lunedì 25 febbraio 2008

la seconda notte degli oscar americana

L'anno scorso quando mi commossi per la vittoria di Ennio Morricone quasi mi preoccupai per la mia salute mentale. Mi ero trasferita qui da poco e pensai che la nostalgia mi stesse facendo un brutto scherzo.
Gia' mi immaginavo di li' a breve ascoltare Toto Cutugno con il nodo in gola.
In realta', quest'anno mi sono resa conto che probabilmente il fatto che Morricone fosse italiano c'entrava poco con l'emozione che provai: semplicemente fece un magnifico discorso, per questo mi commossi. Infatti, stasera mi sono emozionata ancora di piu'. Eppure noi italiani brillavamo soprattutto per la nostra assenza. Prestigiosa eccezion fatta per Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, migliori scenografi, la cosa piu' italiana che ricordo e' una certa pubblicita' che passava durante le pause dove si sentiva (la purtroppo inflazionatissima) Via con Me di Conte.
Lo spettacolo non mi ha mai annoiato anche se Jon Stewart in queste vesti non mi ha convinto quanto Ellen DeGeneres l'anno scorso e le performance dei Grammy erano mille volte piu' elaborate. Cha altro dire? Dopo che ci hanno fatto un testone per un anno, e' sparito il blu e sono tornati il nero e il rosso sul red carpet. Come cambia in fretta il mondo, signora mia.
Daniel Day-Lewis era di una bellezza sconvolgente, ma a parte questo
mi sono commossa per ben due volte nel corso della serata. La prima minore durante la premiazione di Javier Bardem. Il film non l'ho ancora visto, ma il suo intervento e' stato bellissimo. Ha cominciato a parlare in inglese in modo piuttosto disinvolto per poi improvvisamente virare allo spagnolo e ringraziare in modo a dir poco vibrante sua madre e il suo paese, bel colpo.
La seconda volta mi sono sorpresa, devo ammettere, in lacrime vere. Ebbene si', inaspettatamente la canzone Falling Slowly dal film Once di Glen Hansard e Marketa Irglova di cui avevamo parlato poco tempo fa, ha vinto l'Oscar per la miglior canzone originale. Io ero gia' molto commossa nel vedere la loro esibizione. Pensare che due artisti di strada fossero arrivati a esibirsi davanti a una platea mondiale come quella, mi sembrava meraviglioso di per se'. Quando pero' sono anche stati nominati vincitori ho fatto un salto sul divano. Un film piccolissimo, girato in quattro settimane con un badget ridicolo che vince uno dei piu' importanti premi al mondo, da non credere.
Ecco e' questo che mi appassiona della notte degli Oscar. Il riconoscimento pubblico del lavoro di qualcuno che magari ha passato l'intera vita ad occuparsi di quel qualcosa per conto suo. Che si parli di cinema, e' solo un piacevole dettaglio. Al di la' dei giudizi di merito, che sono sempre opinabili (basti pensare che Kubrick non ha mai vinto un Oscar come regista), a me piace proprio l'idea. L'idea di quel momento che vale una vita. Tutti ce li abbiamo quei momenti prima o poi, e a volte siamo addirittura capaci di sprecarli, ma in occasioni come queste siamo invitati a partecipare a quell'emozione in qualche modo. E a quel sogno.
Marketa Irglova ha fatto un bellissimo discorso sui sogni dopo la premiazione. Ha detto piu' o meno che i sogni non importa quanto lontani possano sembrare, pero' possono sembre avverarsi, che non vanno mai abbandonati. Come darle torto.

Buona notte a me e buona settimana a tutti voi.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

la migliore recensione che abbia letto finora.
:-)
buona settimana anche a te!

e.l.e.n.a. ha detto...

sono contentissima anche io per "once"!!!
piccoli sogni che diventano grandi :)

(e sono contenta che un altro italiano, dario marianelli, abbia vinto per la migliore colonna sonora di "espiazione")

nel 2002 ero a los angeles nei giorni della cerimonia e ricordo la città tappezzata di poster e con delle enormi "statuettone" dorate ai bordi delle strade.

Baol ha detto...

Ciao bella :)

Emanuele Cauda ha detto...

Sempre non avendo la televisione ieri sera siamo andati al cinema un poco perche' fa tanto inverno Pittsburghese un poco perche' ci andava di vedere "There will be blood" con lui, Daniel Day-Lewis. Lui e' grandioso come interpretazione, il film sicuramente si fa apprezzare per qualche spunto e per tenerti attento fino alla fine ma onestamente non mi ha detto nulla. Scontato, noioso .....salvo lui e la fotografia.
Saluti

tracina ha detto...

io non mi scorderò mai la loren che strilla "Robbbèrto" :D
tra l'altro uno dei prossimi film che avevo intenzione di vedere era quello dei fratelli coen..

fragile093 ha detto...

Acc, mi sono completamente dimenticata! =( Tra l'altro con la scusa che ormai al cinema non andiamo piu' devo ancora vedere la maggior parte dei film nominati (e si' che di film ne guardiamo uno a sera!). Meno male che la nostra biblioteca locale ha praticamente tutti i titoli disponibili in dvd... Ho sentito grandi cose su Once, Juno e No Country for Old Men in particolare, me li procurero' al piu' presto!

Fabrizio Cariani ha detto...

a me John Stewart e' piaciuto piu' di Ellen, devo dire, ma il fatto e' che lo preferisco in generale.

Per me l'unica nota negativa e' che l'anno scorso organizzai un Oscar Party immponente a casa mia, quest'anno, invece seduto sul divano con Angeline, entrambi coi nostri laptop a lavorare come pazzi!

nonsisamai ha detto...

e.l.e.n.a.: avevo dimenticato quel marianelli perche' non ci e' sembrato minimamente italiano! :P

fragile: ma come mai non andate piu' al cinema? su once e juno ti confermo grandi cose, il terzo non l'ho visto...

fabrizio: imponente party?? wow! magari l'anno prossimo mi lancio anch'io :)

fragile093 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fragile093 ha detto...

Ok, rifo', l'altro commento era uscito tutto stralunato. =P


@nonsi: perche' a meno che non ci siano effetti speciali che meritano di essere visti in sala (tipo, chesso', i film in 3D) o pellicole che dobbiamo assolutamente vedere appena uscite preferiamo farci arrivare i dvd tramite netflix o noleggiarli aggratis in biblioteca (fornitissima!), e guardarceli sul nostro piccolo grande schermo privato accoccolati sul divano con le bestie. D'accordo, il cinema e' sempre il cinema, e a volte ci sta anche, ma c'e' da dire che paghi quattro volte tanto e ti ritrovi sempre con i soliti ruminanti di fianco... E la visione ne risente parecchio!

NotreAnne ha detto...

di ddl sai già come la penso ;)

Anonimo ha detto...

ma che bello!!!!!son troppo felice per la vittoria di "falling slowly"...gia' ne parlammo nel post su "once" del mio amore per quella piccola perla... :)!!!

Anonimo ha detto...

io ho trovato jon stewart mediamente divertente. certo, ellen è molto più dinamica e io la amo, ma anche il jon non è stato malissimo!

dario marianelli non è sudamericano?

io mi commuovo sempre agli oscar, quest'anno il top è stato come per il discorso in ritardo di Marketa Irglova: speciale!

nonsisamai ha detto...

sleeping: a me piace molto stewart in generale ma mi e' sembrato meno spontaneo del solito nella situazione, ellen era piu' imprevedibile...

Anonimo ha detto...

Io non scorderò mai il momento che ci sono entrata al Kodak Theatre..ora penserai che sia completamente pazza :D NOO (cioè sì lo sono ma..) sono stata a fare il tour e siccome sono generosi, ti fanno accomodare dove vuoi. Io scelsi la 1° fila, la 2° poltroncina del settore di destra. Quindi per me ora vedere il Kodak T. in tv è bellissimo momento di nostalgia e un un mio sogno realizzato.
Rox