mercoledì 9 maggio 2007

bob e il treno

Al dog park ho conosciuto una persona a cui sento di voler un gran bene. Non mi capita spesso di provare vero affetto per qualcuno che non conosco moltissimo, qualcuno che apparentemente e' cosi' lontano da me. Si chiama Bob, ha circa settant'anni ed e' il padrone di Stella (ma lui pronuncia 'Stela', con la 'e' apertissima, purtroppo su questa tastiera non ci sono gli accenti).
Stella e' una levrierina italiana vecchia piu' o meno come il suo padrone. E' un cane simpatico, ma decisamente asociale, odia gli altri cani o forse le fanno solo un po' schifo, e si vede che viene al parco solo per fare felice Bob.
Bob e' il tipo che ne sa sempre una piu' del diavolo, una vecchia volpe. Quando fai un po' amicizia con lui ti racconta tutto su tutti quelli che passano di li', ma non perche' sia ficcanaso, e' che vuole metterti al corrente. Lui adora sapere da dove vengono le persone e cosa hanno fatto prima di arrivare a cio' che sono oggi. Credo non abbia viaggiato molto, il suo piu' grande sogno e' proprio questo, lo dice spesso, quindi e' un po' come se viaggiasse ascoltando gli altri. E poi nessuno lo supera nel raccontare storie. Ha una storia su qualunque argomento. Qualche giorno fa mi ha raccontato di quando dopo cinquant'anni ha rivisto per caso la sua fidanzata del liceo. Dice che l'ha riconosciuta subito, ma nella sua mente non era piu' lei, ma la madre di lei perche' ora si assomigliavano come due gocce d'acqua. O meglio nel ricordo di lui. Ed e' qui che e' cominciato tutto un discorso su cosa e' la realta' veramente e cos'e' che noi percepiamo e crediamo di sapere della realta'. A un certo punto sono arrivata ad accennargli di un certo scrittore italiano chiamato Pirandello. Non ci potevo credere. A Dallas incontro un vecchio texano con cui discorrere del concetto di verita'. Tra l'altro, tra un po' e' il suo compleanno e credo proprio sia arrivato per lui il momento di conoscere Vitangelo Moscarda from Sicily, che non c'e' solo la mafia. Sono tornata a casa davvero contenta, quasi come quella volta che mi ha fatto tutta una tirata contro la guerra in Iraq (ammetto di aver tirato un sospiro di sollievo quella volta, non si puo' mai sapere con questi vecchi texani).
Poi l'altro giorno, mi ha detto che ha scritto una poesia e ha anche vinto un concorso letterario. Mi ha spiegato che ha tratto ispirazione da un'immagine che ha visto: si tratta di un treno che attraversa l'Australia correndo veloce senza incontrare nessun ostacolo che ne rallenti la corsa. Era orgoglioso giustamente, anche perche' grazie a quel treno e a quella poesia aveva ripensato alla sua vita.
Poi ha ricominciato come sempre

- I'll tell you a story about mosquitos down there in Pasadena...

Questa e' la sua poesia, s'intitola "The train". Io la trovo struggente, ma forse e' anche perche' conosco lui e leggendola ho pensato
Ho pensato. Punto. Non si scrivono queste cose, sono sempre un'italiana scaramantica io.

Like a train rushing

Across an endless plain,

With only barren landscape,

Nothing to catch your eye.

A straight track, stretching

Out to an empty horizon.

There’s no sense of movement,

Only of speed.

The days of my life stretching out to infinity.

Looking back, no sense of movement,

Nothing of import,

Nothing to remark

The endless weeks, months, years,

Nothing much to make note of,

Just the endless pages

Of an endless calendar.

But wait, there’s something ahead.

Suddenly the horizon

Is no longer there,

An abrupt cessation, a precipice, an end.

I should’ve paid more attention,

I would’ve paid more attention

If I’d only known

There was an end.

(Charles R. Reid)



26 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero bella la poesia... :)

Belli anche questi incontri che fai... O sarà che lo racconti proprio bene, eheh

@LLERTA ha detto...

i treni, chissà' perché', risvegliano sempre un lato poetico, anche nelle persone meno permeabili al lirismo. i treni, le stazioni, una partenza con l'arrivederci o magari l'addio, un viaggio da percorrere con altre persone, un paesaggio sullo sfondo. E una fine come quella che vede Bob in questa poesia che ho gradito nonostante il mio inglese cigolante.
Anche la prima cosa che scrissi aveva a che fare con ferrovie dello stato e affini (molto meno suggestive dei binari australiani).
Brava, continua ad assorbire storie da Bob, e' il dono dei vecchi e la ricompensa ai loro acciacchi.

Anonimo ha detto...

netstar: glielo diro', ne sara' felice!

Anonimo ha detto...

@llerta: ma si puo' leggere? anche le nostre ferrovie sono suggestive, per bob sarebbero addirittura esotiche...

Labelladdormentata ha detto...

Bellissima poesia! Diglielo, che ha delle lettrici in Italia che lo apprezzano!Grazie

The False Ulysses ha detto...

Io adoro le piccole stazioni ferroviarie, magari in disuso, che puoi trovare d'estate,nell'afa di un caldo pomeriggio, con i grilli in sottofondo e il sole a scaldarti l'animo oltre che il corpo.
Ne ricordo una in un piccolo paesino vicino messina, la usavo spesso da bambino per raggiungere i parenti.
Ora non funziona piu', ma quando vado in Sicilia, di tanto in tanto ci torno, e, anche se non lo sono piu' anagraficamente, li trovo il piacere di risentirmi esattamente come allora.
Ma nesuna velocita'.
Nessuna dinamica.
Solo statica.
Fuori come dentro.
Leggerti e' veramente sempre bello.
See ya.

Anonimo ha detto...

NinaBeSweet:

è curioso il rapporto che si instaura tra padroni di cani a passeggio negli stessi parchi...
si azzerano le distanze, di ogni tipo. cultura, età, stato sociale...è bello. ed è bello che bob ti racconti tutte quelle cose...

Anonimo ha detto...

solito problema dell'inglese... che non conosco affatto :-(
Ma Pirandello lo aveva mai sentito nominare? E la letteratura italiana in generale, lì è un po' conosciuta?

Anonimo ha detto...

gli incontri al parco sono sempre un po' mistici, sicuramente magici.
Intrecciare un rapporto con uno sconosciuto, entrare in punta di piedi nella sua vita e nei ricordi, ha qualcosa che boh, mi mette sempre allegria.
E poi in lingua straniera, cioè, parlar di tempo e verità in lingua, acquisti ancora più punti. Complimenti.

nonsisamai ha detto...

bella: sara' fatto!

ulysses: che belle parole, grazie! tra l'altro ho visto che hai pubblicato la prima parte del resoconto del tuo viaggio. appena mi sveglio bene, vado a leggerlo. magari hai trovato quel treno di cui parla bob...?

nina: e' che qui davvero non ci sono molte occasioni di incontrare le persone in modo spontaneo come in un dog park e secondo me molti si sentono soli...

alice: mi spiace, ci ho pensato anch'io visto che il blog e' in italiano, ma non me la sentivo di tradurla. Per farla brevissima, si tratta di un paragone fra la sua vita e questo treno. Pirandello non lo conosceva minimamente. Non ho fatto ricerche approfondite, ma mi sa che in genere non si va molto oltre Dante qui in generale. Sono molto piu' preparati su cinema e artisti.

greenwich: davvero Bob e' speciale perche' anche all'inizio, quando davvero mi esprimevo male (anche peggio di adesso...), cercava di conversare con me, di sapere come e' l'Italia. Mi ha aiutato molto. Alla fine se le persone dimostrano di voler comunicare con te, dopo un po' smetti di pensare agli errori che fai.

Anonimo ha detto...

Ah ma questi non sono semplici discorsi alcoolici...è una scuola filosofica! :-D

Anonimo ha detto...

secondo me bisogna portare Bob in Italia...

giuy ha detto...

Lo sai che scrivi proprio bene? mi sembra di sentirtele raccontare le cose :) e' sempre un piacere leggerti!

Anonimo ha detto...

Aggiornamento: oggi ho rivisto Bob.

- Did you read the poetry? I was was kinda sad that day...

Lo sospettavo. Comunque gli ho detto che degli amici italiani l'avevano apprezzata e si vedeva che era molto molto felice.



stardust: per la serie adottiamo un nonno? ;)

ubi: allora e' grave! :D

giuy: che dire? mi fa tanto piacere che ti senta dentro alle mie piccole avventure :*

Lajules ha detto...

Bello questo post: mi ha commosso.

Anonimo ha detto...

Io in questi racconti ci vedo la speranza... sarò banale, retorica, buonista, ma pensare a 2 persone diverse per età, cultura, esperienze, che si incontrano, si conoscono e parlano di vita, treni e poesia mi commuove. Un bacio a te e uno a Bob.
Doblondoro

Anonimo ha detto...

E' una bella scoperta il tuo blog :)

Mi piace la figura di Bob..mi ricorda un detto indiano che più o meno dice che si può essere in un luogo ed osservalo con mille occhi, o essere in mille luoghi e guardare con due occhi solamente. Lui appartiene alla prima categoria, delle persone che viaggiano con l'anima, che partendo dal loro piccolo spazio, amplificano la percezione della realtà ed arrivano a capire il vero senso della vita. In fondo, si può anche girare tutto il mondo, ma se dentro non hai un'anima ricca che entra in empatia con gli altri, non vedi nulla.
A presto, un abbraccio.

Anonimo ha detto...

...mi come mi sento ignorante, a non capire l'inglese!
studierò...
:-(

TheLegs ha detto...

Sai, ci avevo pensato anch'io, e stavo per scriverlo. Alla fine di morte ce n'è una, e l'effetto è uguale per tutti.

Del resto a voler essere pignoli la morte è un istante, come morto è uno stato. La situazione stupida fa ancora parte della vita, bontà sua.

Anonimo ha detto...

mica da tutti adottare un nonno...portiamo anche il cane...cosi adottiamo nonno e cane asociale!

Anonimo ha detto...

lajules: la stima e' reciproca :)

doblondoro: e' stata una bella combinazione questa di conoscere Bob. magari queste cose ci capitano tutti i giorni solo che non sempre siamo nello stato d'animo adatto per apprezzarle.
se questo significa essere banali e retorici vorra' dire che ci andra' bene essere definiti cosi', no? :)

amoilmare: 1) anche il tuo!
2) quanto e' vero!

lafrancese: mi spiace, cara. non sei l'unica. e' che io davvero non me la sentivo di fare la traduzione, non volevo rovinarla o banalizzarla. perche' poi, alla fine, l'idea che c'e' alla base (paragone sua vita - treno) e' semplice e semplici sono anche le parole che usa. ma nathan non lo sa un po' d'inglese? ;)

thelegs: non ci avevo pensato che in fondo i nostri post parlavano piu' o meno della stessa cosa...

stardust: ma sai che ora che mi ci fai pensare forse e' il cane che frena ulteriormente Bob a partire? sono piuttosto maleassortiti: lui e' molto alto e robusto, lei una briciola. lui e' stato costretto ad occuparsene dalla figlia, a lui piacciono i pastori.
pero' ricordo che la prima cosa che mi colpi' fu la speranza vera nei suoi occhi quando gli dissi che il, mio cane Charlie ha 18 anni...

Anonimo ha detto...

beh, nel cinema gliamericani hanno sempre cercato di imitarci... riuscendoci malissimo, per altro:-)

nonsisamai ha detto...

alicesu! sai che non ho capito? Ti riferisci a questo post? o_O

Anonimo ha detto...

Gli italiani d'un tempo viaggiavano su Frecce (tipo quella del levante), treni dai nomi quali Tergeste, Buonarroti. Trainati da locomotori che si chiamavano Tigri, Tartarughe e Caimani.. Forse questo da un aspetto più umano e romantico alle masse d'acciaio che attraversano il bel paese ed a tutto ciò che ne è legato.
Bob ha un che di italiano e non se ne rende conto..

nonsisamai ha detto...

fabio: forse ha solo un che di umano :)

Anonimo ha detto...

Hai ragione..