lunedì 23 novembre 2015

e di me si spendea la miglior parte

Una volta, parlavo con la giovanissima baby sitter di una mia amica. Texana, cresciuta in una famiglia molto religiosa, mi raccontava di non voler andare al college perche' non le serviva. Voleva sposarsi e fare la casalinga o come si dice qui con un'espressione che trovo particolarmente stucchevole e che sento spesso, I want to be a stay at home mom. Insomma, il ragionamento era: se la mia ambizione e' letteralmente stare a casa e fare la mamma perche' spendere soldi all'università?   
Avevo piu' che altro ascoltato in quell'occasione, era una conversazione breve con una semi-sconosciuta, pero' mi fece tanta pena quella ragazzina. Pensai che evidentemente nessuno le aveva mai fatto capire che non si studia solo per un ritorno economico, ma per avere degli strumenti in piu' per affrontare tutte le situazioni della vita e cercare di capire meglio il mondo. E questo e' un concetto che non serve aver studiato per capire. Sono forse la prima o la seconda persona laureata nella mia famiglia, eppure i miei non parlavano d'altro, perfino mia nonna analfabeta. 
Ripensavo a tutto questo in questi giorni per via di quello che sta succedendo a Ms. Guorton. Un giorno ero in macchina e all'improvviso mi e' ritornata in mente A Silvia di Leopardi. L'avrò letta quindici anni fa o piu' l'ultima volta, eppure e' tornata fuori al momento del bisogno, come solo la vera poesia sa fare. Mi si e' stretto il cuore.

  1. ....rimembri ancora
  2. quel tempo della tua vita mortale,
  3. quando beltà splendea
  4. negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi...
  5. ....quel vago avvenir che in mente avevi
  6. ... il ciel sereno, le vie dorate e gli orti

E poi, sempre in questi giorni, la filosofia, per esempio.

Un giorno lavavo i piatti e all'improvviso mi e' tornato in mente Epicuro, pensa te. Solo un vago ricordo. Quell'idea tutto sommato semplicissima che e' stupido aver paura della morte perche' quando c'e' lei non ci siamo noi. Mi piaceva quel pensiero, come se qualcuno mi avesse posato un braccio sulle spalle.

"Perciò stolto è chi dice di temere la morte non perché quando c’è sia dolorosa ma perché addolora l’attenderla; ciò che, infatti, presente non ci turba, stoltamente ci addolora quando è atteso. Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú. Non è nulla dunque, né per i vivi né per i morti, perché per i vivi non c’è, e i morti non sono piú. Ma i piú, nei confronti della morte, ora la fuggono come il piú grande dei mali, ora come cessazione dei mali della vita la cercano. Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. E come dei cibi non cerca certo i piú abbondanti, ma i migliori, cosí del tempo non il piú durevole, ma il piú dolce si gode."

Avrei dovuto dirlo a quella ragazzina, la vita non e' mica una passeggiata, bisogna equipaggiarsi. E tante cose si fanno non per soldi, ma per farle e tenerle li' dentro di noi da qualche parte. Di solito capita che siano le piu' utili e le piu' preziose. 

7 commenti:

Crazy time ha detto...

e poi pensa in che ambiente soffocante, gretto ha vissuto questa ragazzina.
L"unica strada che riesce a vedere e' quella che le hanno fatto vederE: fare la donna di casa con prole.
povera.

valeriascrive

MarKino ha detto...

beh, quando per studiare ti indebiti di qualche decina di migliaia di dollari l'anno (solo di retta), magari ci pensi due volte.
Io ci penso spesso: se la mia famiglia, col suo reddito, fosse stata negli US, con tutta probabilita` non avrei fatto l'universita`, perche` non ce la saremmo potuta permettere. E adesso non starei facendo il lavoro che amo.

nonsisamai ha detto...

crazy time: a me da' l'impressione che fare la casalinga sia visto come un grande privilegio qui. pensa che in tutti questi anni a scuola, solo io e un'altra insegnante abbiamo avuto dei bambini e siamo tornate al lavoro, tutte le altre hanno preferito rimanere a casa.

markino: forse si, ma e' un altro discorso...

Crazy time ha detto...

ma se viene considerata l'unica opzione non e' un privilegio, e' una condanna.

nonsisamai ha detto...

crazy time: assolutamente. d'altra parte il mercato del lavoro qui e' molto piu' tollerante rispetto a lunghi periodi di inattivita'. ho conosciuto un bel po' di donne che sono tornate alla carica lavorativa, anche inventandosi un lavoro nuovo o tornando al college, dopo magari sette o otto anni di casalinghitudine. perche' la maggior parte dopo qualche anno si stufa di stare a casa. almeno di solito hanno una seconda possibilita'.

Zion ha detto...

ti ringrazio Nonsi, perchè questo post vorrei incorniciarlo. E tornare indietro nel tempo per leggerlo alla me stessa del passato, quando ne avrei avuto più bisogno. Ora che ci penso, ne ho sempre bisogno, perchè vorrei cercare di non appiattirmi come invece tendo a fare a causa di un lavoro totalizzante che mi toglie ogni energia per essere curiosa.
Credo lo rileggerò spesso. Grazie.

Nonsisamai ha detto...

Zion, mi fa molto piacere, un abbraccio.