martedì 28 settembre 2010

dottori americani e dottori italiani

Ovviamente i due sistemi sanitari sono diversissimi, ma quello che non mi aspettavo e’ vedere una tale differenza nell’atteggiamento dei medici. Succede che in questo periodo sia io che un’altra persona della mia famiglia in Italia ci troviamo, per motivi completamente diversi, in quotidiano contatto con i medici.

Mentre mia madre mi racconta di dover inseguire medici che arrivano a risponderle scocciati “Signora! Non posso dirle niente, e’ gia’ tanto che l’ho visitato!” [e’ gia’ tanto], io mi trovo a raccontarle della pressione a cui mi sento sottoposta a causa di medici e infermiere che letteralmente inseguono me. E’ venuto fuori un altro problema in questi giorni, nulla di trascendentale, ma funziona che ti mandano un’infermiera a casa a spiegarti tutto. Non so che tipo di malinteso ci sia stato, ma la mattina dopo alle nove un’infermiera ha bussato alla mia porta. E’ stata fortunata perche’ non lavoravo quel giorno, ma la sua visita tempestiva mi ha da sola comunicato un certo senso di urgenza che non so quanto ci fosse davvero. E’ stata con me per quasi tre ore e mi ha spiegato ogni singolo dettaglio di questo problema che ho. Li’ per li’, ascoltavo e annuivo, poi quando e’ andata via, ho cominciato a ripensare a tutto quello che mi aveva detto e volevo solo piangere. E’ stata di una dolcezza e di una professionalita’ infinita e mi ha specificato tantissime volte, quasi scusandosi, che era tenuta a spiegarmi tutto il peggio che puo’ succedere ‘per legge’, infatti ho dovuto firmare un sacco di fogli per confermare che mi avesse spiegato proprio tutto tutto. Pero’ mi chiedo: che bisogno c’e’ di raccontare a una donna incinta di sette mesi delle cose cosi’ angoscianti che non dovrebbero nemmeno avere molto a che’ vedere con la situazione reale, ma solo con il famigerato ‘worst case scenario” di una persona che non solo ha valori ben piu’ sballati dei miei, ma nemmeno si cura?

Ecco, il vero problema con questi medici e’ la politica del ‘worst case scenario’. Ti spiegano tutto, non ti risparmiano nulla e credo che lo facciano solo perche’ hanno paura di andare in causa con qualche paziente. Si’, suppongo sia tutto un problema di responsabilita’ legale e non lo vedo solo in questa situazione.

Un’amica, ad esempio, mi raccontava di essersi messa a disposizione per fare un po’ di volontariato nella classe della figlia di cinque anni. Alla riunione le hanno fatto firmare un foglio dove dichiarava che non avrebbe flirtato con i bambini o dato loro attenzioni sessuali, ecc. Lei come anche gli altri volontari, ha avuto un moto di disgusto, ma e’ cosi’ che le varie istituzioni si mettono al riparo da eventuali grane da queste parti.

Gli unici problemi di salute che abbia mai avuto, mi sono capitati da quando vivo qui. Ho sempre trovato dottori e infermiere preparatissimi, cordiali ed estremamente attenti, ma non ho mai sentito un medico americano dire cose tipo non si preoccupi, non e’ niente di grave, andra’ tutto bene, mai. Eppure e’ cosi’ importante per un paziente! E’ il dottore quello che ti puo’ trasmettere davvero speranza e la speranza e’ tutto quando non stai bene.

Da quanto sento in questi giorni a casa, in Italia invece e’ esattamente il contrario. Medici sbrigativi, che ti danno meno medicine possibili, appuntamenti a distanza di mesi [e magari poi ti operano d’urgenza, come e’ successo a mio padre], che pero’ tendono a tranquillizzarti, che hanno sempre una parola buona. Sicuramente sbaglio, ma nel mio caso credo che l’atteggiamento italiano porterebbe migliori risultati di questa sorta di terrorismo psicologico.

L’unica soluzione che ho trovato con questi medici americani e’ non prenderli piu’ troppo sul serio, ma non e’ un granche’ come soluzione.

9 commenti:

Brunhilde ha detto...

Non so in quale città viva tua mamma, la mia sta in una piccola città del centro Italia e l'anno scorso ha avuto molta paura. Non posso che dire bene del medico che l'ha operata e seguita, anche visitandola privatamente senza chiederle un centesimo.
Io ho partorito qui in Germania due mesi fa, e sono stata felice di avere l'epidurale garantita. Come a te, però, l'anestesista ha spiegato per filo e per segno tutte le eventuali complicazioni (aggiungendo, però: "sono rarissime, signora, stia tranquilla") e facendomi firmare il consenso prima di alleviare le mie sofferenze. Nella mia piccola città, come purtroppo un po' dappertutto in Italia, non è garantita invece, ed è un segno d'inciviltà, secondo me.
Comunque, a parte tutto, ti auguro tutto il bene possibile. E non credere a tutti quelli che dicono "goditi gli ultimi tempi da sola", come facevano con me. I sorrisi di mio figlio, anche se ora dormo a intervalli, valgono più di ogni altro bene al mondo :-)

Marica ha detto...

e' vero, qui (in USA) ti fanno firmare di tutto di piu'.... ho firmato fogli in cui c'era scritto che sono consapevole che questi trattamenti possono far venire il cancro, danni a lungo termine, l'iperstimolazione ovarica, che la percentuale di figli che nascono con dei difetti e' piu' alta che nel concepimento normale, ecc ecc... avevo iniziato a leggerli, ma poi ho deciso di firmare senza leggere, non ce la facevo! :-(

pero' e' anche vero che l'attenzione verso il paziente e' completamente diversa rispetto all'italia! si, dietro c'e' una questione di meritocrazia e di soldi, pero' "aiuta"....
per esempio qualche settimana fa una mia amica mi ha raccontato di aver avuto un aborto, e che dopo averglielo comunicato le infermiere si sono messe a parlare di non so quale storiella divertente fregandosene dei suoi pianti....
io invece giovedi ho avuto un embryo transfer, stavo li sul lettino che stringevo occhi e pugni per il "dolore", e l'infermiera mi ha preso la mano e mi ha accarezzato il braccio, facendomi coraggio... e non e' la prima volta che mi succede!

Anonimo ha detto...

Anche io sono quel tipo di persona che ha bisogno di conforto e non solo di verita'. Sono gia' ansiosa di mio, gia' passo le giornate a informarmi, sentire una volta ancora tutti i rischi e le conseguenze possibili mi fa solo stare peggio. A me serve tantissimo un "andra' tutto bene vedrai". Perche' lo so che puo' non essere cosi', lo so da sola eppure mi solleva.

E' vero che i medici in Italia sono spesso scocciati, ti trattano con sufficienza, mentre qui no.
valescrive

Pluto ha detto...

penso che entra in merito anche il discorso costi. qua in america per il dottore e ospedale sei in cliente che paga costi piu elevati che in italia e potenzialmente puoi far guadagnare di piu chi si prende cura di te.

Rabb-it ha detto...

C'era un frase di House MD(Ho smesso di guardarlo da un po', ma quella frase me la ricordo)

Preferisci un medico che ti ignora ma ti salva la vita o uno che ti tiene la mano mentre schiatti?

oh na via di mezzo no eh?
e che cavolo.

Però pensavo che fosse solo un esagerazione telefilmica, ed invece... in pratica ignorano le tue pure subbissandoti dei dettagli che non vuoi sentire, e l'unica rassicurazione è quel: ma sono casi estremi e il suo non lo è.

Ecco no... ma ditemi solo l'ultima parte che sto bene uguale cavolo!

Ops... colpa di House... ho fatto bene a smettere di vederlo!
^_^

Anonimo ha detto...

Secondo me il tutto deriva da un apporccio diverso che medici e infermieri hanno con i loro pazienti qui.
In Italia, il paziente e' poco considerato, il dottore in genere da gli ordini di esami da fare, medicine da prendere, interventi chirurgici etc senza spiegare il perche di tali cose, i benefici e i rischi. e se provi a fare domande il piu delle volte sono scocciati, e se poi provi a dire che magari non sei d'accordo con loro si sentono offessi e insultati (successo a me quando ho detto al cardiologo di mio padre che pensavo che la medicine da lui prescritta fosse ad un dosaggio troppo alto).
Qui l'approccio e' diverso, il paziente viene educato sulla sua malattia, e sulle conseguenza e sopratutto viene educato a riconoscere potenziali sintomi che possono segnalare qualcosa di grave. ecco perche si spiegano tutti i casi possibili in filo e per segno perche quando si sa a quali sintomi prestare attenzione e soprattutto cosa significano si possono salvare delle vite :)
E c'e' anche un'altra osservazione che mi sento di fare, i pazienti americani sono un po diversi da quelli italiani. In genere esigono sapere tutto quello che sta succedendo e quello che potrebbe succedere. Sono informatissimi sulla loro condizione, sulle varie medicine che prendono, effetti collaterali etc.

Comunque, ti faccio un grossissimo in bocca al lupo per gli ultimi mesi della tua gravidanza e per un parto sereno :=)

Daniela

xlthlx ha detto...

Preferirei di gran lunga la modalità americana, anche perché di solito la buona parola mi fa molto ridere. Preferisco di gran lunga essere perfettamente informata di cosa succede, che la buona parola me la dico da sola. Mi rendo conto però che l'atteggiamento corretto sarebbe un misto tra i due: buona parola E informazione. In ogni caso, in bocca al lupo.

nonsisamai ha detto...

brunhilde: come dire...non escludo che le mie opinioni siano condizionate dalla mia realta' presente ;) grazie per gli auguri!

marica: e' vero, avere qualcuno accanto che ti tiene la mano fa tantissima differenza, l'ho visto l'anno scorso quando sono stata operata e anche in altre situazioni, e' fondamentale. per la tua cosa...non so bene di cosa si tratti, ma spero che abbia funzionato, in bocca al lupo!

valescrive: anche per me e cosi'

pluto: e qui ci sarebbe da fare tutto il discorso sull'overmedication...

rabb-it: house l'ho visto per la prima volta pochissimo tempo fa, mi piace. ha un suo lato oscuro, ma va dritto al sodo, come questa citazione dimostra.

daniela: ma si se ci penso bene, alla fine e' meglio cosi'. l'ignoranza puo' creare ansie ancora maggiori e infondate...

xlthlx:crepi!

Anonimo ha detto...

Hai ragione qui tendono a informarti su tutto! E' successo anche a me quando ero in attesa! E devono farlo per paura di essere eventualmente denunciati. Alta professionalita' ma poca sensibilita'. Davvero a che serve terrorizzare un paziente! come se non si avessero abbastanza ansie! Daniela (Kentucky)