lunedì 27 ottobre 2008

mr jose

L'anno scorso Mr Jose puliva la mia scuola. Tutti amavano Mr Jose. La direttrice metteva perfino la sua foto sull'yearbook, grandissimo lavoratore Mr. Jose. Quando c'era lui tutto era in ordine, ora invece e' un mezzo disastro e tutti si lamentano. Mr Jose non parlava inglese o molto poco, quindi il vocabolario con cui conquisto' tutti era fatto di grandi sorrisi e lavoro da spaccarsi la schiena dalla mattina alla sera. Io pero' ci ho parlato spesso con Mr Jose. Ricordo che la prima volta che lo incontrai mi venne un mezzo infarto. Ero da sola, avevo appena aperto la scuola di mattina presto e lui spunto' fuori dal nulla spaventandomi a morte. In realta' lui non ci bado' molto perche' appena vidi che non era a suo agio in inglese gli parlai in spagnolo e allora tiro' fuori qualcosa tipo che bello! finalmente posso parlare con qualcuno!
Mi colpirono molto quelle parole in quel momento. Lo sentii vicino, capii perfettamente quella sua solitudine, quella sua incapacita' di esprimersi che in fondo era anche la mia.
Quando la scuola ha riaperto i battenti dopo l'estate lui non c'era piu', ma nessuno ha voluto dirmi cosa gli sia successo. Si sussurra che abbia avuto problemi con l'immigrazione, io mi auguro solo che abbia trovato un lavoro migliore.
Fatto sta che e' stato rimpiazzato da due persone e nonostante cio' la scuola e' sempre sporca. Tutti si lamentano, ma la spiegazione e' molto semplice: la scuola e' sporca perche' non bastano due persone per pulirla tutta. Non ci arriva nessuno a capire che tutto quel lavoro lo poteva fare solo un uomo disperato senza nessun altro modo per mantenere la sua famiglia. Lo so che non e' per cattiveria, questo lo so di sicuro, ma nessuno la' dentro lo ha capito. Forse non lo avrei capito nemmeno io se non me lo avesse detto lui in persona in faccia, chiaro e tondo. E' che ci sono delle persone, che sono come dei fantasmi. Fanno lavori che noi non faremmo mai, ma non ci soffermiamo mai su di loro, sul perche'. Un po' come Mr. Jose.

10 commenti:

tracina ha detto...

mi son fatto le stesse domande giusto qualche sera fa:mi hanno portato a sentire un concerto di bossanova in un microscopico piano bar in uno dei quartieri piu' famosi di tokyo,roppongi.durante una pausa della cantante,qualcuno ha chiesto alla cameriera di suonare qualcosa.
senza scomporsi lei s'e' messa al piano,s'e' presentata e ha detto che avrebbe suonato un suo pezzo.
ebbene,quell'unica canzone valeva piu' di tutto il concerto che mi avevan portato a sentire!tecnica e voce erano sbalorditivi!e lei li' era solo una semplice cameriera e a guardarla non le avresti dato un euro!e allora anche io mi sono chiesto perche'. e' stata davvero una lezione di umilta'.

Emilia Barbato ha detto...

A volte si é troppo presi dalla quotidianità, si cerca di appartenere a gruppi in e si finisce con il non vedere queste persone silenziose, universi che invece potrebbero solo arricchirci.

eccemarco ha detto...

grazie, che bel post.
mi ricorda un episodio di cinque anni fa. lavoravo al ristorante e un giorno arrivo' un cameriere nuovo, àlvaro, avrà avuto più di 40anni, era sudamericano. alla fine del servizio tutti si era in coda per la paga giornaliera, e lui disse al capo "io non merito tutti questi soldi, dovresti pagarmi di meno perché non sono bravo come gli altri". noi a dargli gomitate come per dire "ma come? non gli dire nulla", ma lui ci teneva a far sapere al capo che non sentiva di meritarli tutti, quei soldi. che erano pure pochi.
la sua umiltà ci fece riflettere tutti.

MarKino ha detto...

bel post. dice tutto.

Anonimo ha detto...

un bellissimo pensiero...
buonissima settimana!

Verde ha detto...

che pugno nello stomaco questa verità...

fabio r. ha detto...

bellissimo post, stori triste e crudele, specchio di un'america(di un mondo) che non mi piace proprio...

Baol ha detto...

Credo che dovremmo avere un po' più di rispetto di quelli che pensiamo siano gli "ultimi", ma ultimi in cosa poi; come diceva un vecchio musical di Garinei e Giovannini (mi pare) un uno è solo un uno senza gli zeri alle sue spalle...

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Bello davvero Nonsi. E belli anche i commenti.
Mi sono venuti i brividi. Per Mr.Jose, per la camerierina di Roppongi e per Alvaro, che la loro vita possa essere migliore.
E pure la nostra, via.. :)

Anonimo ha detto...

vi ringrazio tutti per questi commenti che come sempre mi hanno arricchito.