venerdì 25 settembre 2009

valigia vuota. valigia piena

Quando mi sono trasferita qui, stranamante, io che anche per una semplice vacanza ho bisogno di tutto, ho portato pochissime cose. Pensavo fosse impossibile provare a trasferire tutto quello che aveva fatto parte della mia vita fino a quel momento, cosi' non ci ho nemmeno provato. Man mano che il tempo passava pero' cominciai a sentire sempre di piu' la mancanza di quel cd o di quel libro o di quel vecchio cappotto. Cosi' i miei cominciarono a mandarmi dei pacchi con le cose piu' importanti che avevo lasciato dietro di me, oltre che tanto cibo italiano che al momento non avevo idea di come reperire qua intorno. Cosa ti mando divento' presto una specie di punto fisso nell'immaginario ordine del giorno delle nostre conversazioni intercontinentali. Pian piano pero', c'era sempre meno da dire e i pacchi cominciarono, com'e' naturale, a diradarsi.

[Soprattutto dopo che uno dei nostri migliori amici, incapace di dire no, fu in grado di portarci un'intera batteria di pentole e servizio di posate completo e credo anche un paio di uova di Pasqua kinder che arrivarono intere...]

C'erano sempre meno cose che mi servivano. Niente cibi particolari, che' quelli che vorrei purtroppo non si possono mandare e niente oggetti miei lasciati la' perche' ora come ora non penso quasi mai a quelle cose.
Mia madre appena ha saputo che venivano altri amici dall'Italia, si e' subito fatta in quattro per mandarmi piu' roba possibile. Tant'e' vero che e' riuscita a convincerli a portare un'intera valigia di 23 Kg tutta per me. Io ero un po' peplessa. Avevo chiesto solo una bottiglia d'olio, olio del Salento chiaramente, e non mi serviva davvero nient'altro. Mio padre era perplesso quanto me, ma sapeva gia' come sarebbe andata a finire e lancio' la sua profezia:
- Vedrai che a costo di metterci dentro patate, quella valigia la riempira'.
E infatti, quando la famosa valigia e' arrivata, sembrava Natale. Oltre ai regali, non c'erano patate, ma diverse cose che si trovano anche qui. Me la immagino perfettamente, la mia mamma con tre bilance davanti, che controlla e ricontrolla per cercare di riempire la valigia fino al limite.
Sono arrivata alla conclusione che a lei questa cosa serve, che mandarci le cose la aiuta. Infatti mi ha chiesto a sua volta, di mandarle delle altre cose che secondo me non sono cosi' difficili da trovare in Italia. Questa valigia piena e vuota che va avanti e indietro e' come un filo che in qualche modo ci unisce. O almeno, se la conosco un po', e' cosi' che lei la vede.
Domenica e' il 27 settembre, vivo qui da tre anni ed e' da un po' che non penso piu' di tornare indietro. Mi piace qui, mi piace la mia vita qui, ma tutto ha un prezzo, anche la felicita'.

17 commenti:

D ha detto...

Ho vissuto, e vivo ancora, una situazione simile con mia madre... fa piacere constatare che non sono l'unico hehehe
Ehh (sospiro), l'amarognola felicità del vivere lontano.

nonsisamai ha detto...

benvenuto! fa sempre piacere confrontarsi con altri expat :)

Fabrizio Cariani ha detto...

evviva la valigia dell'espatriato!

mi ricorda una storia buffa:
mia madre me ne mando' una nel 2001 prima ancora che cominciassi il dottorato.

ho una zia che all'epoca lavorava all'alitalia e aveva diritto ad una spedizione annuale gratuita, quindi sembrava un'ideona.

non avevo a disposizione una macchina e dovetti andare alla sezione "cargo" dell'aeroporto di San Francisco per ritirarla. la sezione cargo non e' neanche nell'aeroporto, ma nei paraggi, quindi dovetti camminare per qualcosa come due km.
gli impiegati dell'aeroporto si impietosirono all'idea di me che facevo due km trascinando 'sta valigia da 23 kg, cosi' una signora mi dette un passaggio fino alla stazione del treno!

nonsisamai ha detto...

ma quante vittime hanno fatto i mitici 23 kg!!?? :))

Pluto ha detto...

bel post. anche io ricevo i pacchi da mio padre anche se in verita mi servono sempre di meno.
auguri per l anniversario

nonsisamai ha detto...

grazie pluto :)

palbi ha detto...

soprattutto quella! Che bella la storia della valigia...io sono + orso e nn mi faccio mai spedire niente

Unknown ha detto...

Nonsi, quando ti leggo, specie in post come questi, sento sempre uno strappo dentro. E non smetto mai, mai, mai, di pensare a quanto la tua scelta, come quella di chiunque decida di andare via, sia coraggiosa.
Poi figurati, ora che ho la nipotina in Minnesota per un anno che si sta divertendo da pazzi, e qui siamo certi che sia solo l'inizio.

Anonimo ha detto...

come ti capisco

sariti ha detto...

La mitica valigia da espatriata e' un qualcosa che mi ha accompagnato durante il mio soggiorno belga e non ti dico la gioia che provavo quando arrivava! Era come se fosse stato natale ogni volta. Ora non capita piu' molto spesso, ma quando succede mi commuovo sempre un po'...

nonsisamai ha detto...

viridian: gia' probabilemnte e' solo l'inizio. non conosco molte persone che non ci abbiano preso gusto...

sariti: anche la commozione e' una prerogativa dell'expat :)

elena ha detto...

Saggissimo post Nonsi. E' vero, la felicità ha sempre un prezzo.

nonsisamai ha detto...

dicevo a qualcun altro che rileggendola mi e' sembrata una frase banale, ma l'ho lasciata perche' quando le capisci da solo le banalita' in qualche modo smettono di essere banalita'.

frase contortissima, di domenica mattina va cosi'...

Sick Girl ha detto...

vorrei dire qualcosa di sensato, ma è lunedì quindi mi associo a quanto ha detto Vì (nipotina in Minnesota a parte :-) ) che mi sembra riassuma tutto. E buon anniversario :-)

Rox ha detto...

Mia madre non mi ha fatto portare neanche il liquido delle lenti..."tanto te lo compri lì". OK, ne deduco che se le dicessi di spedirmi qualcosa mi direbbe di arrangiarmi anzi non lo deduco, ne sono certa!!!

tizi ha detto...

A me in laboratorio in America arrivavano sempre dei pacchi pieni di roba ...anche la mia mamma si faceva in 4 !L`ultimo Natale trascorso in Ohio mi mando` pure un panettone con crema d`arance di Sicilia...giusto per farmi sentire piu` vicina a loro. Io credo che tua madre sappia benissimo che alla fine si puo` trovare tutto anche in Texas... (tranne l`olio del Salento ,of course),pero`credo che la tua mamma , come la mia allora ,mandi solo "23kg" di affetto alla "bimba" lontana da casa.
Buon "anniversario" da espatriata felice!

Unknown ha detto...

Quanto hai ragione!!Mia mamma e da quando mi sono trasferita che ogni tanto imbastisce pacchetti e mi manda di tutto! Quando poi arrivano i pacchetti dall'America anche lei e` in un brogo di giuggiole.
Condivido pienamente il tuo post.. ci piace l'America, ma e`dura stare lontani da casa!