martedì 13 marzo 2012

nemo propheta in patria?

Prima chiaccheravo con un’amica italiana su skype. Anche lei vive all’estero da qualche anno come me e mi raccontava di una sua idea molto interessante per aprire un’attivita’ culturale ed eventualmente anche commerciale.

Li’ per li’ avevo dato per scontato che volesse farlo in Italia, visto che si parlava, tempo fa di tornare, e invece no, almeno non subito. Preferisce cominciare all’estero perche’ semplicemente si sente piu’ apprezzata li’. E poi se andra’ bene nel paese europeo in cui si trova, avra’ abbastanza fiducia in se stessa da affrontare i connazionali che secondo lei sono piu’ esigenti e severi.

Questa cosa mi ha fatto riflettere. In fondo e’ successo lo stesso anche a me. In Italia a fare i salti mortali fra un lavoro e l’altro, ben poche soddisfazioni e qui, una volta imparata la lingua, avere avuto non uno stipendio milionario, ma molta stima professionale e completa fiducia fin dal primo giorno. Certo, non dico che la mia sia un’esperienza esemplare, ma e’ una cosa che vedo molto fra i miei amici stranieri, non solo italiani.

Chissa’ perche’ e’ piu’ difficile affermarsi nel proprio paese.

5 commenti:

pitito ha detto...

Nel mio piccolo, sentirsi dire al secondo giorno di lavoro che presto dovrai far cassa alla chiusura del locale, sentirsi dire di memorizzarsi la password della cassaforte e dell'allarme e della cassa...tutta questa fiducia è stata inaspettata e quasi spaventosa!

Quest'estate in Italia prima di battere un'Heineken ci sono voluti 20 giorni!

il bona ha detto...

Forse è vero che è difficile affermarsi nel proprio paese, ma in Italia c'è diffidenza di tutti nei confronti di tutti. E questo si ripercuote anche nel lavoro.
Certi giorni mi sembra di provare la sensazione: chissà chi cercherà di fregarmi oggi...

Elisen ha detto...

mi suona familiare :))

nonsisamai ha detto...

alcune persone sono continua e inesauribile fonte di ispirazione <3

Baol ha detto...

E' più difficile affermarsi in Italia, noto paese IMMeritocratico