venerdì 20 febbraio 2015

cassandra e il concetto di morte

A volte, quelli che mi conoscono, mi chiedono: perche' nel blog chiami Cassandra Cassandra? 

Ecco vi racconto solo un piccolo aneddoto, anche se ce ne sarebbero di ben piu' gustosi.

Joe dice sempre che lui ha tante nonne. Nonne e bisnonne, le ha quasi tutte, piu' varie putative. E' un bambino molto fortunato e amato. L'altro giorno, in tutta la sua gioia infantile, ha fatto questa affermazione davanti a Cassandra.

Lei lo ha guardato piena di sofferenza.

- Oh amore mio, quanto mi dispiace per te! Oh darling! I'm so sorry for you!

Vedi Joe che per un attimo cambia completamente espressione. Un attimo solo, poi si mette a giocare con qualcosa e se ne dimentica, ma in quel singolo attimo lui...ha capito. Di sicuro, in un angolino della sua mente, lo aveva gia' capito, ma non si era mai posto il problema. Per lui la normalita' e' questa, tante nonne e un solo nonno. Non si e' mai considerato sfortunato o privato di qualcosa, al contrario semmai: i suoi amici mica ce le hanno tutte queste nonne con un solo nonno. Del resto come avrebbe potuto rattristarsi per l'assenza di persone che non ha mai conosciuto?

Insomma, Cassandra, dopo innumerevoli tentativi andati storti, e' riuscita a introdurre mio figlio di quattro anni, completamente ignaro, al concetto di dolore e morte.  

Non dico che sia una cosa sbagliata eh, solo inutile e lievemente crudele secondo me in questo caso. Ce n'e' di tempo per il lutto nella vita, invece il tempo in cui lo ignori e' talmente poco. Boh, io la penso cosi'. Godiamoci un po' la vita. Lei invece e' piu' dell'avviso: aspettiamo la morte.

Dunque, Cassandra si chiama Cassandra perche' e' Cassandra. Prevede (e a volte sembra quasi auspichi) tragedie e per questo e' invisa a molti.

6 commenti:

Marica ha detto...

Noi il concetto di morte lo abbiamo introdotto con Columbus day, alla soglia dei tre anni... :-(

nonsisamai ha detto...

mi spiace...

Anonimo ha detto...

mi sembrano cosi piccoli per parlare di morte. E comunque cassandra ci fa paura.
valescrive

ALESSIA ha detto...

Io penso che si possa parlare di vita e morte con i bambini, chiaramente mettendosi nei loro panni. Quando ho dovuto affrontare la perdita del nonno amato per la mia bambina (6 anni appena compiuti) mi hanno regalato un libro scritto da un'americana proprio per aiutare i bambini in questo momento. si intitola Mi manchi e può dare alcuni spunti a tutti, poi certo ogni bambino ha la sua sensibilità e certo i genitori sono i migliori giudici dei propri figli in questo caso. Scusami, ma non mi sembra logico nascondere la morte ai bambini che poi magari la vedono i Tv o sui giornali e non capiscono più nulla.

nonsisamai ha detto...

alessia: mai detto che e' giusto nascondere qualunque cosa ai bambini, non solo la morte. mi sembra solo inutile andare a rattristare un bambino che chiaramente sta elaborando la cosa da solo a modo suo, con gioia in questo caso. pensando per ora alle nonne che ha, non ai nonni che non ha e che comunque non ha mai conosciuto.
qual e' l'autore del libro?

Crazy time ha detto...

Una cosa e' introdurre il bambino al concetto di Morte e una cosa e' dire una frase infelice come quella di Cassandra.

Valescrive