mercoledì 17 dicembre 2014

lady oscar e le altre

Come forse sapete in inglese e in modo particolare in questo paese, i nomi propri di persona, sono intesi in modo molto diverso che in Europa. La classica domanda 'che cosa significa il tuo nome?' qua suscita un vago senso di sconcerto perche' presuppone un'idea a cui molti non hanno mai pensato e cioè che un nome debba o possa significare qualcosa. La maggior parte delle volte i nomi vengono scelti semplicemente in base al suono. Tanto e' vero che e' del tutto normale inventarli di sana pianta o usare cognomi come nomi (Jackson, Carter, Madison, Addison, Riley,...). Non lasciano mai indifferenti, i nomi tipicamente afroamericani, i cosiddetti 'ghetto names'. Sono nomi particolarissimi, caratterizzati da strani suffissi ('La', 'De', ...) o da segni di punteggiatura piazzati un po' a caso in mezzo alla parola. Qualche esempio. LaTanisha, JaMarcus, DeAndre, Demarco, Shaniqua, D'brickishaw, LaKeisha. Sono buffi, non c'e' niente da fare, ma e' probabilmente molto piu' utile approfondire un po' il discorso e capire da dove nasca e come si sia evoluta questa usanza che fare la solita ironia da quattro soldi. 
Fino agli anni Sessanta, i neri si servivano di nomi classici inglesi, poi con la nascita del movimento per i diritti civili si e' puntato alla differenziazione per superare quello storico senso di inferiorità' che era un riflesso della schiavitù'. Inizialmente si e' fatto ricorso a nomi africani, ma nel giro di qualche decennio, soprattutto dagli anni Ottanta in poi hanno cominciato a spopolare i nomi inventati. I nomi inventati, tra l'altro, sono comuni anche fra i bianchi (Jayden, tanto per citare il primo che mi viene in mente), ma nessuno li ha mai presi in giro per questo e anche questo e' un aspetto controverso della questione.   
Ad ogni modo, in inglese, ci sono anche tantissimi nomi unisex. Ashley, Tyler, Alex, Drew, Cameron, Casey, Harper, Jamie, Joey, Leslie, Robin, Sam, Sidney, Terry, solo per citare i piu' comuni, possono riferirsi a uomini o donne. Mi sono sempre chiesta il perche' e me lo ha spiegato oggi un'amica. Mi ha detto di aver dato alla figlia un nome maschile semplicemente perche' non voleva fosse discriminata, in caso le fosse interessato lavorare in un campo tipicamente maschile. Finalmente una vera spiegazione. Troppo facile dare sempre la colpa alle mode, all'ignoranza e alla poverta'. Tra l'altro, la mia amica e' afroamericana e ci ha pensato davvero bene a questa questione del nome. E' stato dimostrato che lo stesso curriculum firmato con un 'nome del ghetto' ha il 50% di possibilita' in piu' di essere rifiutato. Cosi lei per sua figlia, volendo andare proprio sul sicuro, non solo ha scelto un nome tradizionale, ma anche maschile.  
Sul motivo per cui vengano assegnati nomi femminili a esponenti del sesso opposto, ancora non ho avuto nessuna illuminazione purtroppo. Ma l'argomento mi appassiona sempre e continuero' a indagare.
Per il momento, penso che mi accontentero' della spiegazione data dal padre di Sue, con una pistola puntata in faccia. Ah, cosa farei senza Johnny Cash.


10 commenti:

Marica ha detto...

io ho grandi difficolta' con i nomi americani.... ora c'e' in classe di D questo bambino che si chiama Leaf, mah.... boh... si, dovrei chiedere il perche' alla mamma, un motivo ci sara'

ciacco29 ha detto...

Devo confessarti che, sul significato dei nomi, un po' mi hai lasciato perplessa perchè non credo di averlo mai preso in considerazione quando dovevo scegliere quelli dei miei figli, tanto meno quando mi presentano qualcuno. Al limite, quello si, mi hanno chiesto se c'era una ragione particolare per la scelta, di famiglia.
Quanto al fatto che sia, o possa essere, opportuno fare attenzione nella scelta è una notizia che avevo letto anche io, e se non ricordo male era emerso che un nome troppo "originale" poteva essere d'ostacolo nei primi approcci se non addirittura nello sviluppo di una carriera.
Attegiamenti superficiali, si potrebbe dire, ma molto umani temo

Anonimo ha detto...

Ciao Emanuela,
ti leggo da sempre semprissimo e non commento mai!trovo sempre molto interessanti le tue riflessioni, specie perché prive di un fondo "giudicante", sono osservazioni lievi, di chi espone un punto per necessità di capire e non per criticare..
ora devo davvero intervenire perché l'argomento mi interessa tantissimo!io e mio marito ci siamo posti tantissime volte domande di questo tipo perché, entrambi appassionati di NBA, abbiamo spesissimo a che fare con i "nomi da ghetto" (tra quelli che mi piacciono di più non posso non citarti Amar'e Stoudemire - Delonte West - LeBron James -Rajon Rondo..per non parlare del nuovissimo nome METTA WARPEACE in sostituzione del vecchio Ron Artest!!!) e la cosa di inventarsi un nome, ti dico il vero, ci ha sempre lasciati perplessi...abbiamo più e più volte provato ad inventarne uno in italiano ma non siamo mai stati in grado di inventarne uno di sana pianta, ci vengono in mente i nomi più assurdi ma tutti riconducibili a nomi già esistenti.... grazie grazie grazie davvero per questa spiegazione!non vedo l'ora che mio marito torni dal lavoro per fargli leggere il tuo post!a questo proposito mi viene in mente Condoleeza Rice..avevo letto (sarà vero???) che l'intento era di chiamarla ConDolcezza ma che si è trattato di un errore all'anagrafe....!scusa, ho messo tantissima carne al fuoco, abbi pazienza, mi verrebbe voglia di scrivere un post nel tuo spazio commenti :-)!! grazie per l'ospitalità!
Akually

Anonimo ha detto...

oddio scusa era METTA WORLDPEACE...scusa ma ho scritto di corsa e non ho riletto :-))
Akually

MarKino ha detto...

ecco, in questo caso è creatività o misspelling drammatico?

Marica ha detto...

poi conosco ben 2 bambine che si chiamano Sienna, le mamme mi hanno detto "come la citta' in toscana"... si, ma quella e' Siena con una N sola... solo che in "americano" la doppia non si sente, quindi si scrive Sienna e si pronuncia Siena....

nonsisamai ha detto...

marica: il problema e' che qui chiedere qualunque cosa e' maleducatissimo, ne parlavo in questi giorni con degli amici americani.

ciacco: il suono e' fondamentale, ma per me anche il significato. Chanel e' una parola che suona bene in francese, ma se conoscessi una Chanel non potrei fare a meno di farmi qualche domanda.

akally: che bel commento, mi hai fatto sorridere! di Condeleeza Rice non so niente, mi informo che ora son curiosa anch'io! :)

markino: ti ho risposto su FB perche' non riuscivo qui. in breve, credo proprio non ci sia nessun misspelling

nonsisamai ha detto...

Akually scusa ti ho storpiato il nick!

MarKino ha detto...

si pero` nel caso specifico, per cambiare lo spelling di Erika, l' hanno chiamata "air wreck", disastro aereo :D

ciacco29 ha detto...

Be' se vuoi farti due domande su Chanel (o meglio su chi chiama una bambina Chanel) non hai bisogno di sapere il significato del nome...ti basta guardare le jene o una partita della Roma