lunedì 20 luglio 2009

joe sixpack

Un giorno chiaccheravo con mia cugina su skype. Pur vivendo nella stessa citta' capitava di sentirci e vederci molto di rado, invece paradossalmente ora che siamo lontane, stiamo costruendo un rapporto piu' stretto. E mi fa molto piacere. Per me, che non ho avuto una sorella maggiore, lei e' sempre stata un po' un modello. Qualche anno piu' grande, forte, creativa, indipendente, sono sempre stata molto orgogliosa di lei. Quel giorno chiaccheravamo della vita qui, poi a un certo punto, lei che e' famosa per la sua diplomazia, se ne esce con un a me, ti diro', la mentalita' degli americani fa cagare. Considerando che la sottoscritta, un americano, lo ha addirittura sposato, l'affermazione potrebbe suonare un tantino forte, me ne rendo conto, ma conoscendo la persona non ci si scandalizza. E' che lei e' cosi' (e anche molte altre cose per fortuna), prendere o lasciare. Comunque, so benissimo che c'e' un sacco di gente che la pensa allo stesso modo o al limite, molto peggio. Allora, siccome non sono tenuta a difendere nessuno, mi sono guardata un po' intorno per cercare di capire che cos'e' che fa tanto schifo di questa cosiddetta mentalita' americana e credo di aver finalmente conosciuto una persona che rappresenta perfettamente, non la mentalita' americana perche' quella non esiste, ma lo stereotipo della mentalita' americana.
Sui cinquanta, ma molto in forma. Biondiccio, una bella moglie, due figli, una grande casa con la piscina in un quartiere chic, l'immancabile suv. Spalle larghe e sorriso smagliante. Non e' texano, ma e' (come la sottoscritta del resto) uno di quelli che sono arrivati piu' in fretta che hanno potuto. Lui non parla italiano molto bene, ma e' confident, beato lui, e quindi va avanti sparato come un treno. Intavola conversazioni di qualunque tipo, filosofia, religione, economia, non si ferma davanti a nulla. Il suo argomento preferito rimangono pero', le tasse. E' capace di arrivare a parlare di tasse partendo da qualunque cosa. Una volta per esempio si discuteva di discriminazione. Poliziotti razzisti, gente che e' stata discriminata per eta', sesso o paese di origine, cose cosi'. Lui prende la parola e dice che si sente discriminato. Silenzio. Tu? Qui? Come, di grazia? Perche' questo paese perseguita con lo strumento fiscale le persone di successo. Ah. E' repubblicano e pensa che con Obama stiamo andando verso la deriva socialista. Pero' e' sempre convinto di vivere nel paese migliore del mondo. E anche che l'umanita' sta andando avanti e che le cose terribili che succedono sono la possibilita' che l'uomo ha di migliorarsi e di avvicinarsi a Dio. Che senza difficolta' alla fin fine la vita non avrebbe senso perche' e' solo li' che si vede l'uomo. Che quello che conta e' avere sempre un dialogo positivo con se stessi per affrontare qualunque cosa. Che bisogna accettare quello che non si puo' cambiare, ma cambiare quello che si puo' cambiare. Che non esiste un altro modo di vivere se non quello del duro lavoro e dell'ottimismo.
Credo che un personaggio come questo, sia lo stereotipo perfetto di quello che molti stranieri come mia cugina pensano siano gli americani. Certo e' che, vivo qui da oramai quasi tre anni ed e' la prima volta che mi imbatto in tale incarnazione del luogo comune, pero' ce ne sono ovviamente (come in Italia ci sono i famigerati berlusconiani anche se nessuno li vede) e devo dire che si', che in un certo senso anche nel suo pensiero posso vedere riflessa parte della mia esperienza di questo paese fino ad ora. Soprattutto il pragmatismo, il senso del dovere e l'ottimismo.
Per il resto, ognuno e' libero di trarre le sue conclusioni.

7 commenti:

dilaudid ha detto...

purtroppo gli stereotipi son maggioranza. non parlo degli stati uniti ma dell'intera galassia

Mauri83 ha detto...

Effettivamente Skype sarebbe nato per avvicinare persone lontane. Ma al di la di questo nel tuo post vedo la fotocopia della mia vita o quasi; Nel senso che anche io, ormai da anni non vedevo miei cugini (che stanno a 100 metri da me) e per trovarli, mi basta andare a qualche festa più lontana.

MarKino ha detto...

ma esiste veramente questo tipo, o e` un artificio narrativo da te creato, un po' come quei personaggi irreali dei film che servono a stigmtizzare un'idea od un comportamento?
cacchio, da come ne parli sembra un mostro di Frankenstein creato unendo parti di Walker Texas Ranger, Mitch Buchannon e Micheal J. Fox di "Casa Keaton"....

nonsisamai ha detto...

dilaudid: eh gia', per fortuna pero' si puo' scegliere...

mauri: che strano...

markino: proprio cosi', io lo osservo come un fenomeno sociologico...

Irish Coffee ha detto...

quello che dico sempre è che
c'è il bello, il buono, il brutto e il cattivo in ogni angolo del mondo
basta incontrare la persona giusta
che lingua parla è irrilevante
:D a me gli americani non dispiacciono...

buona serata

eccemarco ha detto...

io in questo ritratto ci vedo principalmente due aspetti dello 'stereotipo' o del luogo comune americano: ci vedo l'americano tranquillo, fidente, sempre positivo, incamminato verso un futuro di gloria, e poi (parte essenziale del primo aspetto, forse) ci vedo l'americano "opionionated". che è quello che ha una opinione su tutto, anche sulle cose che non conosce.
cmque sono d'accordo con irish coffee, ci tengo a dire che gli americani sono sotto moooolti aspetti degni di grande ammirazione (e li ammiro).
poi sì, sono fortunato: con gli amici americani che ho conosco molto l'america di obama e poco quella della fox news. mi perdo qualcosa? :)

nonsisamai ha detto...

irish coffee: grazie e benvenuto :)

ecce: non credo, pero' e' anche vero che certi incontri servono, altrimenti si rischia di vivere in una realta' troppo poco reale, se cosi' si puo' dire...