lunedì 17 dicembre 2012

impossibile capire

E’ successo solo venerdi, ma a voi dall’altra parte del mondo forse sembrera’ passato un sacco di tempo. A voi forse sembrera’ la solita strage americana senza senso che vi ha fatto commuovere giusto un attimo prima di tornare alle cose di tutti i giorni. Come se fosse successo su un’altro pianeta, come se non avesse nulla a che vedere con voi e forse non ce l’ha davvero.

A me invece, la strage di Newtown sembra orribilmente reale, vicina. Lavoro in una scuola elementare proprio come quella li’ e anche mio figlio viene tutti i giorni a scuola con me. E’ impossibile non pensare che potevamo esserci noi. Tornare a scuola domani, non sara’ una passeggiata. Ci dicono di essere pronti alle domande piu’ difficili e di essere rassicuranti, ma a noi insegnanti, genitori, cittadini, chi ci rassicura? C’e’ poco da stare tranquilli, oramai queste cose succedono di continuo.

Quella sera mi sono addormentata sul divano ascoltando alla Cnn i vari servizi sull’accaduto. Ho visto giornalisti normalmente pacatissimi perdere completamente la calma. C’e’ gente che riesce a dire in faccia ai parenti delle vittime che la soluzione e’ armarsi ancora di piu’. Verso mezzanotte mi sono svegliata di soprassalto e prima di rendermene conto mi sono ritrovata a svegliare Mr. Johnson chiedendo dov’e’ il piccolo Joe? E’ un miracolo che non gli sia venuto un infarto, poverino.

L’ansia, la paura, il chiedersi…ma io cosa farei?

Una volta anni fa, a scuola fecero partire il protocollo di emergenza. Qualcuno telefono’ in classe dicendo una stupida parola d’ordine. Qualcosa tipo le papere nuotano nel lago, non ricordo bene. E rimanemmo tutti chiusi nelle nostre classi al buio, con i bambini seduti per terra per un bel po’, tipo un’oretta credo. Fu molto difficile. Sia tenere i bambini fermi cosi’ a lungo, sia non fargli capire cosa stava succedendo e sia aspettare cosi’ tanto senza sapere assolutamente nulla.

Noi fummo fortunati. Si trattava solo di un genitore un po’ contrariato diciamo e a me la gestione di tutto quell’evento sembro’ eccessiva. Ora, alla luce di quello che e’ successo in Connecticut, penso che le precauzioni non siano mai abbastanza in questi casi.

Questa cosa che e’ successa ci ha toccato moltissimo qui. Una mia amica che mi chiama apposta per parlarne, le lacrime di un genitore qualsiasi e quelle di Obama che dice 'nothing can fill the space of a lost child'.

Pero’ la mattina successiva sono andata in un negozio di articoli sportivi e sono rimasta basita nel vedere all’entrata una sorta di arsenale di armi giocattolo perfettamente realistiche. Dentro, l’unico reparto preso d’assalto dai clienti era quello dove vendevano le armi. Pistole, fucili, coltelli, qualunque cosa.

La gente non e’ riuscita a lasciare perdere, a sentirsi un minimo disgustata dalle armi nemmeno il giorno dopo una strage del genere.

La settimana scorsa una mia carissima amica e’ andata a trovare la famiglia in un altro stato. Al ritorno mi ha fatto vedere le foto di un incredibile set di armi comprato su internet da suo padre. Perfettamente legale, ma ecco, suo padre beve e tanto. Si sveglia la mattina e comincia a bere, in una settimana l’ha dovuto portare a letto a spalla piu’ di una volta e probabilmente stava cercando di non esagerare vista l’occasione speciale. Cosa se ne fara’ di tutte quelle armi?

Ma si, e’ solo l’ennesimo pazzo esaltato armato fino ai denti di questo paese.  

 

 

p.s. Continuano i problemi tecnici di Nonsisamai :(

Non ho idea di che cosa stia succedendo, ma ricordate che se non riuscite a entrare o a commentare potete sempre contattarmi su FB. Scusate il disagio.    

8 commenti:

Marica ha detto...

:-(
[non ho molte parole]

MarKino ha detto...

posto che il vero problema e` l'influenza politica della lobby delle armi, io mi chiedo un'altra cosa: dal punto di vista dellaa gente comune - ma come diavolo si fa creare una correlazione cosi` stretta tra liberta` civili e diritto di portare armi?

dolcedisale ha detto...

una cosa orribile che mi ha davvero scossa, impossibile restare indifferenti direi. E poi lo spiazzamento dal vedere come continuamente, in modi diversi l'uomo si atteggi a"civilizzato" senza neanche intuirne il significato

Anonimo ha detto...

Il problema delle armi è un sintomo di un problema sociale, che sfoga nelle armi, forse manca la reale consapevolezza degli effetti e vengono visti come i nostri fuochi d'artificio o forse è tutt'altro, credo che solo un americano potrebbe realmente rispondere. Ancora una volta ci si trova di fronte alla questione industria/denaro e bene sociale, forse con questo presidente le cose cambieranno, ma sarà una dura lotta.

Crazy time ha detto...

come te. non riesco a smettere di pensare ai bimbi impauriti e soli, ai loro genitori, alle armi, a mia figlia, all'asilo domani.

valescrive

Crazy time ha detto...

sento quello che senti tu. Penso tanto ai bimi morti, alla loro paura, ai genitori distrutti, alle armi, al fatto che domani e' lunedi e Mia va all'asilo. e io sono sveglia.'

valescrive

Federica ha detto...

è un modo di vivere che al di qua dell'oceano sembra davvero incredibile..

Io! ha detto...

Non ho nemmeno idea di che scrivere.

Qui, per esempio, anche se il nome dello stato in cui vivo non e' certamente uno cui si associa l'idea di liberta' d'opinione e progresso, certe cose sono impensabili. Non e' un elogio dei regimi poco liberali, ma una constatazione che la vita dei bambini e' sacra. Non ho mai sentito di nessun fatto cosi' orribile, ammazzare bambini inermi in una scuola.

Non so che dire, davvero, se non augurarmi che non succeda davvero piu'. E che le armi occorrerebbe non averle per nulla.

Vi sono vicina.

[Bulut]