martedì 3 febbraio 2015

un autentico piatto di fettuccine alfredo

Mr.J. ha un nuovo giovane collega 'italiano' e orgogliosissimo di esserlo quasi in modo molesto, che parla solo di questo tutto il giorno.

- Eh...ieri sera ci siamo fatti un'ottima Di Giorno (pizza surgelata americana n.d.r)...

- Io invece ho mangiato la pizza che  mi ha fatto mia moglie...

- Sa fare la pizza?

- Sai, mia moglie è italiana...

- Allora devi chiederle se un giorno mi prepara un autentico piatto di fettuccine Alfredo!

8 commenti:

Unknown ha detto...

Sei spacciata!!! :)

alessia

Carolina G. ha detto...

Ussignur! E ora che t'inventi? Hahahaha!

Rabb-it ha detto...

http://latanadirabb-it.blogspot.it/2011/10/basta.html

Scusa il link, ma a me l'avevano spiegata così.
Nei commenti.
Poi quel blog è stato privatizzato... o lo ha chiuso.

Misteri del web.

Zion ha detto...

ma Rabb-It non è la ricetta americana, che prevede il pollo oltre alla panna e non so che altro. Non sono come quelle che hanno messo nei tuoi commenti.
Cmq io sapevo di UN singolo ristorante a Roma che le aveva fatte, e poi esportate nel mondo. E' improbabile mangiare pollo e pasta in Italia, non dico impossibile, ma è l'ultimo abbinamento che puoi immaginare, ecco.
Altro che "ricetta tipica"...

Rabb-it ha detto...

Grazie.
Mi mancava una parte della spiegazione.

G ha detto...

Alfredo... Ho ancora gli incubi dal mio anno maltese...

Ines ha detto...

STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note "fettuccine all'Alfredo" (“Fettuccine Alfredo”).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decise di trasferirsi in un locale in una via del centro di Roma, ove aprì il suo primo ristorante che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. www.ilveroalfredo.it).
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma (come Alfredo’s Gallery o Alfredo alla Scrofa) non appartengono alla mia tradizione familiare.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza – sezione Attività Storiche di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
Ines Di Lelio

nonsisamai ha detto...

Grazie Ines!
Sicuramente suo nonno e' stato un grande cuoco, ma le versioni della sua ricetta che girano all'estero purtroppo non credo gli rendano sempre giustizia. Quello che colpisce sempre noi italiani e': perche' fra tutti i piatti meravigliosi della nostra cucina, e sono sicura anche di Alfredo di Lelio, gli stranieri si appassionino proprio a una pasta burro e parmigiano. Chissa', forse proprio per quella qualita' 'ricostituente' a cui accennava...

Grazie ancora per essere intervenuta! :)