mercoledì 9 gennaio 2013

e poi ci sono quegli insignificanti abissi culturali

La settimana scorsa siamo andati a trovare dei vecchi amici di Mr. Johnson in un’altra citta’.

Mentre eravamo in viaggio ci hanno detto che stavano preparando la cena.

- Possiamo portarvi qualcosa? Dolce? Vino?

- Si e si.

Cosi’ arriviamo con dolce e vino, ma cominciamo a chiaccherare dimenticandoci della cena.

A un certo punto uno di loro si alza, va a farsi il piatto, torna a sedersi e senza dire nulla comincia a mangiare. Quando ha finito ci invita a fare lo stesso. Niente tavola, niente vino, niente dolce o meglio se volevi qualcosa dovevi andare a prendertelo e mangiarlo sul divano. Il fatto e’ che non e’ che ci sia tutta questa confidenza, visto che ci vediamo si e no una volta l’anno. Insomma, non mi e’ piaciuto molto dovermi muovere come se fossi a casa mia. Mi sono adattata e ho passato una bella serata lo stesso pero’ un po’ mi veniva da chiedermi se fosse tutto a posto. Non potevamo sederci a tavola normalmente? Non ne valeva la pena di fare un po’ di festa?

Il giorno dopo, ci hanno portato a fare il brunch al ristorante e hanno chiesto espressamente alla cameriera che ci facesse sedere al tavolo piu’ speciale, quello con il camino in mezzo. In effetti era molto particolare, chi lo nega, il problema e’ che non si puo’ conversare con un camino in mezzo. Era surreale! Ma solo per la sottoscritta. Oltretutto noi che in teoria dovevamo essere gli ospiti d’onore, siamo stati lasciati dall’altra parte del tavolo. A me loro stavano stanno molto simpatici, ma questa cosa e’ stata abbastanza fastidiosa. Infatti, appena si e’ presentata l’occasione me la sono squagliata in giardino con la scusa di fare giocare il piccolo Joe.

Mr. Johnson dice che devo seguire la corrente e rilassarmi, ecco cosa dice in questi casi. Beh, si certo, mi farebbe bene a prescindere, ma se non c’e’ niente di strano perche’ lui non si comporterebbe mai cosi’ nemmeno con questi stessi amici che sono venuti tante volte a casa nostra perfino in Italia?

Queste sono le tipiche cose a cui dopo tutti questi anni, non mi abituo. E lo rivendico. Saro’ pure in minoranza, ma non mi dispiace avvertire una certa soddisfazione nel sedere a una tavola senza un camino in mezzo. Magari smetterla di offendermi, con un certo sforzo, e’ una cosa che potrei anche fare, visto che tanto si e’ capito che non lo fanno con cattiveria, ma a parte questo non ho nessuna intenzione di cambiare, io.

5 commenti:

Valentina VK ha detto...

anche io avrei avuto le stesse sensazioni.
in generale a me piace mangiare insieme, condividere cibo e chiacchere, intorno ad un tavolo oppure nel caso del picnic intorno a una tovaglia per terra, ma sempre riuniti intorno ad un desco. Ricordo che la cosa che mi stupiva da studentessa era che mentre in Italia anche tra coinquilini con orari di lezione e di lavoro diversi tendevamo comunque a chiederci l un l altro se mangiavamo a casa e mangiavamo tutti insieme a tavola, quando ero in uk o a Dublino, nelle case dei miei amici neanche c'era il tavolo, si mangiava ovviamente sul divano e al limite si appoggiavano le cose sul tavolino davanti alla tv o sul davanzale della finestra...

Io! ha detto...

E fai bene a non cambiare!

Pienamente d'accordo con te.

Neppure io mi riuscirei ad abituare ad una consuetudine del genere. E se mi abituassi per stanchezza, poi, sicuramente ci starei male.

Anonimo ha detto...

Anche i francesi ragionano cosi, si perde il valore dello stare insieme o della condivisione.
Comunque un tavolo col caminetto nel mezzo vorrei vederlo.

tt ha detto...

incredibile quello che va a farsi il piatto da solo! va bene una diversa cultura del cibo, ma questi mi sembrano un po' estremi. ciao da una tue lettrice a Bruxelles : )

Marica ha detto...

anche a me queste cene americane in piedi o "fate un po' come vi pare" mi sembrano cosi' strane :-/