venerdì 11 settembre 2009

la lezione delle campanelle

In giardino, e' sbucata una di quelle piante rampicanti che fanno le campanelle. Qualcuno mi ha consigliato vivamente di farla fuori perche' cresce velocissimamente e fa morire le altre piante, ma io niente, non ne ho voluto sapere. Mi spiaceva sradicarla cosi', era carina, volevo darle una possibilita'. Sembrava talmente innocua. Forse aveva solo una brutta reputazione, si' doveva essere proprio cosi'. Infatti dopo un po' divento' molto bella con le sue campanelle viola. Copriva perfettamente il recintino dell'aiuola, sembrava messa li' da un giardiniere, altro che erbaccia. La guardavo e mi sentivo sodisfatta. Non l'avevo dovuta uccidere e in piu' possedeva una sua certa armonia. Dopo qualche settimana pero' comincio' ad allargarsi e allargarsi. Piu' la tagliavo e piu' cresceva. A un certo punto comincio' anche a cercare di raggiungere le petunie, e ma si' tanto erano gia' mezze andate, ho pensato. Ma quando si e' spinta ancora oltre e senza vergogna ha cominciato a stritolare anche la mia adorata buganvilla fucsia non ho avuto scelta. E l'ho sradicata. Ci e' voluto un po', ma alla fine ci sono riuscita e non credo tornera', almeno per un po'.
Evidentemente a volte non basta tagliare i rami (che e' gia' una cosa piuttosto difficile), bisogna proprio sradicare, accertarsi che quella pianta non ricresca piu'. Perche' non importa quanto quei fiori possano essere piacevoli, sono comunque dannosi e solo danno faranno. Prima lo capisci e meglio e'.

4 commenti:

dilaudid ha detto...

fior di metafora... a noi(cioè io)belli e dannati tentano sempre di farci fuori ma poi ricresciamo in altri luoghi.

manu ha detto...

mi hai fatto pensare a certe relazioni. c'è sempre un momento in cui, di fronte a certi fiori velenosi, pensi: ma dài, forse le altre si saranno sbagliate... :-) però aver provato con mano, a tenerle in vita, secondo me è tutt'altra cosa. sdradicare per sentito dire non è tollerabile. pensa a quante piante mangiamo perché qualcuno in passato ha avuto il coraggio di assaggiarle... un bacetto.

Anonimo ha detto...

Ha fatto bene a tentare, ma la buganvilla proprio no, non doveva toccarla. Una bella metafora anche quella.
:)

nonsisamai ha detto...

comunque non era una metafora, tutto verissimo! :)