giovedì 7 febbraio 2019

quello che funziona

Un po' di tempo fa ho passato una bellissima serata a parlare con una persona speciale. Lei è lesbica, latina e texana, ma non è speciale per questo, anche se bisogna dire che ce le ha tutte. Fa pure parte delle forze dell'ordine, giusto per non farsi mancare nulla. E' speciale per come prende la vita, per come fa sentire le persone che le stanno intorno.
Mi raccontava che sul lavoro la situazione è complicata, soprattutto da quando l'anno scorso hanno fatto un corso di aggiornamento e chi lo conduceva ha pensato bene di chiedere a quelli che erano a favore del matrimonio omosessuale di mettersi da un lato della stanza e quelli contrari sul lato opposto, senza instaurare nessun dialogo, così per fare una domanda a caso. Da quel momento, niente è stato più come prima perchè un conto è sospettare di avere dei detrattori, un conto è guardare negli occhi le persone con cui lavori ogni giorno da anni e anni mettere nero su bianco tutta la loro disapprovazione nei confronti tuoi e del tuo stile di vita. 
Posso solo immaginare il senso di solitudine.
Nonostante ciò, forse per via di quella mentalità che c'è qui di far sempre buon viso a cattivo gioco, lei li ha anche invitati alla sua festa di fidanzamento. I colleghi ci sono andati ed è stato imbarazzante, almeno quanto ci si possa aspettare in una situazione simile.
- Ma non puoi denunciare? Come si fa a fare una domanda simile sul posto di lavoro? E' una discriminazione bella e buona. 
- E a chi dovrei denunciare? Lo sai che in Texas puoi essere licenziato per essere gay?
Non ne avevo idea. E così a lei e tanti altri tocca mettersi l'anima in pace e convivere ogni giorno con quel bisbigliare dietro le porte e poi il silenzio quando si entra nelle stanze e tutti quei piccoli dispetti, quei piccoli sguardi. Non è facile. E in famiglia non va molto meglio. Crescere sentendosi raccontare mille volte quanto fosse bella la pelle chiara della nonna -la leggendaria pelle bianca della nonna- e non sentirsi mai giusta, mai veramente apprezzata e accettata, in un certo senso.
E poi il cruccio più grande, un padre e un fratello che proprio non riescono a scendere a patti con la sua omosessualità. Avrebbe voluto che le sue nipotine portassero le fedi all'altare, ma non hanno avuto il permesso di andare al matrimonio. Una grande delusione, ma neanche questo le impedisce di continuare a mantenere i rapporti con tutta la famiglia e sperare sempre che cambino idea. Quando le ho chiesto in modo assolutamente non retorico... ma tu dove lo trovi tutto questo coraggio e questa pazienza? Mi ha guardato quasi con stupore come per dire...ma come non è chiaro? 
- Mi concentro su quelli che mi sostengono. Ho tante persone che mi vogliono bene per quello che sono, le metto in cima a tutto. Quello che pensano gli altri è fuori dal mio controllo. Posso solo augurarmi che un giorno capiscano. 
Ecco, questa è stata una piccola illuminazione anche per me, per la mia vita. Detto così sembra così semplice. Perchè non provarci?
Pensare sempre a quello che funziona e dedicare tutto il proprio tempo e la propria energia solo a chi ci fa stare bene. Se può farlo lei che ha mezzo mondo contro, possiamo farcela tutti.

2 commenti:

Priscilla ha detto...

Davvero un bel pensiero, molto positivo e molto forte. Ci voglio provare. Grazie a te e a lei.

nonsisamai ha detto...

Priscilla: è da un po' che ci penso. Quello che mi ha colpito di più forse, è stato il suo stupore, come se l'unico modo di andare avanti fosse proprio quello, ignorare gli attacchi e la negatività. Mi fa piacere che questo suo 'trucco' sia arrivato anche a te.