afroamericani dalla pelle bianca, questo non lo sapevo prima di venire qui.
Ad ogni modo i miei parenti che oltre alla carnagione scura, hanno spesso anche capelli ricci neri, labbra carnose e fisico atletico come nel miglior stereotipo, non hanno mai avuto nessun problema per questo in Italia. Mi hanno sempre dato l'idea di essere molto soddisfatti di queste loro caratteristiche peculiari. Grandi fanatici dell'abbronzatura, nessuno ha mai cercato di apparire piu' chiaro, che so biondo o diverso da quello che e'. Gli ho sempre sentito dire di ricevere moltissimi complimenti per essere come sono, anzi io stessa ho sempre ricevuto tantissimi complimenti per la mia bella mamma e le mie belle zie.
Ma c'e' un piccolo aneddoto che, crescendo, ho sentito, tantissime volte. Una persona che conosciamo, un signore molto in vista in paese, con un tipo fisico simile, aveva avuto una figlia ancora piu' scura di lui. Ecco, successe una volta quando la bambina era molto piccola, sui tre anni credo, che sua suocera pensasse bene di lavarla con la candeggina nel tentativo di schiarirla.  
Questa storia, verissima, veniva raccontata da lui per primo come una specie di barzelletta, ma mi e' prepotentemente tornata in mente dopo aver visto un documentario intitolato Dark Girls.
Soprattutto mi sono chiesta se anche la bimba l'aveva vissuta come una barzelletta.


Vi racconto di questo documentario perche' non capita tutti i giorni di vedere qualcosa che ti sorprenda e che ti faccia riflettere, aprendoti gli occhi su un problema che ignoravi completamente. Ho sempre considerato il razzismo dal punto di vista di un bianco razzista, non avevo idea che i peggiori razzisti verso i neri, in molti casi siano proprio i neri stessi e che le vittime di questo sentimento siano soprattutto le donne. Questo documentario spiega come l'autostima di moltissime donne di colore venga minata da altre donne e uomini di colore, a cominciare dall'interno della famiglia. Madri e nonne che ripetono alle figlie e alle nipoti fin dalla piu' tenera eta' di sposare un bianco o per lo meno, qualcuno anche solo leggermente piu' chiaro per migliorare 'la razza'. Uomini di colore che ammettono senza imbarazzi anche davanti a una telecamera di considerare le ragazze scure al massimo come oggetti sessuali e che mai si sognerebbero di sposarle o di costruirci una famiglia. Da qui la crescita continua e costante in molti paesi della vendita di prodotti che promettono di schiarire la pelle. Prodotti molto spesso pericolosi e non regolamentati, pieni di controindicazioni oltre che molto costosi. La storia della candeggina era diventata una barzelletta in qualche modo, in Italia, in un contesto del tutto diverso, ma qui e in molti altri paesi, il fenomeno esiste ed e' tragico oltre che carico di conseguenze. Queste donne hanno un dolore dentro e una mancanza di autostima che continuano a passare da una generazione all'altra e fare danni. Solo ora se ne comincia a parlare. Giovani splendide donne di colore realizzano finalmente di avere subito un abuso psicologico gravissimo e lavorano su se stesse per cercare di liberarsi loro per prime di questo assurdo preconcetto e di non riversarlo a loro volta sulle figlie. Perche' e' cosi' che succede. Quando per tutta la vita, fin da piccolo, ti dicono che una cosa e' disgustosa, finisce che non ti piace e a meno che tu non faccia uno sforzo serio e un'analisi profonda quella cosa non l'accetterai mai. Anche se quella cosa sei tu.
C'e' un passaggio che mi ha fatto particolarmente tristezza perche' e' una situazione che vedo tanto nel mio lavoro. Viene chiesto a una bambina dalla pelle molto scura di indicare in una serie di disegni di bambine dai diversi incarnati quale sia quella piu' stupida e quella piu' brutta e in entrambi i casi lei sceglie quella dalla pelle piu' scura, cioe' quella piu' simile a lei. E' una cosa che fa male al cuore e grida giustizia. Pensavo a questo, quando la settimana scorsa durante gli Oscar ha fatto la sua apparizione in tutta la sua bellezza Lupita Nyong'o. E' importante che lei fosse li' al centro dell'attenzione, con la sua eleganza e la sua professionalita'. Servono esempi. Nel documentario si cita Michelle Obama. Non ci avevo mai lontanamente pensato, ma per tantissime donne di colore il fatto che il primo presidente nero sia sposato da tanti anni con una donna ancora piu' scura di lui e' rassicurante. Per loro non sono solo due persone di colore: sono una persona di colore scura e una meno scura, ogni sfumatura conta. 
Nel mio piccolo mi impegno tanto in questo senso col mio lavoro, almeno da quando ho cominciato a capire questo meccanismo. Proprio qualche giorno fa, ho fatto disegnare la Venere di Botticelli. Era un semplice esercizio di disegno in terza elementare pero' a un certo punto ho guardato la mia classe in tutta la sua meravigliosa diversita' e di colpo ho avuto il dubbio di dare un messaggio di bellezza troppo riccioli d'oro, troppo Barbie, cosi' ho chiesto di copiare la composizione, ma di cambiare pure i colori ed eventualmente i tratti somatici a piacere. Nessuno lo ha fatto. Tranne un bambino di colore che ha optato per dei capelli neri, tutti gli altri, latinos, asiatici, neri, proprio tutti, hanno optato per la bellezza nordica, capelli biondi e occhi azzurri. Probabilmente per loro la bellezza e' proprio quella cosa li' da cui non possono che rimanere esclusi.      

10 commenti:

MarKino ha detto...

e` piu` o meno la storia dietro "Jungle Fever" di Spike Lee: un nero sposato ha una relazione con la sua segretaria italo-americana e il fatto che lei sia "bianca", a quanto pare, costituisce un'aggravante (anzi, e` il tema portante del film, come se l'infedelta` sia un aspetto secondario), nonostante lei proprio celtica non sia; ad un certo punto il suo personaggio lo dice pure: com'e` possibile tutto 'sto casino perche` son bianca, se ho la pelle piu` scura di molte amiche di sua moglie ...

nonsisamai ha detto...

Markino: si, questa e' una parte della questione, ma se ti interessa l'argomento c'è un altro film "The Human Stain" dove Anthony Hopkins e' il personaggio afroamericano che finisce nei guai perché ha rinnegato le sue origini e si e fatto passare tutta la vita per bianco. Non l'ho mai visto, ma mi ha sempre incuriosito.

Isa ha detto...

Avevo visto questo documentario dopo avere visto la serie "Black in Latin America" (lo trovi su Netflix), che ti consiglio caldamente sul tema "afroamericani che sono più bianchi degli europei", in particolare la puntata sul Brasile!


http://www.pbs.org/wnet/black-in-latin-america/

MarKino ha detto...

@nonsi: ok, lo cerchero`.
rimango pero` sempre un po' stupito dall'ansia degli statunitensi nell'etichettarsi, alla ricerca di un'identita`: io sono black, tu sei irish, lei e` italian ...

nonsisamai ha detto...

markino: anch'io. del resto si abituano subito. qualunque form richiede di specificare il colore. per noi e' strano.

nonsisamai ha detto...

pola: grazie lo guardero'!


comunque se vi interessa il discorso i documentari piu' belli secondo me sono appunto quelli di Henry Louis Gates. Tocca davvero tutte le tematiche. Uno dei piu' leggeri ma ben fatti e' forse 'Finding your roots', credo che si possa vedere sul sito della Pbs.

Marica ha detto...

bel post, grazie, ora mi vedo pure il video.

tempo fa, durante una delle mie prime lezioni di inglese, la mia tutor (che e' la fotocopia della venere di botticelli) mi faceva riflettere sull'ingiustizia della parola "fair" che significa "chiaro di pelle" ma anche "onesto"

purtroppo e' qualcosa che abbiamo tutti radicato dentro di noi, dai tempi delle favole, che principi e principesse sono biondi con gli occhi azzurri... bisogna cambiare le favole!

manu ha detto...

tutte le sfumature contano, hai ragione. e spesso più siamo lontani da un modo di essere e meno le percepiamo: pensa alla confusione che, sempre, fanno gli occidentali tra i vari tipi asiatici e viceversa.
quando si è troppo vicini, invece, possono succedere due cose. o la sfumatura diventa il tutto, come un lenzuolo a righe quando lo guardi troppo da vicino e ti sembra tinta unita. oppure conosci così bene cosa voglia dire quella sfumatura che, troppo onestamente, finisci con l'odiarla.
nonsisamai cara, mi sei mancata. tanto. :-*

Ivano Bellini ha detto...

il tuo video non è visibile in Italia! ;)

nonsisamai ha detto...

ivano: mi spiace! qui puoi vedere almeno il trailer http://www.imdb.com/title/tt1966396/