domenica 28 febbraio 2010

nottetempo

Recentemente mi sono accorta di avere perdonato qualcuno. Mi sono ritrovata per la prima volta in anni e anni a pensare a una certa persona con un sorriso. Anzi per un istante ho provato addirittura gratitudine. E’ una cosa strana ma in fondo, anche se mi ci e’ voluto tanto ad accettarlo, ho capito che il dolore che quella persona ha provocato tanto tempo fa mi rende un essere umano piu’ completo oggi, mi rende piu’ vicina agli altri e mi ispira in un certo senso in tante cose che faccio e che vivo. Deve essere questo il senso del perdono. Qualcuno, infatti, dice che perdonare fa bene soprattutto a chi perdona e io mi convinco sempre di piu’ che sia proprio cosi’. Perdoni, se perdoni e quando perdoni, e quella cosa fa meno male, magari non ci pensi nemmeno piu’. Il problema e’ farlo. Soprattutto quando non ci sei abituato, un po’ per fortuna e un po’ perche’ hai sempre cercato di metterti nella posizione di non dover perdonare. Pero’ ogni tanto qualcosa va storto e, oltre che essere perdonato, ti tocca anche perdonare, a tutti tocca. Pensavo di esserne capace, perche’ e’ facile quando non si e’ coinvolti, ma forse mi sono sbagliata, cioe’ vorrei tanto, ma sotto sotto se sono veramente sincera con me stessa mi rendo conto che molte volte la ferita, se e’ profonda, e’ ancora li’ che brucia e forse non si rimarginera’ mai. E’ come quando ti si rompe qualcosa, puoi provare a rimettere insieme i pezzi, ma non sara’ mai esattamente come prima. Le persone che mi hanno fatto male davvero, soprattutto con l’indifferenza, con l’assenza di una posizione netta e chiara, quelle vigliacche, non riesco piu’ a guardarle negli occhi. Anzi, vorrei dimenticarle, tagliarle fuori dalla mia vita, ma chissa’ perche’ in un modo o nell’altro prima o poi mi si ripresentano sempre davanti. Delle scuse aiuterebbero in certi casi, addolciscono la pillola. Ma ovviamente se uno ti ferisce e tradisce nel momento del bisogno magari poi non si fa tanti scrupoli a chiederti perdono e soprattutto a cercare di capire come tu ti sia potuto sentire. Una persona saggia non se ne va mai sbattendo la porta e anch’io, che tanto saggia non sono, se sono costretta posso anche essere capace di fare finta di niente, ma certe porte mi piacerebbe tanto chiuderle ben bene e dimenticarmene una volta per tutte.

3 commenti:

susy ha detto...

come condivido il tuo pensiero , vorrei chiudere bene le porte e riuscire a dimenticare ma non ci sono e non ci riuscirò mai....però devo dire che aver fatto spazio attorno a me mi ha dato una sensazione di leggerezza e di libertà che non pensavo di provare....il perdono , io non voglio sempre perdonare o pensarlo voglio essere sincera e qlcs capita non riesco a chiudere la porta ,ma mi sento quasi sempre positiva un pò meno serena.Buona giornata

tizi ha detto...

e `l`orgoglio che certe volte ci frega e ci impedisce di perdonare , ma quando lo si fa , ci si sente piu` leggeri e soprattutto ci fa riflettere sul fatto che tutti , possono commettere errori da cui si vuol essere perdonati

nonsisamai ha detto...

susy: a me chiudere le porte invece, piace piu' di lasciarle li' traballanti. il fatto che spesso non ci riesca, nonostante gli sforzi, dovrebbe forse farmi riflettere...

tizi: a me non riesce difficile perdonare chi si vuol far perdonare, riesce difficile perdonare quelli a cui del mio perdono non importa, quelli che non hanno mai nemmeno capito di avermi fatto del male. non so, si capisce?