tag:blogger.com,1999:blog-2732173978975155832.post963973436974675061..comments2024-03-21T01:36:23.334+01:00Comments on Non Si Sa Mai: si può ancora dire 'expat'?nonsisamaihttp://www.blogger.com/profile/08057776033732879180noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-2732173978975155832.post-17013088033604774262021-08-26T19:28:03.015+02:002021-08-26T19:28:03.015+02:00Bulut: ci sono tante sfumature, tante sensibilità....Bulut: ci sono tante sfumature, tante sensibilità. Mi sembra che questa etichetta abbia fatto un po' il suo tempo, forse è diventata troppo evocativa in positivo e i n negativo. Io come dicevo, preferisco tenermene alla larga a questo punto.<br /><br />Ed: grazie a te! Sí spesso gli 'expat' sono un po' come li descrivi tu. In quel caso, qui negli US almeno, hanno tutta una serie di vantaggi (tanti giorni di ferie in più ad esempio). La questione centrale per me non è tanto come uno si senta ma il fatto che un individuo razzializzato possa sentirsi 'expat', ma non essere riconosciuto come tale. Gli 'expat' sono solo bianchi e questo non lo dico io ma gli individui non bianchi che hanno sollevato la questione.nonsisamaihttps://www.blogger.com/profile/08057776033732879180noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2732173978975155832.post-80683244523901128402021-08-26T18:31:59.473+02:002021-08-26T18:31:59.473+02:00Io -non so perche'- ho sempre considerato Expa...Io -non so perche'- ho sempre considerato Expat solo le persone che si spostano all'estero per una attivita' comunque legata al loro Paese di appartenenza: per esempio persone italiane che gia' lavorano in Italia alle quali la propria azienda chiede di trasferirsi in Usa per seguire la sede statunitense (o i clienti statunitensi o...).<br />Questi spesso si trovano in una situazione un po' particolare:<br />- la permanenza all'estero ha di solito una scadenza indicativa<br />- parecchie incombenze (trovare casa, pagare affitto, prendere auto) sono in parte o totalmente seguite dalla loro azienda<br />- non devono lasciare legami con Paese di origine<br /><br />Sempre nel mio modo di pensare, chi e' all'estero trovando lavoro indipendentemente (o venendo a fare scuola e da li' trovando lavoro) penso possa semplicemente definirsi emigrato. Per me non e' mai stato un problema definirmi tale.<br /><br />Saluti e grazie per gli ottimi e riflessivi post!<br /><br />edAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2732173978975155832.post-34519769983021696462021-08-20T23:17:05.770+02:002021-08-20T23:17:05.770+02:00Boh, teoricamente dovrei essere stata un'expat...Boh, teoricamente dovrei essere stata un'expat (termine che nella mia testa significa: moglie di qualcuno che lavora all'estero ma che appartiene ad un'elite). <br /><br />In realtà, non lo sono mai stata in questo senso.<br /><br />Mi sono sentita, invece, "italiana all'estero" ma senza la voglia di mischiarmi unicamente a italiani e cercando di imparare la lingua, per quanto possibile (per via delle scadenze lavorative pressanti... lavoro in inglese, ma non ho mai vissuto in nessun paese anglofono, quindi...).<br /><br />Mi hanno spesso dato fastidio le questioni oziose che io, nella mia testa, associo al mondo "expat". Io ho sempre lavorato quasi come una schiava. In teoria dovrei essere anche una "privilegiata" ma si sa come vanno certi lavori dove non si timbra il cartellino... si finisce a lavorare sempre. Molto di più. <br /><br />Quindi, boh, io "expat" proprio non mi ci sento. Magari cervello in fuga, ecco, come un sacco di italiani.Bulutnoreply@blogger.com