venerdì 17 agosto 2007

flusso di coscienza o qualcosa del genere

Mi ricordo tutte le estati passate in Salento da bambina. Due mesi o anche piu' di vita semi selvatica. Senza nemmeno la televisione, il telefono e i compiti delle vacanze. Mi ricordo che mi arrampicavo sugli alberi di fico e mi rimaneva tutta la pelle appiccicata da quella specie di latte che esce fuori dai rami e dai frutti. Mi ricordo la fobia per i gechi, un terrore paralizzante che per fortuna a un certo punto come e' venuto se n'e' andato. Mi ricordo la nonna che ci veniva a trovare con la parmigiana e i peperoni ripieni e i panini mangiati in spiaggia. I pasticciotti e i cornetti alla nutella per colazione. Mi ricordo che prendevo i granchi con la sabbia, li mettevo nel secchiello e poi li liberavo. La rotonda sul mare con il jukebox, le monetine e i gettoni per chiamare. Il maneggio. Il Villaggio Azzurro. Spiaggia Bella. La gente che appendeva fuori con il filo di ferro i pomodori ciliegia da essiccare. Quelli che facevano la salsa in giardino. Una foglia di basilico in ogni vasetto. Osservavo. Le cartoline e i francobolli. Il mercato con i suoi colori. I meloni gialli, le angurie e i peperoncini. Le zucche. Un vecchio che vendeva i vasi di terracotta. Lavorava tutto il giorno con il tornio e la gente si fermava a lungo a guardarlo. Mi ricordo di aver mangiato i ricci appena pescati tagliati in due con il pane. Mi ricordo che i vecchi dicevano che a S. Nicola non bisognava entrare in mare perche' tutti gli anni se ne portava via uno. La seconda riva. La processione di Ferragosto la facevano in mare. Su una barchetta di legno c'era la statua della Madonna. Il porticciolo e la barca dello zio Guido. Mi ricordo che papa' mi portava a vedere le masserie abbandonate. Ci siamo tornati anche l'anno scorso e capisco che farebbero giustamente paura senza di lui. Il mio eroe. Mio papa' si arrampica sugli alberi di fico d'india senza pungersi, non so se rendo l'idea. Eppure non e' mica un omone, e' che ha la pellaccia dura. E poi giornate intere sulla spiaggia, sempre nell'acqua, sempre sott'acqua con la maschera. Solo poco tempo fa mia cugina a Milano mi dice ma ti ricordi che palle tutti gli anni due mesi in Puglia? E a me crolla una certezza storica: loro erano i piu' grandi, i piu' interessanti, quelli con la televisione. Io adoravo andare a casa loro e ho sempre pensato che si divertissero un sacco e invece no, invece anche quando va da dio bisogna sempre pensare che ci sia qualcuno a cui va meglio, chissa' perche'. Mi ricordo il lungomare, fare la doccia e andare a passeggiare sul lungomare. Le patatine fritte sul lungomare e le spaghettate di mezzonotte. I giri in bicicletta nella pineta e le lunghe passeggiate notturne. I cruciverba. Gli alberi di pere selavtiche e le mandorle che si aprivano con il martello. Tonnellate di mandorle. Mi ricordo che alla fine non ne potevo piu'. Volevo tornare a casa. Volevo la televisione e perfino andare a scuola, mettermi sotto al piumone. Poi mi ricordo il profumo dell'autostrada. A partire da Bologna diventava familiare. E il profumo della casa dopo essere stata chiusa cosi' tanto tempo. Me ne riempivo i polmoni perche' andava via subito e sapevo che avrei dovuto aspettare un altro anno prima di risentirlo.

20 commenti:

giuy ha detto...

il profumo dell'autostrada? :) Lo smog semmai :)

nonsisamai ha detto...

e' questa la cosa assurda! che per uno cresciuto a milano, l'autostrada in un certo senso profuma :D

caterinapin ha detto...

Hai descritto i tuoi ricordi magnificamente, mi pareva di esserci! Vividi colorati e italiani...
Io sto a Bologna e capisco cosa dici quando parli di "profumo" sull'autostrada", è quel particolare odore che si sente in un luogo che definiamo casa (o nei pressi in questo caso).
Io questa sensazione ce l'ho nella mia città e a Londra. Ogni volta che ci torno l'odore che sento è familiare, sa di buono (anche se è polveroso e pieno di smog)ed io lo sento mio...
Bello il tuo blog!!!
Ti linko
Un abbraccio
Cate ;)

Anonimo ha detto...

caterinapin: grazie e benvenuta, ti ho linkata anch'io! :)

Biby__ ha detto...

beh milano non profuma certo di fiorellini di campo!!

tizi ha detto...

Un po` nostalgico questo post . Mi hai fatto venire in mente le mie estati trascorse al mare , quando affittavamo per un mese una casa...penso alla mia casa di campagna dove andavamo per un altro mese fino all`inizio della scuola , quando ancora non avevamo la luce , ma i lumi ...che buffo , anni dopo , con tutte le comodita`, non ci siamo andati...e mi hai fatto ricordare anche la mia nonna che andavo a trovare in un piccolo paesino vicino Enna dove stavo per 2 settimane.
Li chiamano ricordi d`infanzia vero??? Beh , cara nonsisamai , mi stai facendo anche pensare che estate dopo estate si cresce , e cresce anche la voglia di ricordare le cose belle!
Grazie! e a presto, spero sul mio blog , un po` "abbandonato" ultimamente

nonsisamai ha detto...

bibi: e' pur sempre 'profumo di casa' :)

tizi: l'ho notato che il tuo blog e' abbandonato...ci facciamo prendere dalla pigrizia?? un bacione!

rob ha detto...

My compliments with you... (si dice così?)
La descrizione è assolutamente carina ed anche molto vera.
Potresti fare la sceneggiatrice di films.
hai fatto ricordare anche a me alcune cose della mia adolescenza (un evento ormai preistorico...) grazie! :-)

Anonimo ha detto...

E' che ce lo dovrebbero dire di più, da bimbi, di goderci quelle estati...

Anonimo ha detto...

Io fino a qualche tempo fa (cioè prima di leggere il tuo post) ero convinto che i geki esistessero solo all'estero.

kabalino ha detto...

Non é mica questione di consapevolezza...le estati ce le godiamo nell'inconsapevolezza e ancor di più quando siamo piccoli...il segreto sta lì, tutto ciò che entra diretto nella sfera emozionale é un ricordo...
bello il post

nonsisamai ha detto...

rob: grazie, mi fa molto piacere avere risvegliato altri ricordi....

anja: ora mi sento proprio fortunata ad avere avuto tante estati cosi'...

signor ponza: beato! in puglia sono grossissimi! e forse la fobia mi e' nata perche' non sono molto amati li'. Si dice anche che se ti camminano addosso ti lasciano una specie di cicatrice. qui in texas ci sono, ma sono piccolissimi. in mezzo a serpenti e ragni velenosi nessuno ci fa caso.

kabalino: e' vera questa cosa che dici, grazie.

Anonimo ha detto...

prendevi i granchi e avevi paura dei gechi?? :-)

nonsisamai ha detto...

alicesu: si ma piccolini... :)

fabdo ha detto...

Che bella porta hai aperto con il tuo post... ^_^

kus ^.^
DoDo

P.S. Comunicazione di servizio: da Alessandra ho letto il tuo commento: hai provato con IBS (www.ibs.it), io li ordino da lì i libri che non trovo qui. Un pò caro, per vie delle spese di spedizione, ma il servizio è ottimo.

nonsisamai ha detto...

fabdo: e' il caso di dire: com'e' piccola la blogosfera! grazie!! :)

fragile093 ha detto...

Buffo, anche a me sono tornati in mente i gettoni per telefonare qualche giorno fa. Dolcissime, queste epifanie...

Anonimo ha detto...

fragile:queste cose ti fanno sentire un po' vecchia quando pensi che oggi tutti hanno un telefono in tasca... :)

Anonimo ha detto...

sorrido..
io, quando tornavo, avevo come l'impressione che le mattonelle di casa fossero diventate più grandi..
:)

nonsisamai ha detto...

gap:questo e' un po' strano... :)