mercoledì 22 giugno 2011

dica 33

Vi e’ mai capitato di imbattervi in qualcuno che vi parla in una situazione in cui oggettivamente non potete andare via e che continua a parlarvi nonostante voi non gli diate il minimo accenno di interesse? Ecco, e’ quello che mi e’ successo l’altro giorno. Ero nello spogliatoio della palestra che davo un biberon a Baby J prima di lasciarlo alla baby sitter. Ero li’ tranquilla che mi facevo gli affari miei, quando appare lei, la quarantenne sudaticcia super tonica. Mi osserva un attimo, stupidamente le sorrido e lei pensa che questo sorriso assolutamente di circostanza, la autorizzi a cominciare una sorta di strampalato monologo interiore senza via d’uscita.

- Ah I bambini! Non mi manca per niente quella fase!

Io le lancio uno sguardo forse un po’ interrogativo, ma non dico nulla. Non so nemmeno che dire in realta’ -e’ la prima volta che qualcuno non mi dice quant’e’ bello quando sono cosi’ piccoli, ecc. ecc.- e non e’ che me ne possa andare.

- E’ che le mie figlie oramai hanno quattro e otto anni e finalmente ho ricominciato a vivere, non tornerei mai indietro!

- Ah si? No perche’ io invece sono felicissima, mi godo ogni singolo minuto, pensa un po’.

Si, lo ammetto, mi divertiva metterla in imbarazzo a quel punto e farla passare un po’ per la madre snaturata che ovviamente non sara’. Ho imparato nella mia breve carriera di genitore che questa e’ una cosa che le madri odiano e che fanno di continuo alle altre madri, volevo provare anch’io. E poi chissa’ dove sarebbe arrivata con quel discorso. Secondo i miei calcoli a quel punto sarebbe partita la giustificazione, per forza, e infatti…

- No, e’ che le mie amiche hanno avuto tutte i figli giovanissime, io invece, la prima a ventinove!

- Davvero?

- E quando e’ arrivata la seconda, ne avevo trentatre’ (33)! E non avevo proprio piu’ la forza di correrle dietro. A trentatre’ anni, sei troppo vecchia non ce la fai piu’, i bambini sono impegnativi a una certa eta’.

A quel punto, avrei potuto dirle che domani compio trentatre’ (33) anni e che sono in gran forma (tze’) e non ho nessun problema a correre dietro a un ragazzino (ovviamente il mio non cammina ancora), ma ho preferito gongolarmi un po’ pensando che, se mi ha raccontato queste cose, deve avermi creduto molto piu’ giovane di quello che sono.

8 commenti:

tizi ha detto...

Odiosa...!

Gio ha detto...

Beh ... auguri :-)

Anonimo ha detto...

antipatica!
valescrive

Alice ha detto...

Certo, qui iniziano a snocciolare figli al liceo!
Bah! 33 anni vecchia? Ma un bel "vacaghèr"?

MarKino ha detto...

.... oppure stava giocando al uo stesso gioco }:)

Baol ha detto...

Vi e’ mai capitato di imbattervi in qualcuno che vi parla in una situazione in cui oggettivamente non potete andare via e che continua a parlarvi nonostante voi non gli diate il minimo accenno di interesse?

sì, tutte le volte che parlo con un cliente...

Però scrivere tutto 'sto popò di post per farsi faregli auguri??? :D


TANTI AUGURIIIIIIIIII

nonsisamai ha detto...

evviva baol psicologo!

Anonimo ha detto...

Devo dire: mi sono riconosciuta in quella madre (e anche in te: un figlio solo ancora piccolo, ancora angelo...).
E' tutto vero: trent'anni non sono venti, le forze col secondo figlio vanno scemando.
Ormai e' una madre rodata e quindi non ti ha detto quanto e' bello essere madre pure per lei... ma anch'io sento di capirla: amo i miei figli, probabilmente non sono una madre troppo cattiva o inadeguata, ma che bello poter dormire la notte e vederli diventare indipendenti (mangiare da soli, fare la pipi' da soli...).
Certo e' che c'e' sempre il rovescio della medaglia: con l'indipendenza arrivano le ribellioni, i capricci, gli episodi di testardaggine. E poi, sono sicura che anche io, tra vent'anni, avro' sicuramente cambiato idea: pensero', com'era bello e semplice il mondo quando i miei figli erano ancora piccoli/piccolissimi...

Ciao!