giovedì 6 dicembre 2012

la say yes

E’ un po’ triste, ma da quando sono diventata madre, le madri mi piacciono un po’ meno. Non tutte per carita’…ma le mammine, quelle nuove nella professione e gia’ desiderose di condividere la loro illuminante saggezza con il mondo, quelle che sanno tutto in un campo in cui nessuno sa quasi niente…che esseri vanagloriosi e irritanti.

Recentemente, ho scoperto che non sono tutte uguali.

Ogni tipologia ha una fissazione precisa: il cibo biologico, l’allattamento fino alla maggiore eta’, l’idiosincrasia per i vaccini, chi piu’ ne ha piu’ ne metta e alla peggio anche tutte la variabili allo stesso tempo. E non sarebbe un problema se potessero evitare di ricoprire di fango chi non condivide le stesse convinzioni.

Pero’ qui secondo me c’e’ un particolare tipo di mammina che va di moda, quella che lascia fare, quella che io chiamo ‘say yes’.

Questo tipo di mammina e’ convinta che il figlio sopravvivera', a tutto, sempre, che andra’ sempre tutto bene. Ci sono interi siti e community online di gente che si esalta a far fare ai figli le cose piu’ pericolose (giocare vicino al fuoco, giocare con oggetti piccolissimi o animali selvatici, arrampicarsi sulle rocce, giocare nell’acqua ghiacciata d’inverno, sdraiarsi per strada, si’ anche questo e molto altro).   

Oggi c’era una di queste mammine che se ne stava beata a chiaccherare con le amiche mentre il figlio di si e no un anno se ne andava in giro da solo dall’altra parte del parco. E’ passato talmente tanto tempo che pian pianino e’ riuscito ad arrampicarsi sui giochi dei grandi che nel frattempo gli saltavano sulla testa come se fosse un bambolotto, senza rendersi conto che avrebbero potuto fargli male. Ho cercato di farmi gli affari miei, ma quando ho visto che la cosa si faceva pericolosa (tempo fa il piccolo Joe e’ semplicemente volato da un’altezza simile e non si e’ divertito per niente…) sono corsa ad avvertirla.

- He’s fine.

Sta bene, si per adesso e prego figurati non c’e’ bisogno che mi ringrazi.

Mi chiedo se questo approccio sia arrivato anche in Italia. Da una parte e’ affascinante. Mi piace l’idea che i bambini non assorbano le ansie dei genitori, che facciano piu’ esperienze possibili, ma se portato all’estremo come ogni tanto vedo qui, mi sembra assurdo. E’ vero che lo diceva anche Gandhi che un genitore saggio ogni tanto lascia che i figli si brucino le dita, ma insomma tante volte anche una piccola azione dimostrativa e’ sufficiente a imparare la lezione.

 

 

[Il post in teoria era finito, ma mentre scrivevo Mr. Johnson scattava questa IMAG0430foto di quello che lui definisce il mio capolavoro. Va bene, tutti facciamo cose potenzialmente pericolose, ma un conto e’ una mamma un po’ svampita che mette via la spesa ‘in maniera creativa’ diciamo, un’altra e’ testare di proposito la durezza della capoccia del suddetto. O no?

Sapete che cos’altro ho scoperto da quando sono diventata mamma e soprattutto negli ultimi mesi? Che e’ molto piu’ facile dire si che dire no, la chiave potrebbe essere anche tutta qui].  

6 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

mi hai fatto venir ein mente quando piu' di dodici anni fa in Italia una mamma americana stava con il figlio di 3 anni in piscina. Lei chiacchierava con le sue amiche e il figlio gironzolava sul bordo della piscina degli adulti. Se ci fosse caduto dentro, non avrebbe fatto in tempo ad andare a prenderlo, lei era troppo lontana. Lo avrebbe salvato il bagnino, probabilmente si'. Ma perche' arrivare a questi estremi?
Ed e' vero, e' sicuramente piu' difficile dire No.

valescrive

Anonimo ha detto...

Secondo me, quella madre era un'incosciente e fortunata che al figlio non e' successo nulla. Che diamine, una madre deve vigilare che al figlio non accada nulla, a quell'eta' il pargolo ancora non puo' capire.

Hai ragione che nemmeno l'estremo opposto e' auspicabile, la madre che non lascia fare un passo senza la propria supervisione, pero', insomma... in questo caso, sarebbe da non fargliela passare liscia alla madre molto disinvolta, ma sulla pelle del figlio.

Hai ragione, e' molto piu' difficile dire no che si' (e vedrai quando crescono!)

[Bulut]

Anonimo ha detto...

Direi di no, le mamme di codesto tipo qua sono decisamente "non pervenute", in genere si fanno venire le crisi isteriche se il bimbo corre o suda, o si macchia, o fa un bagno più lungo di 5 minuti, o si mette a testa in giù sulle strutture per arrampicarsi o se nessuno può andare a prenderlo all'uscita dal liceo.
E ovviamente ti guardano sconvolte se sei un po' meno oppressiva e ti limiti a controllarli, magari da vicino, ma senza intervenire se non ce n'è bisogno.
PErsnalemnte sono convinta che bisogna cadere per imparare a rialzarsi
E comunque, anche con tutte queste attenzioni non si evita affato chebimbi siano dei piccoli despoti a cui nessuno dice di no, se ne fa solo dei despoti iperprotetti e paurosi.
Ciacco

nonsisamai ha detto...

ciacco: sai che non ho capito il tuo commento?

MiKo ha detto...

A proposito di vaccini, "Bad Science" di Ben Goldacre. Quando sarò Presidente Universale della Terra Unita, sarà un libro di testo obbligatorio in tutte le scuole.

Tutte.