venerdì 23 febbraio 2007

internet

Mamma mia! Due giorni senza internet (o forse uno e mezzo) e sono gia' in crisi di astinenza. Preoccupante. E' che da quando vivo qui internet e' diventato indispensabile.
In Italia mi bastava sfogliare un buon quotidiano o , al limite, dare un'occhiata a un telegiornale per avere un'idea superficiale ma complessiva di quello che succede.
Qui ancora forse non ho capito bene come fuzionano questi strumenti.
Il giornale, "The Dallas morning news", non mi piace per niente, lo trovo superficiale e pieno zeppo di pubblicita'. Potrei leggere magari il "New York Times" ma dovrei andare in libreria a comprarlo. La televisione, poi, mi capita spesso di non accenderla nemmeno durante il giorno. Forse ci sono perfino troppi programmi interessanti, talmente tanti che non so mai quale scegliere e finisco col perdere tempo. Per quanto riguarda l'informazione il discorso non cambia: l'offerta e' talmente varia che mi ci perdo. Avevo un po' il mito della CNN, pensavo fosse la Bibbia dell'informazione mondiale invece, insieme a qualche bel programma, vedo che anche loro riescono a stare un'intera giornata sul caso di Anna Nicole Smith o su qualche altro caso di cronaca americana, come se fossero le cose piu' importanti che stanno succedendo nel mondo. L'altro ieri, alle 2 del pomeriggio, era monitorato in sovrimpressione lo stato di decomposizione del cadavere dell'attrice. Raccapricciante.
Per quello che riguarda l'informazione, pero' qui c'e' davvero una perla rara: NPR, National Public Radio. I programmi sono interessantissimi, i giornalisti preparati e mai presuntuosi e gli ospiti di altissimo livello. Tutti possono dire la loro e nessuno alza mai la voce. Non c'e' nemmeno la pubblicita'.
Ascoltando NPR persino le mucche sono piu' contente e fanno piu' latte o almeno cosi' narra una legenda metropolitana.
Internet pero' e' il mezzo piu' completo.
Trovo tutte le informazioni che voglio e posso comunicare con casa.
Insomma, il fatto di poter parlare gratis e vedere la mia famiglia ogni volta che voglio, mi rende la vita qui estremamente piu' piacevole.
Ci si sente molto piu' vicini, ma chi non ha provato a stare cosi' lontano da casa e cosi' a lungo forse non potra' mai capire fino in fondo l'importanza di questa cosa.

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